Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

02/12/2014

Libano, arrestati moglie e figlio del “califfo” al-Baghdadi?

Le autorità libanesi avrebbero arrestato una moglie e il figlio del leader dello “Stato islamico” Abu Bakr al-Baghdadi. L’arresto sarebbe avvenuto 20 giorni fa presso la cittadina di Ersal (a confine con la Siria) grazie – secondo quanto riferisce il quotidiano libanese as-Safir – al “coordinamento con le agenzie di intelligenze straniere”. La donna e il bambino avrebbero avuto con sé documenti falsi.

A rivelare la notizia sono stati oggi due alti ufficiali libanesi che preferiscono restare anonimi. Al momento sono stati forniti scarni dettagli. La donna dovrebbe essere una cittadina siriana e sarebbe in queste ore interrogata dalle autorità libanesi. L’interrogatorio sarebbe supervisionato dal Procuratore militare, Saqr Saqr. Secondo una fonte giudiziaria è in corso un test del DNA per verificare se il bambino è il figlio della donna.

Poco si conosce di al-Baghdadi. Né si sa con esattezza quante moglie e figli abbia. Secondo alcuni rapporti, una delle sue mogli, Saja al-Dulaimi, è irachena e sarebbe stata liberata dalle autorità siriane in uno scambio di prigionieri con i qa’edisti del Fronte an-Nusra. Nell’ottobre del 2011 al-Baghdadi è stato messo sulla black list del terrorismo degli Stati Uniti e sulla sua testa pende una taglia di 10 milioni di dollari.

Il clamoroso annuncio ha luogo mentre continuano i negoziati per lo scambio di prigionieri tra il governo libanese da un lato, e lo “Stato islamico” e an-Nusra dall’altro. I due gruppi, appartenenti alla galassia del fondamentalismo islamico, detengono da agosto 27 persone tra soldati e poliziotti libanesi.

Ieri sera il qa’edista Fronte an-Nusra ha minacciato di giustiziare uno dei suoi ostaggi. Tre militari di Beirut sono stati finora ammazzati (2 decapitati). Secondo alcuni commentatori, se dovesse essere verificata la notizia di oggi, una eventuale liberazione della moglie del “califfo” potrebbe portare al rilascio delle forze di sicurezza catturate dagli estremisti islamici.

Intanto, secondo l’Osservatorio siriano dei Diritti umani, le vittime dei quasi quattro anni di guerra civile siriana sono oltre 200.000. “Abbiamo documento l’uccisione di più di 202.354 persone da marzo 2011” ha dichiarato il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel al-Rahman. Di questi 130.000 sono combattenti (oltre 75.000 dalla parte del presidente siriano al-Asad; 37.324 tra i “ribelli” siriani; 22.624 tra i jihadisti non-siriani).

Secondo il direttore dell’ong vicina all’opposizione siriana, sono più di 63.074 i civili uccisi. Di questi 10.377 sono bambini. Tuttavia, afferma Abdel al-Rahman, i numeri potrebbero essere ancora più drammatici perché “in certe aree sotto il controllo del regime e dello Stato islamico (Is) è impossibile lavorare liberamente [per reperire i dati]”.

L’osservatorio, inoltre, afferma che sono 300.000 i detenuti nelle carceri siriane. Di 20.000 non si ha più notizia. Imprecisato, invece, il numero degli ostaggi, dell’Is, del Nusra e dei ribelli “moderati”.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento