La "grande
coalizione" tedesca non comprende solo socialdemocratici e conservatori.
E' anche una "collaborazione" tra datori di lavoro e sindacati
riformisti per garantire la pace sociale e la prosperità del capitale.
L'accordo della "grande coalizione", concluso alla fine del 2013 ha
focalizzato l'attenzione dei commentatori sull'introduzione di un
ipotetico salario minimo. Meno sull'ambizione di una rinascita
dell'imperialismo tedesco (una nuova Weltpolitik) centrata sulla
"competitività" dei monopoli nazionali.
Il segretario della maggiore confederazione sindacale tedesca
giudica "estremamente positivo" l'accordo della "grande coalizione"
CDU-SPD!
Il segretario della DGB (Deutscher Gewerkschaftsbund, Confederazione dei Sindacati Tedeschi,
- pilastro del CES), Michael Sommer ha giudicato l'accordo
"estremamente positivo", mentre il capo della Federazione della Chimica
ha parlato di "un risultato pregno di pragmatismo" e la federazione dei
metalmeccanici ha parlato di "una buona base per una politica
nell'interesse dei lavoratori".
Di cosa parlano? Del salario minimo tedesco, su cui datori di lavoro,
sindacati, CDU, SPD, Die Linke sono tutti d'accordo, se non per il
valore (8,5 € per SPD, 10 € per Die Linke) o le modalità (per categoria
secondo la CDU, collettivo per l'SPD).
Alla buon'ora, tutti sono felici per un accordo differenziato per
categoria, sulla base di 8,50 €. Ma sono i datori di lavoro a vincere:
l'accordo entrerà in vigore nel 2017 e giustificherà il blocco dei
salari sino ad allora... e oltre, secondo l'accordo.
Nel frattempo, fanno ingoiare altro veleno: il congelamento generale dei
salari (in nome "della competitività e dell'occupazione"), nessuna
limitazione alla precarietà (mantenimento di "Hartz IV"), nessun
cambiamento importante sull'innalzamento dell'età pensionabile.
La gravissima rimessa in causa del diritto di sciopero, in nome della "unità di contrattazione" (tarifeinheit)
Tuttavia, il pericolo maggiore per il movimento operaio tedesco riguarda
l'interrogativo sul diritto di sciopero, messo in discussione nel
seguente passaggio del contratto:
"Nel rispetto del pluralismo sindacale e dello spirito del dialogo
sociale, vogliamo sancire per legge il principio dell'unità del
contratto collettivo in azienda, con l'applicazione della regola della
rappresentatività in azienda, con le principali organizzazioni dei
lavoratori e dei datori di lavoro".
Unicità della negoziazione/contratto collettivo o "tarifeinheit", cosa significa tutto ciò? Un vero e proprio colpo di mano dei datori di lavoro con la collaborazione dei sindacati.
Questa è la grande disputa degli ultimi tre anni in Germania. Dall'era
Schroder e l'istituzione della politica "Hartz" di moderazione
salariale, la DGB (unità centrale sindacale) imbriglia il movimento
sociale.
Prevenire gli scioperi dei trasporti: primo obiettivo
Tuttavia, la collera in Germania è tale che si estende oltre i contorni
prestabiliti (come i falsi "scioperi di avvertimento" di IG Metall e
Verdi, con il consenso dei datori di lavoro). Le lotte si sviluppano nei
sindacati di base, di mestiere o altre organizzazioni minori.
Alcune di queste lotte, come quella recente del commercio al dettaglio,
sono inquadrate attraverso l'affiliazione dei sindacati alla DGB
(Verdi). Ma altre sfuggono, come nel settore dei trasporti.
Così, l'aeroporto di Francoforte è regolarmente colpito dagli scioperi
indetti dai sindacati di base: dei controllori del traffico aereo nel
febbraio 2012, delle hostess e degli steward nel mese di agosto 2012,
del personale di terra nel marzo 2013 e degli impiegati dei negozi nel
dicembre 2013.
L'aeroporto di Francoforte è il terzo in Europa. Nel febbraio 2012, le
compagnie tedesche Fraport e Lufthansa avevano ottenuto un ordine del
tribunale per interdire lo sciopero.
La "rappresentanza sindacale"... lotta comune dello Stato, dei
padroni e dei sindacati in Germania per una "co-gestione" del sistema!
I datori di lavoro ma anche il sindacato maggioritario cercano a tutti i
costi di ottenere una disciplina legale per limitare il diritto di
sciopero, in nome della tarifeinheit.
Eppure, nel 2010, la Corte federale del lavoro aveva riconosciuto il
principio della pluralità delle organizzazioni sindacali all'interno
dell'azienda, come la pluralità dei contratti collettivi (Tariffpluralitat), mettendo in discussione la tarifeinheit.
Va ricordato che il principio della tarifeinheit risale a una
sentenza del 1950 che riconosceva un unico sindacato rappresentativo per
impresa, quello riunito nella DGB. Ciò consentiva di garantire la
collaborazione tra datori di lavoro e sindacati nella RFT.
La BDA (la confindustria tedesca) e DGB hanno condotto una crociata in nome della "unicità di contrattazione", la tarifeinheit, per rivedere la sentenza della Corte Federale favorevole alla pluralità sindacale.
Concretamente, il tarifeinheit riduce la rappresentatività a un
sindacato riconosciuto dal datore di lavoro e dallo Stato, un sindacato
solo autorizzato a negoziare, a firmare gli accordi e… a indire
scioperi legali. Concretamente, quindi si tratta di una drastica
limitazione del diritto di sciopero.
La DGB ha usato molti argomenti per convincere i lavoratori: per esempio
per contrastare l'influenza (minoritaria) della confederazione
cristiana, pronta rivale nel siglare accordi sfavorevoli ai dipendenti
(ma cosa fa la DGB?).
Si tratterebbe di difendere l'unità dei lavoratori di fronte alla
minaccia della pluralità di contratti collettivi in azienda (ma cosa fa
DGB quando accetta la pluralità degli statuti, dei contratti di
lavoro?)
Il testo comune siglato da BDA e DGB nel giugno 2010, subito dopo la
sentenza del Tribunale federale è sintomatico: in nome del "dialogo
sociale" e della "pace sociale", i datori di lavoro e i sindacati hanno
chiesto il ripristino da parte dello Stato del tarifeinheit.
Germania, paese in cui ancora oggi è vietato il diritto di sciopero dei dipendenti pubblici!
Dopo tre anni di lobbying, datori di lavoro e sindacato riformista hanno
ottenuto la liquidazione del diritto di sciopero in nome della
rappresentanza, imposta dopo la Francia e l'Italia come limitazione dei
sindacati autorizzati a negoziare e quindi a scioperare.
Non dobbiamo dimenticare che questa limitazione cruciale sul diritto di
sciopero dei lavoratori del settore privato si sovrappone al divieto
formale dei dipendenti pubblici di scioperare, secondo la legislazione
ereditata dalle leggi dittatoriali della RFT dopo la guerra fredda.
Come in Giappone e nella Corea del Sud, in Germania è fatto divieto ai
dipendenti pubblici di scioperare in violazione dei diritti del lavoro
riconosciuti dall'OIL.
E' questo il tanto vantato modello tedesco?
Fonte
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