E’ successo tutto nell’arco di pochissimi giorni, cioè i giorni che vanno dal 10 al 15 di ottobre 2015.
L’Ansa comunica il 10 la nomina “Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italia” del sociologo M. Fiasco (noto esperto in materia di patologia da azzardo es: ludopatia); 3 giorni dopo rinvia (dunque rifiuta) una proposta di legge presentata dal M5stelle volta a vietare la pubblicità di ogni genere di scommesse possibili e immaginabili; un rinvio utile solo per modificarlo con un altro disegno, “… scritto da Italo Volpe, dirigente dei Monopoli che si occupano di giochi” (denunciano i parlamentare grillini); disegno di legge, ingoiando il loro, lo traduce in: “l’unico motivo che ci ha guidato è la convinzione che serva urgentemente una regolamentazione del settore per ridurre il gioco e combattere l’illegalità”.
Trascorsi appena altri 2 giorni, ecco apparire la perla mancante che il governo infila nella legge di Stabilità, la messa a bando per rastrellare soldi, di altri 22 mila «punti azzardo», cioè sale giochi o spazi dedicati nei locali pubblici. Il comunicato stampa di Palazzo Chigi inserisce la voce tra le “risorse” che dovrebbero reggere i conti della finanziaria.
Legge di stabilità, per chi?
Non contenti quindi di inserire in questa legge di stabilità l’obbligo, nella bolletta elettrica, della “gabella” del pagamento del canone TV, pena il distacco o una multa all’azienda titolare della bolletta stessa, ecco ora quest’altra perla che comporterà un miglior beneficio per l’intera collettività attraverso l’apertura di ulteriori 22mila sale nelle quali i “malcapitati azzardisti” possano spendere (fino a 3000€ senza tracciabilità) per tentare una vincita strabiliante?
Considerato che la questione dei “famosi” 98 miliardi di euro di penale che le concessionarie delle slot machine devono allo Stato è, come si dice, passata in cavalleria grazie anche ad una sentenza che rappresenterà un ostacolo pesante alla stregua di un muro che evita di rientrare in possesso di una somma paragonabile ad almeno 4 leggi Finanziarie.
Non soddisfatti di questa “regalia” già fatta a suo tempo nei confronti delle aziende del settore; attraverso questa nuova “Legge di Stabilità” (che prende il posto della Legge Finanziaria) s'introducono queste “perle”; “perle” rappresentate dal metodo del come spillare ulteriori soldi dalle nostre tasche, con prelievi e tasse (gabelle) utili solo a mantenere le economie “promesse” dal governo Renzi e i privilegi dei suoi rappresentanti: tutto ciò è un sistema molto antico; ma su questo ci viene in aiuto un detto in voga nei tempi e governi passati, governi nei quali un certo Camillo Benso conte di Cavour definiva i soldi ricavati dal gioco, presente anche allora nella società italiana “una tassa sugli imbecilli”. Non finisce qui: l’ipocrisia raggiunge i suoi picchi massimi nei documenti e nelle dichiarazioni che strutture pubbliche, oltre ai diversi personaggi che ricoprono ruoli di prestigio e responsabilità, mettono in risalto!
Nel sito del ministero della Salute si legge, testuale che: “…La ludopatia non è solo un fenomeno sociale, ma è una vera e propria malattia, che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse” (…) “La ludopatia può portare a rovesci finanziari, alla compromissione dei rapporti e al divorzio, alla perdita del lavoro, allo sviluppo di dipendenza da droghe o da alcol fino al suicidio”.
Perchè il ministero della Salute si preoccupa di tagliare quelle spese inutili rappresentate da una richiesta “eccessiva” di prestazioni mediche preoccupandosi prevalentemente di tagli, tralasciando invece il problema rappresentato dalle nuove patologie dovute ai «tossici» delle slot machine o delle scommesse sul calcio che rappresentano ormai 4 miliardi e 250 milioni?
Il Corriere della Sera del 19 ottobre, riporta un’attenta analisi del fenomeno dovuto all’azzardo a firma di Gian Antonio Stella, nel quale si evidenzia come nel nostro paese sono già presenti 90 mila «corner» (angoli-bisca nei bar e nei più diversi locali pubblici) che ospitano già 380 mila slot machine; 3000 sale gioco con 40mila macchinette, su tutto ciò dunque vanno aggiunti i nuovi 22.000 “punti gioco” ecc. ecc.!
Si tratta comunque di stime anche perché viene affermato che. “…Non siamo mai riusciti ad avere, nero su bianco, dati ufficiali credibili provincia per provincia”.
Che si tratti di un affare “ciccioso” è dato anche dalla quantità di denaro speso dagli italiani: che giocavano 4 miliardi nel 2000; 84,5 miliardi “legalmente” l’anno scorso, cifra questa che, in confronto, rappresenta oltre un decimo della spesa complessiva delle famiglie, pari a circa 800 miliardi.
E’, in questo caso, utile leggere i commenti presenti nell’articolo; ne riportiamo qualcuno:
1) Lettore_10914811 19 ottobre 2015 | 12:05
Era ora dott. Stella! Si faccia una chiacchiera con i movimenti anti-azzardo (No Slot, Slotmob, Senza Slot, Mettiamoci in Gioco) e spezziamo questo ricatto pretestuoso e inaccettabile delle concessionarie e del governo: + gioco legale non vuol dire - gioco illegale e soprattutto quei benedetti 85 miliardi annui, se spesi in altri comparti produttivi, quanto valore genererebbero per lo Stato?? Basta scuse, bisogna parlarne apertamente!
