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14/07/2024

USA - Fallito attentato a Trump, che ha praticamente la vittoria in tasca

Donald Trump è stato colpito da un proiettile mentre parlava a un comizio in Pennsylvania. Lo ha confermato il procuratore della città di Butler, precisando che l’attentatore è stato ucciso dalla polizia e c’è almeno un’altra vittima. Subito dopo essere stato colpito e mentre il Secret Service lo stava portando via dal palco, Trump ha chiesto ai suoi agenti di fargli prendere “le sue scarpe”.

“Il mio nome è Thomas Matthew Crooks. Odio i repubblicani, odio Donald Trump”. Si presenta così sul suo profilo Facebook il ventenne che ha sparato all’ex presidente degli Stati Uniti Trump durante una manifestazione in Pennsylvania. Secondo l’Fbi però il ventenne era inserito nel registro degli elettori repubblicani. L’autore degli spari sul comizio di Donald Trump non aveva documenti di identificazione. L’uomo che da un tetto ha sparato con un fucile in stile AR sul comizio di Donald Trump è stato ucciso da un cecchino dei servizi di sicurezza.

“Il presidente Trump sopravvive a questo attacco, ha appena vinto le elezioni”, lo ha affermato il deputato del Wisconsin Derrick Van Orden a Politico in una breve intervista poco dopo la sparatoria.

Altri repubblicani, che sono passati rapidamente all’offensiva dopo lo scioccante attacco a un comizio di Trump nella Pennsylvania occidentale, non si sarebbero spinti così lontano. Ma molti hanno previsto che la sparatoria avrebbe consolidato il sostegno all’ex presidente e incendiato la base elettorale repubblicana a novembre.

Secondo il giornale statunitense Politico “la sparatoria, che diversi legislatori repubblicani hanno immediatamente etichettato come un tentativo di omicidio, sta provocando onde d’urto in un’elezione già tumultuosa”. Per il giornale che segue molto da vicino tutta la vita politica Usa “I democratici – che avevano combattuto per l’eleggibilità del presidente Joe Biden e che erano uniti solo nelle loro critiche a Trump nelle ultime due settimane – hanno rapidamente messo a tacere i loro attacchi all’ex presidente. E i repubblicani, che erano rimasti in silenzio in mezzo alla rissa democratica, si sono affrettati a incolpare la retorica del partito avversario per l’attacco a Trump”.

La sparatoria ha di fatto messo a tacere gli attacchi politici dei democratici contro Trump e potrebbe segnare un’inversione a U rispetto alle ultime due settimane, quando martellare Trump come una minaccia esistenziale sembrava essere l’unica cosa che univa il Partito Democratico nel rispondere alle domande sulla rieleggibilità di Joe Biden.

Sulle pagine di The Hill, il giornale che più dall'interno segue invece le vicende istituzionali statunitensi, Jonathan Turley commentando l’attentato a Trump scrive che l’aspetto più scioccante “è che non è stato così sorprendente come avrebbe dovuto essere. Per mesi, i politici, la stampa e gli esperti hanno intensificato la retorica spericolata in questa campagna elettorale da entrambe le parti. Ciò include le affermazioni secondo cui Trump era pronto a uccidere la democrazia, a scatenare “squadroni della morte” e a far “sparire” omosessuali e giornalisti”.

Turley è l’autore del libro “The Essential Right: Free Speech in an Age of Rage” ovvero la libertà di parola nell’epoca della rabbia. “Non sappiamo ancora chi ha sparato in questo tentativo di omicidio” – scrive oggi Turley – “Tuttavia, sappiamo fin troppo bene come le persone squilibrate possano trovare giustificazione nella retorica incendiaria della nostra politica. Questo momento non si è verificato nel vuoto; accadde in un’epoca in cui i nostri leader avevano da tempo abbandonato la ragione in favore della rabbia”.

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