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07/07/2024

Fratelli coltelli nella destra di Strasburgo

In Europa alla Meloni non ne va proprio bene una. Prima l’hanno tagliata fuori dalle decisioni che contano sulla nuova Commissione Europea, adesso anche il partito della destra spagnola Vox abbandona il gruppo parlamentare della Meloni per unirsi al nuovo gruppo di estrema destra “Patrioti per l’Europa” al Parlamento europeo invece che al gruppo dei Conservatori e Riformisti messo su da Fratelli d’Italia.

“Questa nuova piattaforma aspira a formare un nuovo gruppo parlamentare al Parlamento europeo, la cui costituzione e composizione dovrebbero essere annunciate nei prossimi giorni”, ha dichiarato Vox, il partito ultras guidato da Santiago Abascal, in una dichiarazione di venerdì.

Unendosi all’alleanza tra il partito ungherese Fidesz, all’austriaco FPÖ e il ceco ANO, l’obiettivo del gruppo parlamentare della destra europea nella nuova legislatura di Strasburgo è quello di “contrastare il consenso di conservatori e socialisti, che ha causato così tanti danni all’Europa negli ultimi anni”, si legge nella nota del leader neofascista spagnolo.

Fino ad ora, Vox aveva fatto parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) al Parlamento Europeo con il partito di governo italiano Fratelli d’Italia.

Fino a questo ennesimo caso di “fratelli coltelli”, molti – e soprattutto la Meloni – ritenevano che il presidente del Consiglio italiano avrebbe “continuato ad essere un partner, un amico e un alleato di Vox”.

“Abbiamo un rapporto molto stretto con il partito Fratelli d’Italia della Meloni e, ad esempio, con il PiS polacco”, ha sottolineato il leader di Vox Santiago Abascal in un’intervista al quotidiano La Gaceta. Nelle elezioni di giugno, Vox è arrivato terzo in Spagna con circa il 9,5% dei voti. Il partito ha così conquistato sei seggi al Parlamento europeo, due in più rispetto al passato.

La mossa di Vox è stata accolta con grande soddisfazione dalla Lega, secondo cui l’adesione a Patrioti per l’Europa “è un segnale importantissimo“.

Al nuovo gruppo di destra al Parlamento europeo, hanno annunciato l’intenzione di unirsi anche gli olandesi di Wilders e quelli di Chega!, il partito portoghese di estrema destra. La destra ha bisogno di almeno 23 eurodeputati di sette nazionalità diverse per costituirsi in un gruppo parlamentare, ma con questi arrivi rischia di diventare il terzo gruppo parlamentare a Strasburgo.

Il gruppo parlamentare europeo della Meloni – Conservatori e Riformisti Europei – si è così ulteriormente ridotto, smontando clamorosamente – pezzo dopo pezzo – le rodomontate di Giorgia in Europa e sull’Europa. Torna così a incombere come una maledizione quella ipoteca che da Berlusconi in poi frustra la destra al governo: “essere gli ultimi tra i primi in Europa o i primi tra gli ultimi?”. Questa divaricazione strategica ha lacerato ogni tentativo della destra di mostrare i muscoli – per poi calare le braghe – a Bruxelles e la consapevolezza che le asimmetrie di potere nell’Unione Europea non hanno mai concesso nulla di troppo ai paesi euromediterranei. In fondo la destra è sempre stato il “sovranismo di sua maestà”.

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