Dalla conferenza stampa dei magistrati che seguono l’operazione “Mondo di mezzo” che ha portato a misure restrittive per 37 persone e all’apertura di indagine per altri 40, emergono scenari inquietanti, ma non certo sconosciuti, del sistema di potere e dei comitati d’affari che hanno saccheggiato Roma in questi anni. Il primo dato che balza agli occhi è che gli ambiti neofascisti o della destra che stanno strumentalizzando e alimentando le campagne contro gli immigrati e i rom, facevano lucrosi affari – anche attraverso intimidazioni di stampo mafioso – proprio nel business dell’accoglienza o gestione dei centri per gli immigrati e i campi rom. Ma questo è solo un aspetto.
La strettissima connessione tra “imprenditori”, giunte comunali, malavita organizzata e ambienti neofascisti denunciata in questi anni, si palesa così pubblicamente. Certo il personaggio più di spicco è l’ex sindaco Alemanno, l’uomo che ha portato al governo della città i fascisti “de panza e de governo”, sistemando in posti di potere o anche solo di lavoro tantissimi suoi ex “camerati”. Ma anche Alemanno obbediva. A chi? Secondo quanto riferito dal pubblico ministero Michele Prestipino, il boss Carminati ordinava e Alemanno eseguiva. E Carminati è personaggio pesante: fascista dei Nar e uomo d’azione della Banda della Magliana che da tempo controlla le attività criminali nel quadrante di Roma Nord. Questa procedura di comando e obbedienza tra Carminati e Alemanno, è stata eseguita – secondo quanto comunicato dagli inquirenti – almeno in tre casi: nel 2013 "nel Cda dell'Ama viene nominato con provvedimento del sindaco Alemanno un legale scelto da Carminati stesso. Lo stesso per il direttore generale di Ama e un altro dirigente operativo". Il pm ha parlato dell'"incessante attività di lobbying" dell'organizzazione criminale individuata "per collocare con successo manager asserviti ai loro interessi".
Prestipino ha citato anche la nomina del presidente della commissione Trasparenza del Comune di Roma e la candidatura a sindaco di Sacrofano – dove risiede Massimo Carminati – di un uomo fidato, poi eletto". E di nuovo il procuratore capo Pignatone ha detto a chiare lettere che "alcuni uomini vicini ad Alemanno sono componenti a pieno titolo dell'organizzazione" guidata da Massimo Carminati.
Non finirebbe qui, sempre secondo le conclusioni degli inquirenti, il ruolo in cui ha giocato l'ex sindaco negli affari di Mafia Capitale. Tra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta risulta anche Antonio Lucarelli, ex capo della segreteria di Gianni Alemanno. Durante la conferenza stampa il procuratore capo della Capitale, Giuseppe Pignatone, ha riferito di una intercettazione su un incontro avvenuto tra Lucarelli e l'imprenditore pregiudicato Salvatore Buzzi, braccio destro imprenditoriale di Massimo Carminati.
Buzzi, infatti – ha spiegato il dott. Pignatone – cercava da tempo di incontrare Lucarelli per "sbloccare un finanziamento" ma non riusciva a incontrarlo. Dopo la telefonata di Carminati a Lucarelli è lo stesso ex capo della segreteria di Alemanno che si precipita giù dalle scale del Campidoglio per incontrare l'imprenditore Buzzi: "È tutto a posto, ho parlato con Massimo". Poco dopo è lo stesso Buzzi che commenta, riferendosi all'efficace telefonata di Carminati: "C'hanno paura di lui" si sente dire in una intercettazione.
