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09/06/2024

Sondaggio in Israele. Per Netanyahu si mette male, ma non è l’unico problema

L’ultimo sondaggio pubblicato dalla televisione israeliana Channel 12, rileva che il 62% degli israeliani non voterebbe per un partito politico disposto a sostenere l’attuale primo ministro, Benjamin Netanyahu, in una coalizione di governo. Il sondaggio è uscito mentre il ministro del gabinetto di guerra, Benny Gantz, annunciava che avrebbe lasciato il governo di emergenza e il gabinetto di guerra. Ma dopo la liberazione di quattro degli ostaggi catturati dai palestinesi il 7 Ottobre, Gantz ha rinviato il suo annuncio di dimissioni.

Attualmente solo il 19% degli intervistati è favorevole a votare per una formazione che sostenga Netanyahu.

Tra quanti non sono più disposti a dare il proprio voto ai partiti dalla parte di Netanyahu, c’è anche il 30% degli elettori che lo avevano scelto in occasione delle elezioni del novembre 2022.

Alla domanda se Gantz debba ritirare il suo partito di Unità Nazionale (centrodestra) dal governo, il 50% si è detto favorevole e il 30% contrario. Il 56% degli intervistati ha espresso il proprio sostegno alla proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi, annunciata una settimana fa dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, e la stessa percentuale ritiene che il sostanziale ‘no’ di Netanyahu risponda a calcoli politici.

Il 24% è contrario alla proposta di accordo di Biden – che prevede una seconda fase con la cessazione completa delle ostilità e il ritiro delle truppe – e il 20% è incerto. Gli intervistati hanno espresso una schiacciante disapprovazione per il trattamento che l’esecutivo sta riservando alle famiglie degli ostaggi: il 72% ha espresso malcontento e il 75% è scontento delle azioni del governo a sostegno degli israeliani evacuati dalle comunità vicino alla Striscia e al Libano.

A commento ci sentiamo di riaffermare che comunque il “problema” non è la leadership o meno di Netanyahu. Il problema sul campo rimane il progetto di continua espansione coloniale di Israele, un fattore che nega materialmente – oltre che politicamente – la possibilità di esistenza di uno stato palestinese indipendente e reale. Genocidio e politicidio dei palestinesi da troppi anni hanno marciato e marciano insieme, non separati.

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