di Manlio Dinucci
da Il Manifesto
L'amore statunitense per il popolo italiano, che ospita così tante basi militari Usa sul proprio territorio...
«Amore per il popolo italiano»: lo ha dichiarato il presidente Obama ricevendo alla Casa bianca il presidente Napolitano «l’indomani di San Valentino». Perché tanto amore? Il popolo italiano «accoglie e ospita le nostre truppe sul proprio suolo».
Accoglienza molto apprezzata dal Pentagono, che possiede in Italia
(secondo i dati ufficiali 2012) 1485 edifici, con una superficie di
942mila m^2, cui se ne aggiungono 996 in affitto o concessione. Sono
distribuiti in 37 siti principali (basi e altre strutture militari) e 22
minori. Nel giro di un anno, i militari Usa di stanza in Italia sono
aumentati di oltre 1500, superando i 10mila. Compresi i dipendenti
civili, il personale del Pentagono in Italia ammonta a circa 14mila
unità. Alle strutture militari Usa si aggiungono quelle Nato, sempre
sotto comando Usa: come il Comando interforze, col suo nuovo quartier
generale di Lago Patria (Napoli).
«Ospitando» alcune delle più
importanti strutture militari Usa/Nato, l’Italia svolge un ruolo cardine
nella strategia statunitense che, dopo la guerra alla Libia, non solo
mira alla Siria e all’Iran ma va oltre, spostando il suo centro focale
verso la regione Asia/Pacifico per fronteggiare la Cina in ascesa.
Per coinvolgere gli alleati europei in tale strategia, Washington deve
rafforzare l’alleanza atlantica, anche economicamente. Da qui il
progetto di un «accordo di libero scambio Usa-Unione europea»,
riproposto da Obama nell’incontro con Napolitano. Accordo che riscuote
l’incondizionato appoggio del presidente italiano ancor prima che sia
scritto e ne siano valutate le conseguenze per l’economia italiana
(soprattutto per le pmi e le aziende agricole). Si tratta, sottolinea
Napolitano, di «un nuovo stadio storico nei rapporti tra Europa e Stati
Uniti, non solo economicamente ma anche da un punto di vista politico».
Si prospetta dunque una «Nato economica», funzionale al sistema
politico-economico occidentale dominato dagli Stati Uniti. Sostenuta dai
grandi gruppi multinazionali, come la potente banca statunitense Goldman Sachs. Il nome è una garanzia: dopo
aver partecipato alla truffa internazionale dei mutui subprime e aver
così contribuito a provocare la crisi finanziaria che dagli Stati Uniti
ha investito l’Europa, la Goldman Sachs ha speculato sulla crisi
europea, istruendo i suoi principali clienti su come fare soldi con la
crisi e, subito dopo, piazzando al governo in Italia (grazie a
Napolitano) il suo consulente internazionale Mario Monti.
Il cui
governo è stato subito garantito dal segretario del Pd Bersani come
«autorevole e a forte caratura tecnica». Lo stesso Bersani, intervistato
da America 24, dichiara ora che, «nella tradizione di governo del
centrosinistra di assoluta fedeltà e amicizia con gli Stati Uniti, siamo
assolutamente favorevoli a che fra Europa e Stati Uniti si creino
meccanismi di libero scambio». Comunque vada il voto, l’adesione
dell’Italia alla Nato economica è assicurata.
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