Un’indagine aperta da una procura francese ha riacceso i riflettori
sulle durissime condizioni di lavoro, talvolta ai limiti della
schiavitù, cui sono spesso sottoposti i migranti nei cantieri per la
Coppa del Mondo 2022, in Qatar.
Questa volta, però, è un’azienda d’Oltralpe, il colosso industriale Vinci,
a essere finita nel mirino della magistratura che ha aperto un
fascicolo in seguito alla denuncia dell’organizzazione non governativa Sherpa.
La Ong francese, che si occupa della tutela delle vittime di crimini
economici, ha infatti accusato la Vinci, leader mondiale nel settore
grandi opere, e la sua controllata qatariota QDVC di ricorrere al lavoro forzato nei propri cantieri.
Le accuse, negate dall’azienda che ha querelato per diffamazione
Sherpa, sono gravissime: “lavoro forzato, schiavitù e occultamento”.
Secondo la Ong, infatti, le compagnie hanno usato diverse forme di
ricatto per sfruttare la manodopera dei migranti (originari soprattutto
dello Sri Lanka, del Nepal e dell’India) impiegati nei cantieri, dove le
condizioni di lavoro e di vita sarebbero “scandalose”, a fronte di un
“misero salario”. Sherpa parla della confisca dei passaporti,
delle minacce ai lavoratori che si lamentano o reclamano i propri
diritti, o che vogliono semplicemente licenziarsi o cambiare
occupazione.
Accuse che in parte sono confermate dalle stesse dichiarazione dell’amministratore delegato della Vinci, Xavier Huillard, rilasciate all’inizio del mese al quotidiano francese Le Figaro e riportate dal britannico Guardian:
“Fin dall’inizio dell’anno abbiamo trattenuto i passaporti dei
lavoratori”, ha detto Huillard, spiegando però che non c’è stata
imposizione. “Ce li hanno dati di propria spontanea volontà, firmando un
consenso nella propria lingua, per evitare il rischio che fossero
rubati o andassero distrutti. Naturalmente, li potevano riavere in ogni
momento”.
Sarà la magistratura a fare luce sulle modalità di questa pratica nei
cantieri della Vinci, azienda con un giro d’affari di circa 40 miliardi
di dollari e con 191mila dipendenti in tutto il mondo. Si è
aggiudicata un certo numero di appalti in Qatar, in vista dei mondiali
2022, e tra questi appalti ci sono anche la costruzione della linea
tramviaria e della metropolitana, sempre attraverso la QDVC.
Tanti soldi e un Paese che è già salito agli onori della cronaca per
il trattamento dei migranti, impiegati in gran numero nell’edilizia. Da
quando l’emirato della Penisola arabica si è aggiudicato i mondiali, la
Fifa è finita sotto a lente delle organizzazioni per la difesa dei
diritti umani, che hanno fatto pressioni affinché il Qatar assicurasse
condizioni lavorative dignitose. Sono state annunciate leggi e riforme,
ma è difficile parlare di una svolta nel trattamento della manodopera
straniera.
Sherpa si è detta soddisfatta dell’apertura dell’indagine. Sul
proprio sito ha spiegato che si tratta di schiavitù moderna, che
riguarda categorie di lavoratori vulnerabili, come lo sono gli stranieri
in Qatar, che pertanto sono costretti ad accettare di essere sfruttati
poiché non hanno alta scelta.
L’indagine, iniziata due settimane fa, è in fase preliminare e ci vorranno mesi, ha spiegato il procuratore Catherine Denis. Se le prove lo consentiranno, sarà aperta un’inchiesta formale.
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