"Con questa operazione abbiamo risposto alla domanda se la mafia è a Roma – ha spiegato il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, nel corso della conferenza stampa. – “ Nella capitale non c'è un'unica organizzazione mafiosa a controllare la città ma ce ne sono diverse. Oggi abbiamo individuato quella che abbiamo chiamato 'Mafia Capitale', romana e originale, senza legami con altre organizzazioni meridionali, di cui però usa il metodo mafioso". Nello specifico, ha riferito Pignatone, "alcuni uomini vicini all'ex sindaco Alemanno sono componenti a pieno titolo dell'organizzazione mafiosa e protagonisti di episodi di corruzione. Secondo i magistrati, il boss nero Carminati ''impartiva le direttive agli altri partecipi, forniva loro schede dedicate per comunicazioni riservate e manteneva i rapporti con gli esponenti delle altre organizzazioni criminali, con pezzi della politica e del mondo istituzionale, finanziario e con appartenenti alle forze dell'ordine e ai servizi segreti''.
Ad una prima impressione ci sembra che in conferenza stampa i magistrati abbiano indicato solo una parte della connection politico/criminale che ha agito su Roma in questi anni. Ci lascia più di qualche dubbio l’asserzione secondo cui questo sistema mafioso nella capitale non abbia legami con organizzazioni criminali di “importazione”. Da quanto ci risulta c’è stata una spartizione del territorio – vedi il clan Senese che controlla Roma Est – che nel 2011 era saltata provocando 26 morti nelle strade di Roma. Poi era stato raggiunto un nuovo equilibrio. In secondo luogo sarebbe utile che i magistrati approfondissero la questione dei biglietti clonati dell'Atac, per un importo pari 68 milioni di euro che non sono mai finiti nelle casse dell'azienda oggi alle prese con un bucio di bilancio stellare. Su questa inchiesta è sceso da troppo tempo il silenzio. Insomma, c'è da scavare ancora e tanto.
Qui di seguito i capi di imputazione dell’inchiesta “Mondi di Mezzo”
Ecco gli elementi salienti dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 37 indagati per associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio ed altri reati, con l’aggravante delle modalità mafiose (art. 7 L. 203/1991) e per essere l’associazione armata.
Ulteriori 40 indagati a piede libero, raggiunti da un’informazione di garanzia emessa dalla Procura Distrettuale Antimafia per i medesimi reati, sono sottoposti a perquisizione locale e personale. Contestualmente, nell’ambito di un parallelo procedimento di prevenzione, sulla base degli elementi investigativi raccolti, il locale Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, a seguito di ulteriori accertamenti economico-patrimoniali, sta eseguendo il sequestro dei beni riconducibili agli indagati, emesso dal Tribunale di Roma, per un valore complessivo di 204 milioni di euro. Gli interventi interessano le province di Roma, Latina e Viterbo.
1. L’imputazione riguarda 18 degli indagati raggiunti dal provvedimento restrittivo.
2. I provvedimenti scaturiscono da un’attività investigativa avviata nel 2012 dal Raggruppamento, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Roma, nei confronti di un’organizzazione mafiosa radicata nella Capitale, facente capo a Massimo Carminati 2, pluripregiudicato, già appartenente all’organizzazione terroristica dei N.A.R. e strettamente legato allo storico sodalizio criminale denominato “Banda della Magliana”, nonché coinvolto in diverse vicende processuali afferenti a gravi ed eclatanti episodi delittuosi.
Le indagini hanno accertato l’operatività di una ramificata e pervasiva struttura mafiosa, “Mafia Capitale” che, nel tempo, ha assunto caratteri di originalità, differenziandosi significativamente dalle cosiddette mafie tradizionali.
Avvalendosi dello storico legame con esponenti dell’estrema destra romana, alcuni dei quali divenuti esponenti politici o manager pubblici, il sodalizio si è gradualmente dimensionato in un’organizzazione di tipo evoluto, dedita alla sistematica infiltrazione del tessuto economico ed istituzionale, con una struttura tipicamente mafiosa ed un apparato in grado di gestire i diversificati interessi illeciti.
In particolare, per quanto attiene alla mafiosità del sodalizio, sono stati acquisiti tutti gli elementi che ne caratterizzano la sussistenza, con riferimento alla struttura gerarchizzata, alla segretezza e al rispetto del vincolo associativo, all’assistenza legale fornita agli affiliati detenuti ed ai familiari, alla disponibilità di armi ed, in primo luogo, all’utilizzo del c.d. metodo mafioso connotato dall’esercizio di un forte potere intimidatorio.
