di Rosa Ana De Santis
E’ accaduto a poche ore dal ferragosto, sulla spiaggia di Pachino, in
provincia di Siracusa. I bagnanti, dopo che la segnalazione ha
raggiunto la Guardia Costiera per un barcone arenatosi a poca distanza
dalla riva, si sono uniti in una catena umana e hanno aiutato i 160
migranti a salvarsi, tra loro anche donne incinte e 50 bambini.
E’ diventata persino la foto di prima pagina del Los Angeles Times
quella che ritrae questi italiani generosi in mare, impegnati nei
soccorsi accanto alle motovedette. Gente in vacanza che ha abbandonato
lettino e pedalò alla vista dell’ennesimo barcone e delle persone che
annaspavano tra le onde. Immagini di una solidarietà senza retorica che
“fanno onore all’Italia” come ha dichiarato il Presidente della
Repubblica Napolitano.
La foto risponde meglio di tante
declamazioni alle parole della chiusura e del pregiudizio razziale che
hanno infiammato il dibattito politico estivo tra la Lega e il Ministro
Kyenge, contribuendo a dare del nostro Paese un’immagine affatto nobile
nel contesto europeo. L’azione spontanea e umana di questi italiani
restituisce un po’ di valore e di sostanza al tutto ricordando che il
tratto di umanità e di moralità non può mancare nella gestione di un
problema tanto complesso quale quello della migrazione, che con sé porta
drammi umani fatti di guerre, persecuzioni, malattie e fame. Se si può e
si deve ragionare sulla gestione migliore dei flussi, non si può
disattendere il principio del soccorso e dell’accoglienza a chi patisce
un dramma umanitario.
Mentre
nella memoria è ancora fresca la foto che ritraeva i sei migranti morti
sulla spiaggia di Catania tra le file degli ombrelloni e delle sdraio,
questa notizia ribalta la scena e i migranti si salvano restituendo a
tutti una vittoria, perché in tanti hanno deciso che aiutarli era anche
un loro dovere.
Si fa presto a cadere nella tentazione di credere
che quello della solidarietà sia il vero spirito degli italiani, il
tratto più autentico e quasi un capitale storico e atavico del
tricolore. La verità è che quella fotografia ci sorprende e ci
meraviglia perché racconta di un’Italia accogliente che non si trova
più. Inasprita dalla crisi, da politiche per l’immigrazione che fanno
acqua, dall’abbandono del welfare per le classi più povere e impoverite.
è di fatto un paese che vorrebbe alzare i confini nell’illusione,
avallata da certi partiti, che questo basti a fermare l’emigrazione
verso l’Occidente.
Non basterà, così come la campagna d’odio
xenofobo perpetrata da tanti non è bastata ad impedire che molti
italiani si buttassero in mare per aiutare uomini, donne e bambini. E a
nessuno importa più che siano clandestini. Soprattutto agli italiani
degni di essere chiamati tali.
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