Si è conclusa tra ieri sera e la prima mattina di oggi la fuga di 4 dei 6 prigionieri palestinesi evasi lunedì dalla prigione di massima sicurezza di Gilboa. Gli ultimi due detenuti – tra cui Zakaria Zubeidi, ex comandante a Jenin delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa (il braccio armato di Fatah) – sono stati presi in un parcheggio di camion nel villaggio palestinese di Shibli-Umm al-Ghanam vicino alla città di Nazareth (nord Israele). “Li hanno trovati mentre si nascondevano sotto un rimorchio – ha detto un testimone oculare citato dai media israeliani – Li ho visti. Sembravano impauriti, affamati e umiliati”. Più o meno sempre nell’area di Nazareth erano stati catturati alcune ore prima i primi due detenuti: Mohammad al-Arida e Yacoub Qadiri.
Al momento il governo israeliano non ha commentato la notizia delle catture. Zubeidi, che in passato aveva ricevuto un’amnistia da parte d’Israele, è stato riarrestato nel 2019 per la sua presunta complicità in altre sparatorie. Gli altri 5 prigionieri – restano solo Iham Kamamji e Munadil Nafiyat in fuga – sono tutti appartenenti al gruppo del Jihad Islamico.
La fuga dei prigionieri era stata celebrata in questi giorni dai palestinesi dei Territori Occupati (Gerusalemme est, Cisgiordania e Gaza). Ieri, dopo la notizia della cattura di due di loro, è partito da Gaza un razzo verso Israele. La reazione di Tel Aviv è stata affidata ad alcuni raid della sua aviazione nella Striscia che non avrebbero causato vittime. Tuttavia, il botta e risposta tra le due parti mostra ancora una volta come la tregua raggiunta tra Gaza e Israele a maggio sia sempre più fragile.
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