A quattro
giorni dal voto in Italia arrivano gli emissari dei mercati finanziari.
Banche d'affari e fondi di investimento vogliono i dati riservati per
decidere le strategie. Le previsioni elettorali dei brokers.
Il
Corriere della Sera di oggi, pubblica con evidenza la venuta in Italia
degli emissari dei "mercati finanziari" per cercare di sapere cosa
attendersi dai risultati elettorali. Gli "investitori" che muovono
migliaia di miliardi vogliono capire se e come dovranno regolarsi per le
loro speculazioni sullo scenario italiano. Gli emissari della Blackrock, una tra le maggiori società di investimento del mondo, venerdì
saranno in missione a Roma per farsi consegnare dagli istituti
demoscopici i sondaggi riservati e le ultime proiezioni e decidere di
conseguenza. La scelta è tra “posizionarsi corti”, che nel linguaggio
finanziario significa vendere allo scoperto, oppure non farlo.
L'atteggiamento di Blackrock sarà valutato poi da tutti gli altri
investitori che ritengono il fondo di investimenti americano attendibile
come indicatore da seguire nelle scelte da farsi.
L'Huffington Post riferisce che era stato il fondo Blackrock il 28 gennaio scorso, a cedere con un tempismo perfetto, il misterioso pacchetto del 2,3% di Saipem, poche ore prima che il titolo crollasse del 34%. Sono stati ancora loro a far crollare il titolo di Unicredit con una comunicazione mirata durante l'aumento di capitale a inizio 2012.
E sono ancora loro che adesso si stanno precipitando in Italia per
decidere le ultime mosse prima del risultato elettorale. Un risultato
che, secondo il rapporto di Mediobanca, fino a qualche settimana fa
sembrava più scontato, ma che invece potrebbe dare esiti inattesi e
portare a una situazione di totale instabilità.
I sondaggi, per legge, sono ormai spariti dai giornali e dai
telegiornali, ma non dalle attenzioni e dalle valutazioni degli
investitori finanziari e delle banche d'affari.
Mediobanca (vedi Contropiano del 18 febbraio)
ad esempio ritiene che se fino a poco tempo fa lo scenario di una
vittoria del centrosinistra con alleanza post elettorale con Monti
sembrava abbastanza probabile, gli ultimi indizi fanno capire come il
quadro sia diventato più complesso e non esclude un ritorno alle urne in
tempi brevi. Per la Credit Suisse un eventuale accordo post-elettorale
tra la coalizione di centrosinistra e quella centrista per formare il
governo "sarebbe chiaramente positivo" per i mercati, ma solo se la
maggioranza al Senato fosse "sufficiente", e cioè "dovrebbe disporre di
almeno 170-180" senatori. Uno scenario che è dato al 50% delle
possibilità - comunque tanto rispetto all'ipotesi di un successo netto
di Bersani alla Camera e al Senato (solo il 25% delle possibilità).
L'agenzia Reuters ha pubblicato un retroscena sulla situazione italiana
con un titolo emblematico : "Roma brucerà, a prescindere dal risultato elettorale".
"Al di là di chi vincerà le elezioni - si legge nell'analisi della
Reuters - è probabile che il lungo declino economico dell'Italia
continuerà perché il prossimo governo non sarà sufficientemente forte
per portare avanti le dure riforme necessarie per rendere di nuovo
competitiva la sua economia".
La
Reuters segnala le preoccupazioni di molti banchieri, diplomatici e
industriali a Roma e a Milano che non si danno pace di come gli elettori
italiani stiano reindirizzando le loro preferenze verso “nuovi arrivati
anti-establishment” (come Grillo e il Movimento 5 Stelle). Una tendenza
che – scrive sempre la Reuters – “rende più probabile che nessun blocco
abbia la forza politica per contrastare la profonda crisi economica
dell’Italia, che l’ha fatta diventare l’economia più lenta e apatica
d’Europa per gli ultimi due decenni”.
Infine
ci sono i brokers, una categoria a metà tra i giocatori d'azzardo e gli
ambienti bene informati con fonti dentro gli istituti demoscopici e le
segreterie di partito che dispongono dei dati riservati sui sondaggi e
non possono renderli pubblici.
Le
scommesse, a oggi, prevedono per il Senato: il Pd al 30,4, Sel al 2,7,
alleati socialisti e centristi allo 0,4. Il PdL al 20,8, la Lega al 5,
Fratelli d'Italia al 1,5 e La Destra all'1,3. Il Movimento 5 Stelle
batte Monti per 14,7 contro il 12,5 con la lista civica di Monti
all'8,8, Udc ridotta al 3 e Fini ciancicato allo 0,7. Per i brokers,
Rivoluzione Civile si riduce al 2,7 e al 2,5 Fermare il declino di
Giannino che da due giorni però sta perdendo quote tra gli
scommettitori. Risultati un po' diversi per la Camera: il centro-sinistra
al 32,7 (Sel viene data al 4,7), centro-destra al 29,3; Movimento 5
Stelle al 14; Monti al 11,3; Rivoluzione Civica al 4. Sotto al quorum
Fermare il declino di Giannino.
Uno
scenario, quello dei borkers, che inquieta gli investitori
internazionali. Una situazione di "stallo" con diverse variabili. Se i
mercati finanziari invocano la stabilità, chi può trarre qualche
vantaggio dall'instabilità?
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