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25/04/2015

Ribelli "moderati" siriani: auguri ad Israele per l'indipendenza

Il feeling tra i ribelli “moderati” siriani e Israele procede a gonfie vele. 

Ieri in occasione dei festeggiamenti del 67esimo anno della fondazione dello Stato ebraico, Tel Aviv ha ricevuto una lettera di auguri da parte dell’Esercito Libero Siriano (Els). Nel suo messaggio al governo israeliano l’Els, formazione sostenuta dall’occidente nella lotta contro il presidente siriano Bashar al-Asad, ha espresso la speranza che l’anno prossimo le celebrazioni dell'”indipendenza” israeliana potranno avere luogo anche nella futura ambasciata israeliana a Damasco.

“Ci congratuliamo con il potente Stato d’Israele e con il suo popolo nell’anniversario dell’indipendenza sperando che l’anno prossimo potremmo partecipare alla gioia della grande occasione nell’ambasciata israeliana a Damasco” si legge nel messaggio dell’ufficiale di politica estera della formazione ribelle siriana, Mousa Ahmed Nabhan. Secondo il giornale israeliano Ma’ariv, la lettera sarebbe stato ricevuta dall’attivista politico druzo Mendi Safadi, in passato assistente parlamentare di Ayoub Kara (Likud).

Una dichiarazione clamorosa considerando il fatto che la Siria non ha mai avuto relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico. Ma che non sorprende affatto: da quando è iniziata la guerra civile siriana, l’Els ha chiesto il sostegno israeliano per la sua campagna militare contro il regime di al-Asad, ufficiali ribelli hanno viaggiato in Israele incontrando vertici militari dello stato ebraico e un numero imprecisato di combattenti siriani (secondo alcuni commentatori israeliani stimato in alcune centinaia) è stato curato in Israele. Alcuni membri della Coalizione nazionale siriana (braccio politico dell’Els) hanno più volte proposto la cessione della parte siriana del Golan [secondo la comunità internazionale l’altra è stata annessa illegalmente da Israele nel 1981, ndr] a Tel Aviv nel caso in cui quest’ultima aiutasse in modo consistente l’Esercito siriano libero a sconfiggere le truppe di al-Asad. I rapporti sempre più stretti e quotidiani tra le forze moderate siriane e gli israeliani sono stati poi rivelati a dicembre in un rapporto dell’Onu presentato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

L’esercito libero siriano è considerato dalla comunità internazionale il braccio armato dell’opposizione moderata al governo di al-Asad. Sebbene sia sostenuta dagli occidentali, il gruppo ha perso peso in Siria dove organizzazioni fondamentaliste come lo “Stato islamico” e qaedisti come an-Nusra controllano ormai molti dei territori prima in possesso dell’Els. I ribelli moderati controllano ancora alcune zone di Aleppo e poche aree settentrionali del Paese. Tuttavia, secondo alcuni analisti, il gruppo potrebbe implodere perché troppo debole rispetto alle formazioni jihadiste (come an-Nusra e Stato islamico) e ai lealisti di Asad.

Nella lettera Nabhan ha anche dichiarato che le “celebrazioni dell’indipendenza” saranno possibili “una volta che ci saremo liberati dall’asse del male guidato dall’Iran e dai suoi agenti regionali, guidati dal criminale Bashar al-Asad e dal suo regime nazista”. “I più caldi saluti allo Stato d’Israele e alla sua leadership, salute, felicità e prosperità al suo popolo” – conclude Nabhan che ringrazia lo stato ebraico per il suo atteggiamento umano e rispettoso nei confronti della rivolta siriana e dei ribelli. Il popolo siriano – ha aggiunto – non dimenticherà mai le nazioni che si sono schierate al suo fianco”.

Fonte

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