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24/12/2014

Un rapido bilancio della presidenza Napolitano

Razzi è indubbiamente uno dei gioppini contro cui è più facile far polemica, simbolo della politica trasformista e senza serietà. C’è un dettaglio che però viene spesso tralasciato: ogni volta che si parla male di Razzi bisognerebbe ricordarsi che ad avere creato il mostro è stato Sua Inviolabile Maestà Giorgio Napolitano.


Facciamo un passo indietro. Autunno 2010. Gli studenti stanno manifestando da mesi contro la riforma Gelmini e nel paese s’è diffusa una forte simpatia per la FIOM in seguito allo scontro frontale con Marchionne. Il governo Berlusconi è debole, Fini si sta riciclando come possibile nuovo leader del centro, processi e sentenze si fanno sempre più vicini. Un quadretto in cui si aspettava la caduta del governo (con conseguente morte della riforma Gelmini, tra l’altro) e nuove elezioni. Quando Fini rompe gli indugi e ritira i suoi ministri dal governo sembra il momento buono. Berlusconi non ha più i numeri per ricevere la fiducia dal Parlamento. Sembra fatta. Al sottoscritto studente in mobilitazione da mesi sembra che ce l’abbiamo fatta, abbiamo veramente resistito un giorno più del ministro.

Se non che.

Se non che da mesi si sa che Berlusconi sta trattando con i senatori più ballerini dell’opposizione.

Se non che i presidenti di Camera e Senato decidono di fissare un calendario curioso per il voto di sfiducia, il giorno 16 novembre 2010 decidono di far votare il 14 dicembre 2010. Lo fanno dopo un colloquio privato con Giorgio Napolitano. Ripetiamo insieme: il presidente della Camera Fini vuol far cadere il governo, parla col Presidente della Repubblica Napolitano e decide di dare un mese di tempo. Sapendo perfettamente che Berlusconi sta contrattando con Razzi e gli altri l’appoggio al governo.

Il 14 dicembre 2010 la Camera fa passare Berlusconi, 314 contro 311. Due astenuti.

In sostanza, tra novembre e dicembre 2010 Napolitano ha brigato perché il governo Berlusconi IV rimanesse in carica, fra l’altro salvando il posto da parlamentare a Razzi. Un anno dopo avrebbe brigato per far saltare Berlusconi e piazzare Monti.

E in fondo Razzi è solo un sottoprodotto di Napolitano. Ogni volta che ci si sente indignati per la presenza di un buffone del genere nelle istituzioni bisognerebbe ricordare che questo tipo di buffoni sono quello che serve alla politica seria dotata di senso delle istituzioni e altissima responsabilità morale per fare le sue manovre.

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