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22/06/2025

21 giugno 2025 - Un corteo di massa dice basta con la Nato, il riarmo, il terrorismo di stato israeliano


Scommessa vinta quella del corteo convocato dal Coordinamento “Disarmiamoli”. Migliaia e migliaia di persone, moltissimi i giovani e gli studenti oltre ai lavoratori dell’Usb e agli attivisti politici di Potere al Popolo, hanno sfilato da Piazza Vittorio a via dei Fori Imperiali su una piattaforma che non ha rinunciato ad essere chiara nei contenuti.

Una bandiera della Nato, una dell’Unione Europea, una di Israele, e poi un carro armato di legno hanno “combustionato” durante il corteo. Bruciata anche una foto di Trump.

Nella manifestazione si sono riversate tutte le istanze che hanno attraversato le piazze per più di un anno e mezzo a sostegno della resistenza del popolo palestinese ma anche i settori più avanzati del sindacalismo nel nostro paese che proprio ieri hanno trovato il coraggio di convocare uno sciopero generale non solo sui salari ma anche contro la guerra e il riarmo. Che questa sensibilità venga dall’USB e da alcuni sindacati di base ma stenti ancora a trovare riscontro dentro Cgil Cisl Uil è materia su cui molti dovrebbero ragionare.

Sul piano dei contenuti, come noto, il principale motivo di divaricazione con l’altro corteo partito da Porta San Paolo (molto incensato dai mass media in questi giorni) è stata l’uscita dalla Nato. Martedì questo apparato politico-militare aggressivo terrà all’Aja il suo vertice in un clima di crescente escalation bellicista verso la Russia ma anche verso la Cina.

Ed era proprio contro questo vertice che era stata convocata la manifestazione. Viene da sé che omettere la questione della Nato in una manifestazione contro il vertice Nato, con tutta la buona volontà, sarebbe stato indigeribile in qualsiasi piattaforma dignitosa.

Ma le dichiarazioni rilasciate da Conte in previsione del controvertice convocato all’Aja, hanno ulteriormente chiarito che la rimessa in discussione della Nato non è affatto nel periscopio politico dell’attuale leader del M5S. Una ambiguità – ma anche una conferma – che si va ad aggiungere a quella declamata dal palco della manifestazione del M5S del 5 aprile in materia di Difesa comune europea. Sulla lotta contro gli apparati materiali della guerra, c’è un serio problema a sinistra, e non è solo quello rappresentato dai contrasti dentro il PD.

La riuscita della manifestazione del Coordinamento “Disarmiamoli” da un lato segna un punto politico importante sul piano della capacità di mobilitazione di massa, dall’altro indica uno spazio politico indipendente e possibile che non rinchiuda di nuovo tutte le istanze del conflitto dentro la gabbia del bipolarismo e del campo largo del centro-sinistra. Su questo dovrà riflettere bene chi ha deciso di non essere nel corteo partito da Piazza Vittorio. È vero che nella lotta contro la guerra occorre lavorare a convergenze ampie ma occorre anche evitare di lavorare per il “re di Prussia”, consapevolmente o inconsapevolmente.

Fonte e foto del corteo

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