La “Guerra fredda araba” è solo rinviata di qualche giorno. Al summit
di ieri a Kuwait City tra i ministri degli Esteri degli stati che
aderiscono alla Lega Araba il tema dell’isolamento del Qatar, colpevole
di dare asilo ad alcuni esponenti dei Fratelli Musulmani ormai banditi
nella maggioranza dei paesi arabi, è rimasto tabù. Eppure domani avrà
inizio una due giorni di summit in cui verranno discusse alcune
questioni spinose, come l’adozione di una nuova legge anti-terrorismo
comune a tutti i membri della Lega Araba. Il Qatar, già messo
all’angolo per non aver ratificato il mese scorso una legge simile in
una riunione del Consiglio di Cooperazione del Golfo, dovrà prendere una
decisione: abbandonare il sostegno ai Fratelli Musulmani e restare, o
rischiare di essere sospeso o peggio espulso.
Nella sessione di ieri il clima è stato, a detta del ministro degli
esteri iracheno Hoshyar Zebari, “molto positivo”. Glissando sulla
domanda dell’AFP sugli sforzi fatti per appianare gli attriti esistenti
da qualche tempo all’interno del Golfo, con Arabia Saudita, Bahrein ed
Emirati che hanno ritirato i propri ambasciatori dal Qatar, Zebari ha
semplicemente comunicato che “la questione degli ambasciatori non è
stata menzionata neanche una volta”. Il tema potrebbe non essere
discusso in una seduta plenaria perché, come ha spiegato il ministro
degli esteri algerino Ramtane Lamamra, “alcune questioni sono dibattute
dietro le quinte”. Una voce in parte confermata da Fadhel Jawal,
assistente del segretario generale per gli affari politici, secondo il
quale “i leader arabi terranno una sessione speciale all’interno del
summit per tentare di appianare le loro divergenze”.
Tra gli argomenti affrontati nel meeting di ieri, la lotta al
terrorismo internazionale e i modi per limitare il suo impatto sui paesi
arabi, oltre a una risoluzione approvata all’unanimità per spingere il
Consiglio di Sicurezza dell’Onu ad addossarsi la responsabilità del
fallimento della conferenza di Ginevra sulla Siria.
Sempre a proposito di Siria, il leader della Coalizione nazionale di opposizione siriana Ahmed Jarba
è stato invitato al summit della Lega Araba. La sua delegazione, però,
non potrà prendere posto al seggio riservato alla Siria fino a quando
non “regolarizzerà alcune procedure legali”, dal momento che Assad è
ancora formalmente a capo della Siria, nonostante la sua sospensione
dalla Lega Araba nel 2011. Bin Helli, numero due della Coalizione, ha
comunque spiegato che Jarba parlerà con il segretario generale della
Lega Araba Nabil al-Arabi al termine del summit sull’eventualità che la
coalizione rimpiazzi ufficialmente il seggio riservato al governo
siriano nei prossimi meeting della Lega. Nonostante le
perplessità di Iraq, Libano e Algeria, durante il summit dello scorso
anno a Doha i ministri degli Esteri della Lega Araba si erano impegnati
ad accettare l’adesione dell’opposizione siriana come rappresentante di
Damasco se questa si fosse dotata di una struttura formale.
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