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Da oltre 24 ore la polizia non fa passare cibo e acqua al presidio no Tav e non si riesce ad andare a dare il cambio ai compagni già presenti da ieri.
Un presidio è una forma di protesta pacifica in cui alcuni cittadini si riuniscono manifestando attraverso il dialogo e la visibilità un idea contraria, forma assolutamente legale e democratica, prevista dalla nostra costituzione, che non ha nulla di violento.
Da però fastidio a chi teme il passaggio di notizie, tanto che non si fanno passare nemmeno i giornalisti che potrebbero riportare informazioni da parte del movimento, su quello che sta realmente accadendo in Val di Susa.
Il fatto di lasciare i manifestanti senza cibo e acqua è niente meno che una delle più disumane tecniche strategiche utilizzate nelle più sanguinose guerre! Quindi ancora una volta, ancora e di nuovo, dobbiamo tornare a chiederci, da che parte sta davvero la violenza in tutto questo?
La violenza di voler impedire una forma di protesta democratica e pacifica, la violenza psicologica da parte di chi vuole imporre e che viola la libertà di pensiero e di scelta e la violenza fisica lasciando consapevolmente persone senza cibo e acqua, la violenza che arriverà, quella vera, quella fatta di botte e di massacri, che arriverà come è sempre arrivata, quando hanno avuto una scusa buona da vendere al telegiornale e infine, la violenza dell’insulto all’intelligenza di questo popolo che si continua a riempire di bugie, di fatti traviati, falsi, manipolati e depravati.
Oggi, 22 giugno 2020, siamo ancora qui, noi con la nostra verità e loro con le loro bugie, oggi, dopo una pandemia, dopo tanti morti e tanta sofferenza, questi professionisti del malaffare, a partire dai politici fino alle aziende coinvolte e mafiose, dai laureati pagati per dire assurdità senza una pezza supportata da una teoria scientifica...
Tanto che ne capisce il popolo che si beve qualsiasi fesseria, fino all’informazione di regime che dice solo quello che conviene dire, sono ancora qui, a cercare di far credere alle persone, che fare una ferrovia vecchia di 30 anni che va a Lione, che già c’è, sia più importante di mettere a posto ospedali, scuole e trasporti interni.
È una vergogna che ci sia chi ancora cerca di manipolare la situazione per guadagnarci qualche appalto, finanziamenti privati e promesse di carriera ed elettorali, è una vergogna che ci sia ancora chi è disposto ad eseguire ordini su commissione, commettendo abusi, senza porsi la domanda sul proprio reale ruolo in questo paese e sulla provenienza del proprio stipendio, ma ancor più grave è il silenzio di chi si gira dall’altra parte o di chi ancora non sa o non capisce!!!
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