Hamas ha chiesto garanzie scritte di un cessate il fuoco permanente e del ritiro completo delle Forze di difesa d’Israele (Idf) dalla Striscia di Gaza per accettare la proposta delineata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il 31 maggio scorso.
Quella di un accordo scritto è una delle richieste presentate da Hamas nella sua risposta alla proposta di cessate il fuoco, consegnata l’11 giugno ai mediatori qatarioti ed egiziani. I nuovi dettagli delle modifiche richieste da Hamas sono stati pubblicati dalla rivista saudita Al Majalla, secondo cui il gruppo palestinese ha affermato esplicitamente che l’accordo quadro è composto da tre fasi “collegate e interdipendenti”.
La prima fase durerebbe 42 giorni, durante i quali ci sarebbe la cessazione temporanea delle operazioni militari da entrambe le parti e il ritiro delle Idf verso est e lontano dalle aree densamente popolate lungo il confine in tutte le zone della Striscia di Gaza.
Nella risposta di Hamas, per la prima fase è stata aggiunta la frase “compreso il corridoio di Filadelfia” (striscia di terra lunga 14 chilometri lungo il confine tra Gaza e l’Egitto), l’area di Wadi Gaza (a nord del campo profughi di Nuseirat), il corridoio di Netzarim (nel centro della Striscia) e la rotonda Kuwait (a Gaza City).
Un’altra delle principali modifiche alla proposta di accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi richiesta da Hamas è la richiesta che Cina, Russia e Turchia svolgano la funzione di garanti per qualsiasi accordo raggiunto con Israele. Una richiesta, secondo quanto riferito dall’emittente pubblica israeliana Kan, è stata respinta sia dagli Stati Uniti che da Israele.
Tra le altre modifiche proposte da Hamas figurano una nuova cronologia per il cessate il fuoco permanente e il ritiro delle forze militari israeliane da Gaza, inclusi Rafah e il corridoio di Filadelfia lungo il confine tra Egitto e Gaza.
Il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito che i colloqui con i mediatori per raggiungere un accordo sullo scambio dei prigionieri continueranno e che i negoziati non sono finiti nonostante le condizioni poste da Hamas all’accordo sul cessate il fuoco.
Il Palestine Chronicle riferisce che questa notte i carri armati israeliani sono penetrati ulteriormente nella zona occidentale della città di Rafah durante una delle peggiori nottate di bombardamenti aerei, terrestri e marittimi, costringendo molte famiglie a fuggire al buio dalle loro case e dalle tende.
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