In tale ambito, sono emersi anche gli stretti rapporti con esponenti apicali di organizzazioni di altissimo profilo criminale operanti nella Capitale, quali:
– il clan camorrista facente capo a Michele Senese, radicato a Roma sin dagli anni ’80 e dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti;
– il clan Casamonica, attivo nel quadrante sud-est della città e dedito ad una vasta gamma di attività delittuose, in particolare usura e riciclaggio; Tra i quali il depistaggio delle indagini sulla strage di Bologna del 1980, il rinvenimento nei sotterranei del Ministero della Sanità dell’arsenale della banda della Magliana nel 1981, il furto nel caveau del Palazzo di Giustizia di Roma nel 1999.
– Ernesto Diotallevi 4, già appartenente alla Banda della Magliana con compiti di riciclaggio dei capitali illeciti, e Giovanni De Carlo 5, subentrato al primo nello scacchiere delinquenziale romano;
– proiezioni del clan mafioso catanese di Santapaola;
– un gruppo di rapinatori albanesi particolarmente agguerrito e pericoloso.
Nel corso delle indagini, è stata accertata la consumazione di estorsioni, aggressioni e intimidazioni in danno di imprenditori e commercianti non disposti a scendere a patti con il sodalizio, nonché l’erogazione di prestiti a tassi usurari ed il conseguente recupero dei crediti con azioni violente o minacce. Lo stesso controllo su attività imprenditoriali connesse alla gestione di appalti pubblici è stato ottenuto, in taluni casi, mediante la forza di intimidazione del sodalizio. In alcuni casi, imprenditori si sono di fatto posti a disposizione del sodalizio, pur mantenendo un relativo margine di autonomia gestionale. In tale contesto, è emerso il ruolo dell’imprenditore pregiudicato Salvatore Buzzi 6, il quale, tramite una rete di cooperative sociali, gestiva gli interessi economici dell’associazione criminale in diversificati settori destinatari di appalti e finanziamenti del Comune di Roma e delle aziende municipalizzate 7.
Sulla base delle disposizioni fornite dal Carminati, il Buzzi ha intessuto rapporti con pubblici amministratori, funzionali agli interessi delle imprese del sodalizio, occupandosi personalmente della gestione della contabilità occulta e della creazione di flussi finanziari illegali, utilizzati per alimentare un ramificato sistema corruttivo, in favore soprattutto di protagonisti della vita politica e amministrativa di Roma Capitale.
In particolare, sono stati documentati rapporti, tra gli altri, con:
– l’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno 8 ed il relativo capo della segreteria Antonio Lucarelli 9, nonché con l’allora consigliere comunale (attualmente consigliere regionale) Luca Gramazio 10 e Angelo Scozzafava 11, già direttore 4 Nato a Roma il 9.1.1944 5 Nato a Roma il 17.3.1975. Colpito da o.c.c. in carcere. 6 Nato a Roma il 15.11.1955. Colpito da o.c.c. in carcere.
7 Settori dell’accoglienza dei profughi e dei rifugiati, della raccolta differenziata e dello smaltimento dei rifiuti, della manutenzione del verde pubblico e negli altri settori oggetto di gare pubbliche, quali ad esempio i lavori connessi all’emergenza maltempo a Roma e le attività di manutenzione delle piste ciclabili.
