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23/09/2013

Scozia: migliaia in piazza per l’indipendenza

Decine di migliaia (solo 8000 per la polizia) di sostenitori dell’indipendenza della Scozia da Londra hanno manifestato per le strade della capitale Edimburgo ad un anno esatto dal referendum che il 18 settembre del 2014 chiamerà alcuni milioni di scozzesi a pronunciarsi sull’annosa questione.

Diversi i gruppi e i partiti politici, le organizzazioni sociali e sindacali che hanno partecipato alla marcia che ha sfilato nelle strade del centro della città. Molto folto lo spezzone del Partito Nazionale Scozzese (centrosinistra) con in testa il suo leader Alex Salmond. “Se vince il si tra un anno non avremo più un governo conservatore per il quale gli scozzesi non hanno votato” ha detto la coordinatrice della campagna per il ‘si’ nel referendum del prossimo anno, Blair Jenkins, che si è detto sicuro del sostegno trasversale che l’opzione indipendentista ha all’interno della società scozzese.

In realtà secondo l’accordo firmato alcuni mesi fa, in base al quale Londra ha accettato la celebrazione di un referendum sull’indipendenza della Scozia, in caso di vittoria del ‘si’ il nuovo paese rimarrebbe comunque sottoposto all’autorità della corona britannica, continuerebbe ad utilizzare la sterlina britannica e ad avere politiche comuni con Londra in tema di sicurezza sociale e pensioni. Criticato dai partiti di sinistra e dai gruppi più radicali dell’arcipelago indipendentista, Salmond ha promesso agli scozzesi nuove elezioni nel 2016 e una costituzione scozzese scritta che metta fuori legge nel paese le armi nucleari, ma non ha chiarito quali sarebbero i rapporti con la Nato e con l’UE di una Scozia indipendente, questioni che evidentemente influenzerebbero il voto nel referendum e sulle quali il Primo Ministro dello Scottish National Party vorrà rimanere sul vago.

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