Un caso esemplare quello della polemica per abolire il Reddito di Cittadinanza che sta caratterizzando il dibattito politico per le elezioni del 25 settembre 2022. Sembrerebbe, leggendo i giornali o ascoltando i candidati di TUTTI i partiti, che i problemi economici dell’Italia dipendano dal RdC. Ma non è così.
1.069 miliardi di evasione fiscale sono sfuggiti al sistema dal 2000 a oggi, la metà del Prodotto interno lordo, fino a toccare un minimo di riscossione dello 0,4% dei 49 miliardi di riferimento del 2020, sebbene la statistica sia in buona misura influenzata degli interventi ad hoc dei Governi Conte II e Draghi.
Sono invece 174 milioni di euro quelli intascati indebitamente dai furbetti del Reddito di Cittadinanza, l’1% della spesa totale che è stata di 15 miliardi in due anni, secondo i controlli condotti dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza per un milione e duecentomila famiglie, circa tre milioni e seicentomila persone, che oggi possono mangiare grazie al provvedimento.
I militari durante gli ordinari controlli hanno accertato che a percepire indebitamente l’aiuto economico nel 2019 sono state 11 mila persone, una truffa valutata in 47 milioni di euro.
In tre anni di controlli il sussidio è stato tolto per irregolarità a 117 mila persone. il 4% del totale. Se pensiamo come riportato sopra agli 11 mila del 2019 ci accorgiamo di come i controlli, diventati più stringenti, abbiano contenuto a dovere le truffe.
I dati della Commissione Europea ci raccontano invece un’altra Italia, non quella di chi sopravvive con 500 euro al mese ma quella di chi prospera frodando allo Stato italiano 4 mila euro al secondo nel 2021.
Sono 35,4 miliardi di euro quelli persi dall’Italia per le mancate riscossioni fiscali. Siamo primi in Europa per evasione fiscale, dietro di noi soltanto Romania, Grecia, Malta e Lituania.
Accanto all’evasione da redditi non dichiarati troviamo però altre voci importanti. L’evasione dell’Irpef sul lavoro dipendente valutata nel 2,9% sul totale, che per il lavoro autonomo arriva a un’evasione del 69,9%. Viene evasa l’Iva per il 27,2%, l’Imu al 25,8%, l’Ires per 24,6% e l’Irap al 19,2%.
Come già detto si tratta di metà dell’intero prodotto interno lordo italiano. Ma nel dibattito politico non trovate traccia della lotta all’evasione fiscale. Ci si crogiola nei complimenti al governo Draghi per aver recuperato 6,6 miliardi di evasione, una goccia nel mare, ma nessuno si azzarda a puntare l’indice verso chi è completamente sconosciuto al fisco.
Oltre alla banale annotazione che gli evasori fiscali con ville e piscine sono coloro che più facilmente possono accedere in maniera fraudolenta al Reddito di Cittadinanza, proprio grazie alla mancanza di controlli, molto più facilmente di chi dichiara poche decine di euro in più dei 10 mila euro l’anno al di sotto dei quali si ha diritto al RdC.
Ma della lotta all’evasione fiscale che mina l’intera economia italiana non si parla. Molto più facile accanirsi contro chi con 600 euro al mese deve dar da mangiare alla famiglia. Ditelo ai candidati del vostro partito, chiedetegliene conto, scrivete ai giornali quando puntano con grande gusto l’indice da moralismo d’accatto, quello sì, contro i poveri.
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