8 Destinatario di informazione di garanzia.
9 Destinatario di informazione di garanzia. del V° Dipartimento, Promozione Servizi Sociali del Comune di Roma12, funzionali all’assegnazione di finanziamenti
13; – CORATTI Mirko14 e FIGURELLI Franco15, rispettivamente Presidente e Capo Segreteria dell’Assemblea Capitolina, interessati per l’aggiudicazione del bando di gara AMA riguardante la raccolta del multi materiale, nonché per sbloccare pagamenti sui servizi sociali forniti al Comune di Roma e, infine, pilotare la nomina del nuovo Direttore del V Dipartimento. Anche nel Consiglio Regionale, a seguito del mutamento degli equilibri, si registrano rapporti con alcuni esponenti dell’area di maggioranza. In questo senso, assume rilievo la figura di Eugenio PATANÈ, attuale Consigliere Regionale (gruppo consiliare del P.D.) nominato il 26.03.2013. In relazione a tale figura istituzionale, BUZZI a più riprese affermava di aver ricevuto imponenti richieste di denaro e di averne erogate in misura molto minore con riguardo alla gara Ama del 2013. 3. In relazione all’utilizzo di persone giuridiche per la realizzazione dei programmi delittuosi dell’organizzazione, le indagini hanno consentito di distinguere le imprese partecipanti a gare pubbliche direttamente riconducibili al sodalizio, da quelle esterne, funzionali al riciclaggio ed alla creazione di fondi extracontabili destinati ai compensi degli stessi sodali ed alla corruzione di pubblici ufficiali, incaricati di pubblico servizio ed esponenti politici. Su tale fronte, è stato accertato, come il sodalizio fosse interessato alle commesse ed ai finanziamenti del Comune di Roma Capitale e delle relative municipalizzate, nella gestione dei campi nomadi, delle strutture riservate agli stranieri richiedenti asilo ed ai minori non accompagnati, nonché nella raccolta dei rifiuti e manutenzione del verde pubblico. Attraverso la corruzione di esponenti politici ed 10 Destinatario di informazione di garanzia. 11 Destinatario di informazione di garanzia. 12 Dipartimento che eroga finanziamenti per la gestione dei campo nomadi di Castel Romano, cruciale per gli interessi del sodalizio. 13 L’attività ha documentato che per ottenere alcuni finanziamenti l’organizzazione criminale interferiva nella programmazione del bilancio pluriennale 2012/2014 e nel successivo bilancio di assestamento di Roma Capitale. 14 Destinatario di informazione di garanzia. 15 Destinatario di informazione di garanzia. amministrativi, le società controllate dall’organizzazione indagata hanno così ottenuto diversi appalti16, condizionando le rispettive gare attraverso la conoscenza anticipata del contenuto dei bandi o, in alcuni casi, concorrendo addirittura alla stessa stesura. Nei citati settori imprenditoriali, l’interesse veniva rivolto anche ad altri Comuni della Provincia di Roma, quali Sant’Oreste17, Morlupo e Castelnuovo di Porto, adottando le medesime metodologie corruttive, sino anche a modificare offerte già depositate e superare così aziende concorrenti. I fondi neri destinati alle tangenti per gli esponenti delle strutture politico-amministrative interessate e alla retribuzione dei membri del sodalizio venivano ricavati con l’emissione di fatture per operazioni inesistenti che, a seconda delle società emittenti, determinava diversificate modalità di remunerazione. In particolare: - le società riconducibili a soggetti esterni al sodalizio, a fronte dei pagamenti ricevuti, restituivano all’organizzazione criminale denaro contante per la creazione di fondi extracontabili, utilizzati per i pagamenti illeciti; - le società direttamente controllate dall’organizzazione criminale, gestite anche con l’utilizzo di prestanome, attraverso transazioni reciproche riuscivano a canalizzare ingenti somme di denaro agli stessi sodali e a soddisfare le esigenze di reimpiego dei proventi illeciti. Nel corso delle indagini, si delineavano i ruoli dei principali soggetti ai quali il CARMINATI aveva affidato la responsabilità del controllo dei diversi settori economici.
