“Come se non ci fosse una guerra che condizionerà le politiche europee”.
Nella loro cronica distanza dalla realtà sociale, i partiti movimentano promesse all’ingrosso. La “vendita” al dettaglio la lasciano ai talk show.
A una settimana dal voto, ci sono però due novità, una è nelle carte degli Imprevisti, come al Monopoli. L’ha pescata Meloni e la carta riguarda Salvini. Il vero scontro elettorale è stato ingaggiato dai due leader della coalizione di governo.
Salvini forse ha bucato il sacco del bottino dei voti che Meloni pensava di avere saldamente in spalla. Se FdI è cresciuta a spese di Lega e Forza Italia, l’Imprevisto è che potrebbe scendere a loro favore.
D’altronde, che il sistema elettorale proporzionale delle europee non faccia bene al sistema maggioritario che ha eletto il governo in carica, non è una novità. Che la maggioranza si faccia opposizione da sola, nemmeno.
Quello che però sta venendo a galla è che è andato al governo chi è riuscito ad avvantaggiarsi dell’astensionismo.
“Gli italiani che il 25 settembre 2022 hanno deciso di dare il potere alla coalizione di destra guidata dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sono appena il 24,7 per cento di tutti gli elettori: alla Camera, 12.587.650 su 50.864.123. Meno di uno su quattro.” (da “Io so’ io: Come i politici sono tornati a essere intoccabili” di Sergio Rizzo).
Ed ecco che qui Schlein pesca la carta delle Probabilità. Secondo Huffpost i sondaggi, che non sono più pubblici, il numero dei votanti alle prossime europee potrebbe superare il 50% degli aventi diritto e questo darebbe linfa al Pd, portandolo a superare la soglia del 20%, con il risultato di far perdere peso a FdI.
Un po’ poco per “l’ottimismo della volontà” di gramsciana memoria, ma tant’è.
Per fare il punto della situazione bisogna gioco-forza aspettare il voto. Tuttavia, il quadro della situazione potrebbe delineare un rafforzamento di Schlein nel Pd e di conseguenza nell’opposizione e un indebolimento di Meloni e di conseguenza nella coalizione di governo. Le probabilità saranno più consistenti degli imprevisti?
La Ue è l’oste con cui bisognerà fare i conti in autunno, perché debito pubblico, spesa sociale, produzione, occupazione e reddito torneranno a mordere le calcagna della politica.
Non si potrà continuare a pescare le carte degli Imprevisti o delle Probabilità. Perché coi soldi del Monopoli non si campa.
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