Precedentemente avevamo illustrato il “Military Mobility” cioè l’accordo tra Leonardo e le Ferrovie Italiane, sempre patrocinato dal ministero della guerra, che consegna le nostre infrastrutture all’uso militare delle stesse, senza più regolamentazione.
Oggi (due giorni fa, ndr) tutti i giornali mainstream annunciano in pompa magna, con candido stupore e cercando pretesti rassicuranti, che le infrastrutture di tutto il mondo sono in tilt, per problemi legati a Microsoft.
Ma che strana coincidenza...
Abbiamo ceduto la gestione di tutte le infrastrutture e dei dati e ci meravigliamo che improvvisamente possano non funzionare?
Altro che nuovi lockdown paventati per bloccare il globo terracqueo!
Non c’è più bisogno: basta un click.
Ma veniamo ai fatti.
Come riporta Il Sole 24 ORE, citando come fonte diretta la BBC, “guasti tecnici su larga scala sono stati segnalati in tutto il mondo in quello che sembra essere un malfunzionamento globale dei sistemi informatici. Lo sottolinea la BBC segnalando che le principali banche, i media e le compagnie aeree stanno attualmente subendo importanti interruzioni sul piano informatico. I voli sono stati bloccati all’aeroporto di Sydney, la United Airlines ha smesso di volare e la piattaforma del gruppo London Stock Exchange sta subendo interruzioni.
Anche l’aeroporto di Berlino è rimasto bloccato (“ritardi”, si legge attualmente), ma le notizie di blocchi e malfunzionamenti di tutti i sistemi si susseguono senza soluzione di continuità”.
Il down informatico colpisce anche le Olimpiadi di Parigi
Il comitato organizzatore delle Olimpiadi di Parigi afferma che anche le sue operazioni informatiche sono state colpite dal malfunzionamento. Ma, a solo una settimana dall’inizio dei Giochi, il comitato afferma di avere piani di emergenza, secondo l’agenzia di stampa Reuters citata dalla BBC.
Sky News aggiorna a sua volta tutti i disservizi di cui non si riesce ancora a comprendere la causa, benché si tenda ad escludere un attacco hacker su scala globale, orientandosi piuttosto su un problema “di aggiornamento” del sistema informatico gestito da Microsoft.
Banche, compagnie aeree, società di telecomunicazioni, emittenti radiotelevisive e supermercati off line. “Un problema globale”, sottolinea infatti Sky News.
Le principali compagnie aeree statunitensi non sono in grado di volare, a Londra è stato colpito il London Stock Exchange, in Australia oltre ai voli bloccati, non funzionano i sistemi di pagamento, i supermercati non possono operare, tutte le reti di trasmissione sono fuori uso.
Consideriamo che si cita l’Australia perché è stata la prima, causa fuso orario, a sperimentare le conseguenze pratiche del blocco cibernetico.
Sui social c’è chi ironizza: “The Microsoft / CrowdStrike outage has taken down most airports in India. I got my first hand-written boarding pass today”, scrive un utente dall’India mostrando il biglietto aereo scritto a mano.
Anche l’aeroporto di Amsterdam è in tilt.
E, mentre su X Elon Musk se la ride con un post, diventano virali le istruzioni per cercare di ripristinare il sistema.
Più o meno tutte dello stesso tono:
“Rimuovi l’aggiornamento crowdstrike per risolvere il problemaAnche in Spagna si stanno registrando problemi allo scalo di Madrid. Secondo quanto riferisce la BBC le compagnie aeree statunitensi hanno adesso imposto uno stop globale per tutti i voli da loro operati. Ryanair segnala problemi informatici.
Autorizza l’amministratore
Avvia in modalità provvisoria
Ambiente di ripristino di Windows
Vai alla directory C:WindowsSystem32driversCrowdStrike
Cartella chiamata “CrowdStrike”
File .sys C0000291.sys
Elimina quel file
Riavviare il PC
Dovrebbe essere risolto”
In Israele il problema dei servizi informatici riguarda anche alcuni ospedali. Secondo il Times of Israel, “il problema interessa anche il servizio postale, oltre ad alcuni media”.
In tilt anche alcuni servizi in Italia: la borsa di Milano ha aperto in notevole ritardo.
Scrive Repubblica, in costante aggiornamento:
“Disagi per aeroporti, stazioni e banche anche in Italia, come nel resto del mondo, per il down di Microsoft. Le comunicazioni attraverso i canali ufficiali si rincorrono sul web, sui siti e attraverso i media.”
Problemi si segnalano in Italia anche nel sistema penitenziario e di sicurezza, mentre Ita airways annuncia disservizi e cancellazioni.
Gli aeroporti italiani sono in tilt.
Anche Trenitalia annuncia gravissimi disagi, benché dichiari che i propri sistemi informatici non siano stati impattati.
ANAS autostrade ha già attivato il sistema “alternativo di emergenza”.
In cosa consiste?
Nel fare tornare il personale fisicamente al loro posto.
Autostrade comunica ufficialmente: “Servizio garantito, attivato protocollo di emergenza”.
Nonostante il disservizio che questa mattina ha colpito diverse piattaforme informatiche a livello mondiale, il gruppo Autostrade per l’Italia “ha attivato nelle prime ore della giornata, nel giro di breve tempo, il proprio sistema di business continuity per tornare a garantire rapidamente sulla rete nazionale la piena funzionalità di tutti i servizi digitali, assicurando la continuità operativa e limitando al massimo i disagi per gli utenti in viaggio in queste ore. Il servizio è stato comunque sempre garantito”. “Sin dalle prime ore della mattina è stato inoltre attivato contestualmente al problema informatico, il protocollo di emergenza che prevede un presidio fisico straordinario di uomini e mezzi su tutti i nodi nevralgici della rete, a supporto dei viaggiatori. Le attività di business continuity continueranno per tutto il giorno fino a risoluzione, onde garantire piena operatività del servizio”.
Insomma, in sintesi, “business continuity” significa ripristinare i metodi tradizionali.
Pare che il blocco dei sistemi che hanno ceduto tutti i dati a poche multinazionali sia da imputare ad un aggiornamento “sbagliato” di Microsoft (no, è di CrowdStrike... -ndR). Ma poco importa il motivo tecnico.
Gravissima è invece la leggerezza colpevole con cui si è lasciata in mano ad aziende private la gestione totale di dati, infrastrutture, banche e ospedali, il tutto nella totale censura mediatica.
Questa è guerra, se non ce ne siamo ancora accorti...
Fonte
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