Trasparenti come una notte buia, questi banchieri-assicuratori...
Dopo il suicidio di Pierre Wauthier, direttore finanziario del colosso assicurativo Zurich, il presidente del consiglio di amministrazione Josef Ackermann ha annunciato oggi le proprie dimissioni con effetto immediato. Il 53enne Wauthier è stato ritrovato morto al suo domicilio di Zugo lunedì mattina e i primi elementi dell'inchiesta sembrano confermare l'ipotesi del suicidio.
In un comunicato Ackermann spiega di essere stato profondamente colpito dalla morte inattesa di Wauthier. "Ho motivo di credere che la famiglia pensi che debba assumermi la mia parte di responsabilità", afferma Ackermann che aggiunge: "Per evitare qualsiasi danno alla reputazione della società ho deciso di ritirarmi da tutte le mie funzioni".
Il cda da parte sua ha fatto sapere di "rispettare" la decisione. Il mandato di Ackermann, 65 anni ed ex direttore generale di Deutsche Bank, è stato affidato al suo vice, l'olandese Tom de Swaan (67 anni), membro del cda di Zurich dall'aprile del 2006.
Ricapitolando: la "famiglia" dello scomparso ritiene Ackermann responsabile della morte. Sarebbe interessante sapere in base a quali avvenimenti, scontri, contrasti; e su quali investimenti, strategie, affari giusti o sbagliati, spartizione dei profitti, ecc. E invece niente. Ackerman se ne va, la società "ringrazia" e va avanti lo stesso. Nel massimo "riserbo", come in una famiglia mafiosa. "Sono solo affari, John".
Da sottolineare che Ackermann non è davvero uno qualsiasi. Ex amministratore delegato nientemeno che di Deutsche Bank, fa parte del "Gruppo dei Trenta", potentissimo comitato di "international advisor" (procacciatori di affari) con base a Washington.
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