Le forze armate russe e le milizie delle Repubbliche popolari del Donbass proseguono l’offensiva nell’Ucraina orientale, in particolare nella regione di Donetsk dove si registra un elevato livello di combattimenti in direzione di Lysychansk e Severodonetsk. A riferirlo questa mattina è lo stesso Stato maggiore delle forze armate ucraine: “il nemico sta utilizzando la sua potenza di fuoco lungo l’intera linea di contatto e nelle profondità della difesa delle nostre truppe nelle aree operative di Donetsk, Slobozhansky e Pivdennobuzhsky”.
Il quadro che sta venendo fuori è che una volta fatte penetrare le truppe ucraine impegnate nella “controffensiva di Kharkhiv”, le truppe russe puntano a circondare Lysychansk e Severodonetsk, con successivo accesso al confine amministrativo della regione di Luhansk.
Sempre secondo le fonti ucraine, in direzione di Lyman, non è escluso l’attraversamento da parte delle forze russe del fiume Seversky Donets sulla sezione Dronivka-Belogorovka. In direzione di Severodonetsk, le truppe russe, con il supporto dell’artiglieria, hanno effettuato operazioni d’assalto verso Toshkivka e Ustynivka.
Le truppe russe stanno cercando di concludere l’accerchiamento di Severodonetsk, ultima roccaforte di Kiev nel Lugansk, dove, secondo il governatore ucraino della regione Sergiy Gaidai “la situazione si fa sempre più difficile”. Severodonetsk “viene bombardata 24 ore su 24”, ha affermato il governatore, secondo il quale “tutte le forze russe sono concentrate nelle regioni di Lugansk e Donetsk”. La totale conquista di Mariupol e l’abbandono del tentativo di conquistare Kharkiv, nella cui area Mosca ha mantenuto solo posizioni difensive, ha liberato truppe che ora sono state dirette a Sud Est. La cattura della “sacca” di Sievierodonetsk da parte della truppe russe porterebbe l’intera Oblast di Luhansk sotto il controllo russo.
L’accerchiamento di Sievierodonetsk e Lysychansk
Secondo l’ultimo aggiornamento dell’intelligence britannica, le forze armate russe cercano di accerchiare le città di Severodonetsk, Lysychansk e Rubizhne nell’Oblast di Luhansk ed hanno aumentato l’intensità delle operazioni nell’area. Anche se la caduta di Severodonetsk è ora lo sforzo principale della Russia, questa operazione è solo una parte della campagna russa per conquistare il Donbas, è riferito nella nel report diffuso dall’intelligence britannica.
“La forze armate russe hanno aumentato l’intensità delle proprie operazioni nel Donbass dove cercano di circondare Severodonetsk, Lyschansk e Rubizhne. Attualmente gli assi settentrionale e meridionale di questa operazione sono separati da circa 25 km di territorio controllato dall’Ucraina. C’è stata una forte resistenza ucraina con forze che hanno occupato posizioni difensive ben scavate”. La difesa Ucraina “probabilmente mantiene il comando e il controllo effettivi di questo fronte”. “La Russia ha comunque ottenuto alcuni successi localizzati, dovuti in parte alla concentrazione di unità d’artiglieria; la cattura da parte della Russia della sacca di Severodonetsk vedrebbe l’intera Oblast di Luhansk posta sotto l’occupazione russa”. Ovviamente “sebbene attualmente sia lo sforzo principale della Russia, questa operazione è solo una parte della campagna russa per impadronirsi del Donbass”.
Secondo l’Institute for the Study of War (Isw), i guadagni territoriali russi nel Donbass sono stati nondimeno “minimi” nelle ultime 24 ore e hanno interessato le aree a Nord e a Ovest della località di Popasna. Le forze impiegate in questo settore “probabilmente cercano di avanzare più a Ovest verso Bakhmout e a Nord per partecipare all’accerchiamento di Severodonetsk, ma rimane improbabile che riescano ad avanzare rapidamente”, aggiunge il think tank americano. Più a Ovest, le forze russe si stanno preparando per la ripresa dei combattimenti intorno a Kherson, dove non sono esclusi contrattacchi ucraini. La conquista della regione di Kherson, l’unica Oblast dell’Ucraina del tutto in mano ai russi, ha consentito a Mosca di mettere in sicurezza la Crimea e potrebbe essere utilizzata come base per continuare l’attacco a Mykolaiv, la barriera che ostacola l’avanzata verso Odessa.
Bombe piene di volantini invitano gli ucraini ad arrendersi
L’agenzia russa Ria Novosti in un servizio racconta di “particolari bombardamenti di artiglieria” operati dalle milizie delle Repubbliche Popolari del Donbass. “Due cannoni semoventi 2S1 “Gvozdika” si stanno preparando per la battaglia. Gli equipaggi caricano insolite munizioni rosso vivo all’interno. Sul lato di ciascuno c’è uno stencil: “Agitazionale”. Se da quel lato colpiscono con proiettili vivi, da questo lato rispondono con volantini. Questo ha senso: più soldati delle forze armate ucraine si arrendono, meno i nostri moriranno.
Sul volantino è scritto a caratteri grandi: “Istruzioni su come lasciare correttamente le posizioni ed evitare responsabilità penali. Questo è ciò che hanno già fatto la 115a Brigata della Difesa territoriale e la 56a Brigata di fanteria motorizzata delle forze armate ucraine”. Sul retro ci sono consigli su come capitolare. Si offrono di arrendersi con formazioni militari, poiché un singolo soldato può essere accusato di diserzione, ma non un’intera unità.
Missili ovunque
Le forze armate russe hanno schierato una divisione di sistemi missilistici balistici tattici ipersonici a corto raggio Iskander-M in Bielorussia ad una distanza di 50 chilometri dal confine con l’Ucraina. Secondo quanto riportato dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine i missili si trovano nella regione di Brest. Sull’altro fronte il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha annunciato l’invio di armi più avanzate all’Ucraina, inclusi i lanciatori di missili antinave Harpoon per proteggere le coste del Mar Nero.
Fonti: Agi, Agenzia Nova, Ansa, Kyev Indipendent, Ria Novosti
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