In particolare: - Salvatore BUZZI, amministratore e coordinatore di varie società cooperative, incaricato di seguire le gare pubbliche e corrompere i politici e gli amministratori di turno; - Fabrizio Franco TESTA18, che curava, dall’interno delle strutture politico- amministrative, gli interessi dell’organizzazione criminale; 16 Indipendentemente dalla Giunta in carica (Alemanno o Marino). 17 Il Sindaco di Sant’Oreste, Sergio Menichelli, sarà colpito da o.c.c. in carcere. 18 Nato a Roma il 27.12.1965. già consigliere di amministrazione di ENAV in quota Alleanza Nazionale. Colpito da o.c.c. in carcere. - Carlo PUCCI19, deputato a seguire gli appalti ed i relativi pagamenti destinati alle cooperative del sodalizio dall’Eur Spa, di cui è dirigente, e dall’ATI Marco Polo.20 Un altro degli amministratori pubblici di riferimento per Salvatore BUZZI, durante il periodo della Giunta ALEMANNO, risultava Franco PANZIRONI21, amministratore delegato della municipalizzata deputata alla gestione della raccolta dei rifiuti nella capitale (AMA). Vantando uno strettissimo rapporto con l’allora Sindaco, il PANZIRONI, a fronte del periodico pagamento di tangenti e di versamenti in favore di Fondazioni della sua stessa area politica, si è reso disponibile per l’aggiudicazione di appalti, lo stanziamento di fondi del Comune di Roma e lo sblocco dei relativi pagamenti alle società cooperative controllate dal sodalizio. L’intervento sull’AMA risulta essere avvenuto anche grazie alla corruzione del Direttore Generale Giovanni FISCON22 e a contatti dei citati GRAMAZIO e TESTA all’interno dello stesso consiglio di amministrazione. Per quanto attiene alla nuova consiliatura, sono stati documentati rapporti di BUZZI con il Presidente dell’Assemblea capitolina, Mirko CORATTI23 ed altri amministratori ed esponenti politici. 4. Gli ulteriori approfondimenti in direzione degli interessi del sodalizio nella gestione dei centri di accoglienza, istituiti nell’ambito dell’emergenza migratoria del 201124 hanno evidenziato il ruolo del Consorzio ERICHES 2925, facente capo al citato BUZZI, di cui venivano documentati i rapporti con Luca ODEVAINE26 e Mario SCHINA27, finalizzati 19 Nato a Roma il 24.7.1961. Colpito da o.c.c. in carcere. 20 costituita dalla stessa Eur Spa, da AMA ed ACEA 21 Nato a Roma l’11.7.1948. Sino al 2011 amministratore delegato di AMA S.p.A. Colpito da o.c.c. in carcere. 22 Nato a Roma il 29.1.1957. Colpito da o.c.c. in carcere. 23 Destinatario di informazione di garanzia. 24 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12.02.2011, con il quale veniva sancito lo stato di emergenza nel territorio nazionale in relazione all’eccezionale afflusso di cittadini appartenenti a paesi del Nord Africa. Tale stato di emergenza veniva protratto fino al 31.12.2012. 25 Consorzio di Cooperative Sociali ERICHES 29 s.c.a.r.l.. 26 Luca ODEVAINE, nato a Roma il 25.10.1956, ivi residente via Nazionale n. 172. Attualmente ricopre l’incarico di: Presidente della Fondazione Integra sita in Roma, via Poliziano n. 56. Già capo di gabinetto (2006) dell’allora Sindaco di Roma, Valter VELTRONI, ha poi ricoperto, con la Giunta provinciale di Nicola Zingaretti, l’incarico di Direttore Extradipartimentale di Polizia e Protezione Civile della Provincia di Roma fino al 2013; è stato infine rappresentante dell’Unione Province Italiane al Tavolo di Coordinamento Nazionale sull’accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale. Colpito da o.c.c. in carcere. ad ottenere il trasferimento di immigrati presso le strutture