Nel giorno in cui il leader spirituale della Fratellanza Musulmana viene
rinviato a giudizio per omicidio, il capo delle Forze Armate e ministro
della Difesa Al-Sisi prosegue nella sua trasformazione del regime
egiziano.
Ieri il procuratore generale egiziano ha rinviato a giudizio Mohammed
Badie ed altri 14 leader dei Fratelli Musulmani, arrestati dopo il colpo
di Stato militare del 3 luglio. E se inizialmente l'accusa era quella
di aver incitato all'omicidio, durante gli scontri di piazza tra
sostenitori e oppositori dell'ex presidente Morsi, ora la situazione si
aggrava: omicidio volontario e terrorismo, i reati per cui i vertici
islamisti saranno processati.
A livello politico, mentre il governo del Cairo discute dello
scioglimento della Fratellanza come organizzazione non governativa
(status legale che si era auto-attribuita pochi mesi fa), ieri è
stato anche il giorno della prima seduta della nuova Assemblea
Costituente. Fuori i Fratelli Musulmani - che non la riconoscono
legittima -, dentro i salafiti. Il partito Al-Nour ha infatti optato
per la partecipazione al nuovo processo costituzionale, dando così un
taglio all'alleanza con il movimento islamista.
Prosegue intanto la scalata di Al-Sisi. Si rincorrono le voci di una
possibile candidatura del capo delle forze armate e ministro della
Difesa, autore del golpe che ha rovesciato Morsi due mesi fa. A
parlarne in televisione è stato l'ex premier Ahmed Shafiq, nominato premier
nel gennaio 2011 dall'ex rais Mubarak per placare i manifestanti, e poi
sconfitto alle presidenziali del 2012. In
un'intervista con l'emittente privata Dream, Shafiqha dichiarato che non correrà,
ma appoggerà Al-Sisi se il generale deciderà di presentarsi come nuovo
capo di Stato.
"Tutto dipende da cosa Al-Sisi farà - ha detto Shafiq - Se si candiderà,
avrà la priorità e io sarò uno dei suoi maggiori sostenitori". Al-Sisi
per ora nega, affermando di non volersi presentare come nuovo presidente
dell'Egitto. Ma l'appoggio di un ex uomo di Mubarak, rafforza i dubbi
espressi dalla Fratellanza secondo la quale il golpe sarebbe stato
ordito per riportare al potere l'ex regime.
A ciò si aggiunge la nomina a presidente della nuova Assemblea
Costituente di Amr Moussa, ex presidente della Lega Araba e stretto
collaboratore di Hosni Mubarak, oltre che suo ministro degli Esteri per
dieci anni.
Fonte
La giravolta egiziana è ogni giorno più imbarazzante, di questo passo alle prossime presidenziali ci sarà Mubarak in persona.
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