Sagace come al solito Paul Krugman, l'economista statunitense più
eterodosso. Le elezioni italiane hanno punito le politiche di austerity e
soprattutto Monti, il premier subalterno ai diktat della Germania.
Un interessante commento di Paul Krugman raccolto e pubblicato dal quotidiano online www.wallstreetitalia.com
Commentando il voto italiano sul New York Times, l'economista Paul Krugman
fa un'analisi molto critica della situazione. Gli italiani, dice il
premio Nobel, di fatto hanno bocciato una politica troppo dipendente
dall'influenza di Berlino.
Il grande sconfitto è Monti, "il
proconsole installato dalla Germania per imporre l'austerità fiscale su
un'economia già in difficoltà". E con Monti, aggiunge, è punito tutto
l'establishment della Ue, che sta imponendo politiche di austerity
eccessive e ricattatorie a tutti i paesi dell'Europa meridionale.
Il punto è che il termine "maturità" sempre usato dai media
internazionali per invitare di fatto l'Italia a seguire la strada
segnata dall'Europa, dalla Germania e da Monti, non è un termine neutro,
per Monti. "Vorrei porre un'ovvia domanda - scrive l'economista - che
cos'è, esattamente, ciò che attualmente viene fatto passare per maturo
realismo in Italia o in Europa?"
La risposta non lascia adito a dubbi. "Per il signor Monti, il proconsole installato dalla Germania
per imporre l'austerità fiscale su un'economia già in difficoltà, in
effetti, ciò che definisce la rispettabilità nei circoli politici
europei era la volontà di perseguire l'austerità senza limiti. Questo
andrebbe bene se le politiche di austerità avessero effettivamente
funzionato, ma non è così. E più che sembrare maturi o realistici, i
sostenitori dell'austerità sembrano sempre più petulanti e deliranti".
Quanto alle conseguenze internazionali del voto italiano e alle sue
incognite, Krugman non nasconde la sua apprensione ma ricorda che l'Italia non è un caso isolato.
"Gli osservatori esterni sono terrorizzati dalle elezioni italiane, ed è
giusto così: anche se l'incubo di un ritorno di Berlusconi al potere
non si materializzasse, una dimostrazione di forza da parte di
Berlusconi, o di Grillo, o di entrambi destabilizzerebbe non solo
l'Italia ma tutta l'Europa...
Ma l'Italia non è unica nel suo genere: i politici poco raccomandabili sono in aumento in tutta l'Europa meridionale.
E la ragione per cui questo accade è che i funzionari europei non
ammettono che le politiche che sono state imposte ai debitori sono un
fallimento disastroso. Se questo non cambia, le elezioni italiane
saranno solo un assaggio della pericolosa radicalizzazione che verrà".
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