L’input è arrivato direttamente dal primo ministro, Fumio Kishida, il quale ha dato ordine ai ministeri delle Finanze e della Difesa giapponesi di approntare i piani necessari per reperire i fondi e raddoppiare il bilancio della Difesa nazionale, portandolo al 2 per cento del prodotto interno lordo entro l’anno fiscale 2027. Il Giappone, prevedeva fino ad oggi spese militari pari all’un per cento del Pil, e tenendo conto del Pil giapponese la cifra era già ragguardevole: circa 5mila miliardi di yen (circa 36 miliardi di dollari).
Il ministero della Difesa ha stimato invece in 48mila miliardi di yen nell’arco dei prossimi cinque anni la cifra complessivamente necessaria a potenziare le capacità belliche del Paese per fronteggiare le nuove sfide regionali, prime fra tutte l’ascesa militare della Cina e i programmi balistico e nucleare della Corea del Nord.
Nel mese di aprile, il ministro degli Esteri Yoshimasa Hayashi è stato il primo alto diplomatico giapponese a partecipare a una riunione dei ministri degli esteri della NATO, mentre nel mese di maggio, il generale Koji Yamazaki, capo di stato maggiore della Difesa, ha rappresentato per la prima volta il Giappone alla riunione dei capi militari della difesa della NATO.
Il primo ministro Kishida ha dichiarato ripetutamente che “l’Ucraina di oggi potrebbe essere l’Asia orientale di domani”. Il capo del governo giapponese ha fissato il suo pensiero nel libro bianco. “Se l’aggressione della Russia è tollerata”, ha scritto, “potrebbe dare l’impressione sbagliata che cambiamenti unilaterali nello status quo siano consentiti in altre regioni, inclusa l’Asia. La comunità internazionale, compreso il Giappone, non deve tollerare una simile azione”.
Il quotidiano Nikkei ha preso visione della bozza di una proposta presentata da un gruppo di esperti governativi. Il primo ministro Fumio Kishida ha chiesto un aumento significativo del bilancio della Difesa, promosso negli ultimi anni anche dall’ex premier Shinzo Abe, che era favorevole a raddoppiare il bilancio portandolo al 2 per cento del Pil, in linea coi Paesi della Nato. Il problema però è sempre il dove reperire i fondi per raddoppiare le spese militari. Un gruppo di esperti guidato dall’ex diplomatico Kenichiro Sasae, ha approntato una proposta da presentare al governo: la bozza della proposta sollecita a tenere in considerazione le capacità finanziarie del Paese e la sua situazione economica, e avanza la proposta di interventi sulla tassazione che però non disincentivino gli investimenti delle aziende e l’aumento dei salari.
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