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14/09/2013

Assad consegna le armi. CIA rifornisce i ribelli

AGGIORNAMENTO ore 11.30
RUSSIA E USA: NUOVA DATA PER IL GINEVRA II

Oggi il segretario di Stato Usa Kerry ha annunciato che incontrerà di nuovo il ministro degli Esteri russo Lavrov entro la fine del mese per stabilire una nuova data per la conferenza di pace sulla Siria, Ginevra II.

dalla redazione

Roma, 13 settembre 2013, Nena News - "Legalmente parlando, la Siria è diventata a partire da oggi membro a tutti gli effetti della convenzione sulle armi chimiche". L'annuncio è stato dato a New York dall'ambasciatore siriano alle Nazioni Unite Jaafari. Ovvero, la Siria è pronta a consegnare le armi chimiche.

Ieri il presidente Bashar al-Assad ha firmato il decreto legislativo con il quale ha aderito alla convenzione e all'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche. Un passo diplomatico giunto dopo le forti pressioni russe, che per ora evitano lo scoppio di un conflitto e rallentano l'avvio di un intervento armato statunitense. E sebbene Damasco ci tenga a sottolineare che le armi "sono un deterrente alla minaccia israeliana", aderendo alla convenzione accetta di consegnarle e distruggerle.

In un'intervista alla stampa russa, Assad ha messo le mani avanti, chiedendo alla Casa Bianca di rinunciare all'intervento "usando pretesti artificiosi". Allo stesso modo, il presidente siriano si è impegnato a consegnare le armi nell'ambito di un processo che non deve però essere unilaterale: gli Stati Uniti devo smettere di armare i ribelli, direttamente o indirettamente. Secondo il Washington Post, la CIA ha avviato una serie di spedizioni di armi leggere e munizioni a favore dei ribelli siriani, che si aggiungono ai veicoli inviati dal Dipartimento di Stato nelle scorse settimane. Da tempo gli Stati Uniti sostengono apertamente i ribelli con denaro, attrezzature non letali e addestramento, una serie di misure che hanno rallentato la fine del conflitto e inasprito la guerra civile in corso.

Intanto, però, c'è chi solleva i primi dubbi anche sull'effettiva volontà siriana. Secondo il Wall Street Journal, l'esercito siriano sarebbe impegnato da qualche mese a trasferire in segreto le armi chimiche verso 50 diversi siti nel Paese per renderle introvabili. Washington starebbe impiegando i satelliti per verificare lo spostamento, ma per ora - secondo il quotidiano - non sarebbe riuscita a individuare i nuovo siti di immagazzinamento.

Giungono intanto le prime informazioni sul rapporto della missione Onu in Siria: gli ispettori delle Nazioni Unite avrebbero in mano prove abbondanti dell'utilizzo di gas nervino da parte del regime di Damasco. A rivelarlo è Foreign Policy. Lunedì prossimo il rapporto finale dovrebbe essere presentato al segretario generale Ban Ki-moon. Nessuna accusa diretta contro Assad, ma prove circostanziali "forti" derivanti dall'analisi del terreno, del sangue e delle urine dei feriti e delle vittime dell'attacco chimico. E sebbene il rapporto non sia in grado di condannare esplicitamente Damasco, il tipo di armi, la loro quantità e anche la traiettoria dei missili ne indicherebbero il responsabile. Ovvero, il regime.

Sul piano diplomatico, continuano gli incontri tra le superpotenze mondiali: ieri a Ginevra il segretario di Stato Usa Kerry ha incontrato il ministro degli Esteri russo Lavrov, per studiare le modalità di messa in sicurezza delle armi chimiche siriane, nonostante lo scetticismo di Mosca che non crede possibile che l'attacco del 21 agosto sia stato perpetrato da Assad.

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