controllate, nonché tra il BUZZI ed un altro imprenditore, Sandro COLTELLACCI28. La gestione dell’emergenza immigrati è stato un ulteriore settore nel quale il sodalizio indagato si è infiltrato con metodi corruttivi, alterando da un lato i processi decisionali pubblici, dall’altro i meccanismi fisiologici di allocazione delle risorse economiche della Pubblica amministrazione. Le indagini, in particolare, hanno accertato un complesso meccanismo corruttivo, documentando i ruoli di ODEVAINE, nella sua qualità di appartenente al Tavolo di Coordinamento Nazionale sull’accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale, SCHINA quale intermediario, BUZZI e COLTELLACCI, deputati a seguire gli aspetti amministrativi. In tale ambito, emergeva la responsabilità dell’ODEVAINE e dello SCHINA nel compimento di atti contrari ai doveri del loro ufficio, in violazione dei doveri di imparzialità della Pubblica amministrazione, a fronte di una retribuzione mensile rispettiva di 5000 e 1500 euro. In particolare per: – orientare le scelte del citato Tavolo tecnico, al fine di creare le condizioni per l’assegnazione dei flussi di immigrati alle strutture gestite dalle imprese e cooperative riconducibili a BUZZI e COLTELLACCI; – comunicare i contenuti delle riunioni e le posizioni espresse dai rappresentanti delle istituzioni nel predetto Tavolo di coordinamento nazionale; – esercitare pressioni per l’apertura di centri in località gradite al gruppo BUZZI. 5. Pur esprimendo lo stesso carattere di mafiosità delle organizzazioni tradizionali, il sodalizio indagato ha adottato nel tempo un modello organizzativo perfettamente inserito nei delicati equilibri del contesto amministrativo e politico della Capitale. Parallelamente, evitando un indiscriminato ricorso alla violenza, sono stati consolidati i rapporti con le altre strutture criminali capitoline. In definitiva, dall’indagine è emerso come la struttura mafiosa indagata si sia posta quale vera e propria cerniera tra ambienti criminali e settori istituzionali ed economici romani, definita in un’intercettazione dallo stesso Massimo CARMINATI come 27 Mario SCHINA, nato a Roma il 30.06.1954, ivi residente, via Gina Mazza n. 3, consigliere, dal 15.07.2009, della COOPERATIVA SOCIALE INTEGRATA IL PERCORSO, funzionario ACEA. Colpito da o.c.c. in carcere. 28 Nato a Monterotondo (RM) il 9.7.1964. Colpito da o.c.c. in carcere. “mondo di mezzo”29. L’espressione utilizzata sintetizza efficacemente come tale spazio costituisse un’area di confine tra i due diversi “mondi”, quello legale e quello illegale, in grado di garantire le relazioni funzionali al conseguimento degli interessi del sodalizio. Roma, 2 dicembre 2014 29 Intendendo verosimilmente la c.d. “Terra di mezzo”, dai romanzi di Tolkien, autore ritenuto tra i riferimenti culturali dell’estrema destra negli anni ’70.
Indagati destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere:
1. BRACCI Raffaele, nato Roma il 24.2.1975, per usura; 2. BRUGIA Riccardo, nato a Roma il 06.11.1961, per associazione di tipo 3. BUGITTI Emanuela, nata ad Udine il 22.11.1953, per turbativa d’asta e 4. BUZZI Salvatore, nato a Roma il 15.11.1955, per associazione di tipo 5. CALDARELLI Claudio, nato a Roma il 22.01.1951, per associazione di tipo 6. CALVIO Matteo, nato a Roma il 01.09.1967, per associazione di tipo mafioso 7. CARMINATI Massimo, nato a Milano il 31.5.1958, per associazione di tipo 8. CERRITO Nadia, nata a Roma l’11.09.1965, per associazione di tipo mafioso 9. CHIARAVALLE Pierina, nata ad Avezzano (AQ) il 