2) reckless 19 ottobre 2015 | 10:19
Per caso Domenica mattina alle ore 7,00 in un piccolo bar della provincia modenese ho visto uomini giocare come ossessi a questi video poker. Una scena molto triste di una realtà che per fortuna non mi appartiene. Mi chiedo in nome di quale logica uno stato proporre situazioni di questo tipo ed indurre i propri cittadini alla rovina. Lo trovo scandaloso.
3) Prochy 19 ottobre 2015 | 10:09
Si cercava una risposta a dove il Governo potesse trovare le coperture economiche per le tasse sulla casa? Ecco la risposta... gioco d'azzardo!!! Che Stato serio...
4) Lettore_11512091 19 ottobre 2015 | 10:01
Questo è un messaggio chiaro che il governo dà al paese: se vuoi migliorare la tua situazione economica e finanziaria, non sperare nella ripresa economica e nell'occupazione, non ti rimane che tentare la fortuna. Qualsiasi consumo ai limiti della legalità è giustificato per fare cassa. Sulla regolarità dei meccanismi delle macchinette si dovrebbe almeno fare dei controlli severi per evitare i trucchi a sfavore dei giocatori boccaloni. Come si fa a non dire: lo stato biscazziere. Non basta il lotto?
5) Lettore_2848390 19 ottobre 2015 | 9:55
Pazzesco ma in che mani siamo. Nessuna politica contro l'evasione (scandaloso il tetto del contante a 3000 euro) ed in più un decreto legge in favore della microcriminalità (le sale giochi d'azzardo sono per la maggior parte luoghi per riciclare soldi sporchi ed i politici questo lo sanno). Basta con questi personaggi che pensano solo a incassare soldi e voti ed a non tutelare le persone.
6) aurora64 19 ottobre 2015 | 9:47
Che vergogna lo Stato che incrementa il gioco d'azzardo che crea dipendenza patologica.
Ecco dove Renzi prende i soldi per "abbassare" le tasse.
7) massimo60 19 ottobre 2015 | 9:39
E adesso se Erri De Luca scrive di distruggere le slot machine, Renzi si costituirà parte civile nel processo.
xantas1 19 ottobre 2015 | 9:30
cioè Renzi per combattere il gioco d'azzardo, che riduce sul lastrico migliaia di malati di gioco e le loro famiglie, apre 20.000 sale da gioco, come arrampicata sugli specchi è patetica! Quasi tutte le sale giochi nel sud sono in mano alla criminalità, e nel nord sono gestite da società con sedi in paradisi fiscali, ma di che state cianciando.
8) massimo60 19 ottobre 2015 | 9:29
Assetati di sangue del popolo! I vampiri delle slot machine ed i loro referenti politici del pd!
9) angelo664 19 ottobre 2015 | 9:16
Questa è la prova del 9 che è la malavita organizzata a governarci.
Rappresentando solo alcuni di questi commenti possiamo intuire a quali considerazioni e riflessioni arrivino i lettori, il problema comunque dei locali dove sono presenti in maniera pervasiva e prepotente queste macchinette mangiasoldi e qualcos’altro, rimane tutto intero e sono valse a poco sia le numerose interrogazioni e iniziative parlamentari; oppure manifestazioni di strada che “premiavano” quei gestori di locali che escludevano dai propri locali le slot; e anche il rifiuto di installazione di slot-machine dai propri locali ecc. ecc.
Alcune Regioni e Enti Locali hanno, con apposite iniziative legislative, limitato o proibito l’installazione di nuove sale “slot”, provvedimenti legislativi che hanno subito pesanti “condanne politiche” e recriminazioni fino al punto di tagliare finanziamenti previsti dal governo, somme uguali ai “mancati guadagni” in ragione delle limitazioni o divieti effettuati attraverso quelle iniziative legislative locali, si può e si deve pertanto parlare di “derive criminogene” in considerazione del fatto che “l’azzardo” è ancora considerato illegale dalla nostra legislazione, oppure no?
Guadagno con tendenze “parossistiche” o “criminogene”
Con questo nuovo passaggio parlamentare si mette in evidenza il parossismo dovuto alla necessità di accumulare più risorse economiche possibili per far fronte alle promesse elettorali.
Il “parossismo” al quale pare siano condannati i nostri rappresentanti governativi o politici, può essere definito anche, secondo chi scrive – parafrasando dal nuovo libro di V. Ruggiero “Perché i potenti delinquono” – (recensito da Contropiano) come “crimine filantropico” così descritto: “...un crimine di potere che ambisca al successo dovrà allora presentarsi come azione che produce benefici per altri (…) attività atte a persuadere gli altri che i loro fini corrispondono ai fini della collettività” (sic!)
Proseguendo sempre in materia di potere dallo stesso volume stralciamo questa definizione di “crimine di potere fondativo”, a sua volta ripresa da una citazione del filosofo statunitense Ronald Dworkin “…chi ha potere politico deve usare tale potere per migliorare le cose in qualsiasi maniera possibile in virtù della propria posizione istituzionale”.
Qualcuno anni addietro ebbe a dire che: “…il potere logora chi non ce l’ha”; in questo e altri casi si può certamente dire che: …non è affatto vero!
Fonte
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