L'Autorità per l'Energia
Elettrice ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa
all'indomani del Referendum, aveva infatti chiesto un parere al
Consiglio di Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero
il profitto garantito del 7% presente nelle bollette. Il Consiglio di
Stato ha risposto confermando quanto precedentemente affermato dalla
Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della
vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva
cessare di essere calcolata in bolletta.
Quello
che i cittadini hanno pagato è illegittimo e i soggetti gestori non
hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette. Il Forum Italiano dei
movimenti per l'acqua lo dice da più di un anno e lo ha messo in pratica
con la campagna di “obbedienza civile”, con cui decine di migliaia di
persone in tutta Italia hanno ridotto le proprie bollette per
contrastare la violazione democratica.
Oggi,
questa sentenza rafforza la necessità di rispettare il referendum del
2011 e delegittima le scelte che hanno guidato l'AEEG nella formulazione
della nuova tariffa, emessa un mese fa, in cui “la remunerazione del
capitale investito” viene reintrodotta sotto mentite spoglie.
Questo
nuovo evento non fa che rafforzare le ragioni di chi vuole un servizio
idrico ri-pubblicizzato e fuori dalle logiche di mercato.
La
mobilitazione contro la “nuova” tariffa AEEG è già iniziata e andrà
avanti fino a che non verrà ritirata nel rispetto della volontà degli
italiani, nelle strade, nelle piazze e nei tribunali.
Oggi con gioia ribadiamo: si scrive acqua, si legge democrazia.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Roma, 31 gennaio 2013
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