21.10.1984, per 10. COLTELLACCI Sandro, nato a Monterotondo (RM) il 09.07.1964, per 11. DE CARLO Giovanni, nato a Roma il 17.3.197, per trasferimento fraudolento 12. DI NINNO Paolo, nato a Roma il 6.09.1962, per associazione di tipo mafioso, 13. FISCON Giovanni, nato a Roma il 29.1.1957, per corruzione aggravata e 14. GAGLIANONE Agostino, nato a Sacrofano (RM) il 29.07.1958, per 15. GAMMUTO Emilio, nato ad Acri (CS) il 10.04.1954, per corruzione 16. GARRONE Alessandra, nata a Roma il 22.07.1974, per associazione di tipo 17. GAUDENZI Fabio, nato a Roma il 03.03.1972, per associazione di tipo 18. GUARANY Carlo Maria, nato a Cutro (KR) il 19.09.1959, per associazione di 19. GUARNERA Cristiano, nato a Roma il 16.12.1973, per associazione di tipo 20. IETTO Giuseppe, nato a Roma il 29.03.1958, per associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata; corruzione aggravata; mafioso, corruzione aggravata, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori e rivelazione di segreto d’ufficio; mafioso e corruzione aggravata; ed estorsione aggravata; mafioso, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni; e corruzione aggravata; corruzione aggravata; corruzione aggravata; di valori e favoreggiamento; corruzione aggravata, turbativa d’asta e trasferimento fraudolento di valori; turbativa d’asta; associazione di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di valori e false fatturazioni; aggravata; mafioso, corruzione aggravata, turbativa d’asta; mafioso, trasferimento fraudolento di valori e usura; tipo mafioso e turbativa d’asta; mafioso e turbativa d’asta; mafioso; 21. LACOPO Giovanni, nato a Gerace (RC) il 24.06.1940, per estorsione 22. LACOPO Roberto, nato a Roma il 08.06.1965, per associazione di tipo 23. MANCINI Riccardo, nato a Roma il 16.11.1958, per associazione di tipo 24. MOGLIANI Giuseppe, nato il 18.9.1952 a Campagnano di Roma (RM), per 25. ODEVAINE Luca, nato a Roma il 25.10.1956 per corruzione aggravata; 26. PANZIRONI Franco, nato a Roma il 11.07.1948 per associazione di tipo 27. PUCCI Carlo, nato a Roma il 24.07.1961 per associazione di tipo mafioso e 28. TESTA Fabrizio Franco, nato a Roma il 27.12.1965, per associazione di tipo 29. TURELLA Claudio, nato a Roma il 28.11.1951 per corruzione aggravata, aggravata; mafioso e estorsione aggravata; mafioso; false fatturazioni e riciclaggio; mafioso, corruzione aggravata e turbativa d’asta; corruzione aggravata; mafioso; turbativa d’asta e rivelazione segreto d’ufficio. Indagati destinatari di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari: 1. CALISTRI Rossana nata a Montecatini (PT) il 10.8.1957, per turbativa d’asta 2. CANCELLI Franco, nato a Roma il 13.03.1954, per turbativa d’asta; 3. CARACUZZI Patrizia, nata a Roma l’11.10.1962, per corruzione aggravata; 4. LUCCI Raniero, nato a Roma il 1.12.1967, per turbativa d’asta e corruzione 5. MENICHELLI Sergio, nato a Sant’Oreste (RM) il 5.11.1948, per turbativa 6. PLACIDI Marco, nato a Sant’Oreste (RM) il 5.1.1955, per turbativa d’asta e 7. SALVATORI Emanuela, nata a Roma il 18.7.1957, per corruzione 8. SCHINA Mario, nato a Roma il 30.06.1954, per corruzione aggravata. e rivelazione di segreto d’ufficio; aggravata; d’asta e corruzione aggravata; corruzione aggravata; aggravata;
Indagati a piede libero destinatari di informazione di garanzia e sottoposti a perquisizione:
