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18/07/2024

Ursula von der Leyen ancora a capo della Commissione Europea con un indirizzo da guerra fredda tinto di “green”

Nessuno strappo a Strasburgo. Nonostante gli allarmismi, a questo punto più che strumentali, Ursula von der Leyen è stata eletta per un secondo mandato come presidente della Commissione europea. Hanno votato a favore 401 europarlamentari. I contrari sono stati 284, con 15 astenuti e 7 voti nulli su 707 totali. Su 719 aventi diritto al voto, von der Leyen aveva bisogno di almeno 360 voti per ottenere la maggioranza assoluta. Il numero dei franchi tiratori non è andato oltre la soglia dei 50 europarlamentari. Anche la destra di Fratelli d’Italia alla fine ha votato contro la riconferma mettendo fine ai balletti diplomatici europeisti della Meloni.

Fiversamente il gruppo dei Verdi ha votato a favore della Von der Leyen in cambio di un passaggio del suo intervento che ha confermato l’impianto del Green Deal. “Oggi abbiamo votato per fermare l’alternativa non dialogante e distruttiva a Ursula Von Der Leyen. “Il sostegno del gruppo dei Verdi Europei e della delegazione italiana impedirà alle destre di distruggere il Green Deal”.

Nel suo discorso prima del voto la Von der Leyen ha dichiarato che non intende guardare l’Europa che “viene fatta a pezzi”, che sia “dall’interno o dall’esterno”, così come “dalla polarizzazione delle società”. “Sono convinta che la versione dell’Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale, con tutte le sue imperfezioni e le sue disuguaglianze, sia ancora la migliore della storia. Non resterò mai a guardare mentre viene fatta a pezzi dall’interno o dall’esterno. Non permetterò mai che la polarizzazione estrema delle nostre società venga accettata. Non accetterò mai che demagoghi ed estremisti distruggano il nostro stile di vita europeo, e oggi sono qui pronta a condurre la lotta con tutte le forze democratiche di questo Parlamento”, ha dichiarato nel suo discorso al Parlamento europeo di Strasburgo, prima del voto che ha riconfermato il suo mandato.

“La democrazia è il nostro tesoro comune. È il forum in cui le nostre differenze e i nostri disaccordi possono essere espressi. Ed è tanto vitale quanto fragile. Per molto tempo l’abbiamo data per scontata. Siamo diventati democratici per comodità, ma oggi le nostre democrazie sono minacciate. Da più di due anni, la Russia sta conducendo una guerra implacabile sul suolo europeo, in Ucraina. In tutta l’Ue e all’interno delle nostre istituzioni, i nostri servizi e i nostri giornalisti – di cui desidero lodare il lavoro – hanno portato alla luce casi di spionaggio, attacchi informatici, corruzione e disinformazione da parte di attori stranieri, in particolare russi e cinesi”, ha detto ancora von der Leyen.

“Il livello di minaccia e di attacchi ibridi non era così alto da decenni. Alla Commissione ne siamo consapevoli e da diversi anni stiamo adottando azioni responsabili. È stata condotta un’analisi approfondita e sono stati lanciati i primi strumenti efficaci, in stretta collaborazione con gli Stati membri. Ma dobbiamo andare oltre. Dobbiamo evitare che attori stranieri ostili interferiscano nei nostri processi democratici, minandoli e, in ultima analisi, distruggendoli. Per farlo, dobbiamo adottare misure forti a livello europeo. Se oggi mi darete fiducia, la Commissione proporrà uno Scudo europeo per la democrazia. L’Ue ha bisogno di una struttura specifica per contrastare la manipolazione e l’interferenza dell’informazione straniera”, ha concluso.

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