1. ALEMANNO Giovanni, nato a Bari il 3.3.1950, per associazione di tipo 2. ALIBRANDI Lorenzo, nato a Roma il 29.4.1965, per associazione di tipo 3. ANDRINI Stefano, nato a Roma il 27.02.1970, per associazione di tipo 4. ANELLI Giovanna, nata a Pavia il 23.10.1957, per corruzione aggravata e 5. BARUCHELLO Gianmario, nato a Nocera Umbra (PG) il 15.02.1947, per 6. BERTI Giuseppe, nato a Latina il 03.06.1965, per associazione di tipo 7. BOTTI Angelo, nato a Roma il 02.10.1970, per corruzione aggravata, turbativa 8. BRAVO Stefano, nato a Roma il 26.12.1960, per ricettazione; 9. CACCIOTTI Alessandro, nato a Roma il 14.9.1968, per trasferimento 10. CLEMENZI Marco, nato a Latina il 22.09.1968, per false fatturazioni; 11. COMMISSARI Marco, nato a Narni (TR) il 28.02.1964, per turbativa d’asta, 12. CORATTI Mirko, nato a Roma il 20.06.1973, per corruzione aggravata e 13. CURTI Michelangelo, nato a Frosinone il 9.6.1973, per associazione di tipo 14. DELL’ANNO Pierpaolo, nato a Roma il 22.7.1964, per associazione di tipo 15. DE PASCALI Giampaolo Cosimo, nato a Muro Leccese (LE) il 13.02.1974 16. DE VINCENTI Francesco, nato a Roma il 24.2.1974 per trasferimento 17. DE VINCENTI Lorenzo, nato a Roma il 10.6.1982, per trasferimento 18. DI CESARE Serena, nata a Roma il 12.9.1983, per trasferimento fraudolento 19. ESPOSITO Antonio, nato a Roma il 1°.02.1965, per frode fiscale; 20. FIGURELLI Franco, nato a Roma il 7.1.1956, per corruzione aggravata e 21. FORLENZA Salvatore (ex dirigente del Pci molto noto a Latina, ai vertici della Legacoop nazionale; ndr) nato a Potenza il 02.11.1954 per turbativa d’asta; mafioso e corruzione aggravata; mafioso; mafioso; turbativa d’asta; corruzione aggravata, turbativa d’asta e illecito finanziamento; mafioso; d’asta e illecito finanziamento; fraudolento di valori; corruzione aggravata e illecito finanziamento; illecito finanziamento; mafioso; mafioso; per corruzione aggravata; fraudolento di valori; fraudolento di valori; di valori; illecito finanziamento; 22. GRAMAZIO Luca, nato a Roma il 22.12.1980 per associazione di tipo mafioso, corruzione aggravata e illecito finanziamento; 23. IANNILLI Marco, nato a Roma il 21.9.1960, per trasferimento fraudolento di valori 24. LAUSI Luigi, nato a Roma il 18.05.1966, per associazione di tipo mafioso; 25. LETO Domenico, nato a Catanzaro il 13.8.1978, per associazione di tipo mafioso 26. LIMITI Emiliano, nato a Roma il 14.04.1976, per associazione di tipo mafioso; 27. LUCARELLI Antonio, nato a Roma il 04.05.1965, per associazione di tipo mafioso; 28. LUZZI Tommaso, nato a Roma il 1.1.1950, per associazione di tipo mafioso; 29. MASTROPAOLO Giancarlo, nato a Tivoli (RM) il 22.04.1956, per false fatturazioni; 30. MOKBEL Gennaro, nato a Roma il 13.09.1960, per estorsione; 31. OZZIMO Daniele, nato a Roma il 15.06.1972, per corruzione aggravata; 32. PATANE’ Eugenio, nato a Roma il 19.09.1972, per turbativa d’asta e illecito finanziamento; 33. POLITANO Italo Walter, nato a Conflenti (CZ) il 24.03.1953, per associazione di tipo mafioso; 34. QUARZO Giovanni, nato a Roma il 02.11.1971, per associazione di tipo mafioso; 35. RUSSO Fabio, nato a Roma il 29.4.1978, per trasferimento fraudolento di valori; 36. SCOZZAFAVA Angelo, nato a Roma il 10.06.1967, per associazione di tipo mafioso e corruzione aggravata; 37. STEFONI Fabio, nato a Roma il 31.08.1960, per corruzione aggravata e illecito finanziamento; 38. STELLA Mattia, nato a Lanciano (CH) il 28.07.1981 per associazione di tipo mafioso; 39. TANCREDI Fabio, nato a Roma il 2.12.1961 per associazione di tipo mafioso e corruzione aggravata; 40. TINOZZI Giovanni, nato a Rieti il 26.02.1959 per corruzione aggravata.(fonte Agenparl)
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