A rivelare la notizia sono stati oggi due alti ufficiali libanesi che preferiscono restare anonimi.
Al momento sono stati forniti scarni dettagli. La donna dovrebbe essere
una cittadina siriana e sarebbe in queste ore interrogata dalle
autorità libanesi. L’interrogatorio sarebbe supervisionato dal
Procuratore militare, Saqr Saqr. Secondo una fonte giudiziaria è in
corso un test del DNA per verificare se il bambino è il figlio della
donna.
Poco si conosce di al-Baghdadi. Né si sa con
esattezza quante moglie e figli abbia. Secondo alcuni rapporti, una
delle sue mogli, Saja al-Dulaimi, è irachena e sarebbe stata liberata
dalle autorità siriane in uno scambio di prigionieri con i qa’edisti del
Fronte an-Nusra. Nell’ottobre del 2011 al-Baghdadi è stato messo sulla
black list del terrorismo degli Stati Uniti e sulla sua testa pende una
taglia di 10 milioni di dollari.
Il clamoroso annuncio ha luogo mentre
continuano i negoziati per lo scambio di prigionieri tra il governo
libanese da un lato, e lo “Stato islamico” e an-Nusra dall’altro. I due
gruppi, appartenenti alla galassia del fondamentalismo islamico,
detengono da agosto 27 persone tra soldati e poliziotti libanesi.
Ieri sera il qa’edista Fronte an-Nusra ha minacciato
di giustiziare uno dei suoi ostaggi. Tre militari di Beirut sono stati
finora ammazzati (2 decapitati). Secondo alcuni commentatori, se dovesse
essere verificata la notizia di oggi, una eventuale liberazione della
moglie del “califfo” potrebbe portare al rilascio delle forze di
sicurezza catturate dagli estremisti islamici.
Intanto, secondo l’Osservatorio siriano dei
Diritti umani, le vittime dei quasi quattro anni di guerra civile
siriana sono oltre 200.000. “Abbiamo documento l’uccisione di più di
202.354 persone da marzo 2011” ha dichiarato il direttore
dell’Osservatorio, Rami Abdel al-Rahman. Di questi 130.000 sono
combattenti (oltre 75.000 dalla parte del presidente siriano al-Asad; 37.324 tra i “ribelli” siriani; 22.624 tra i jihadisti non-siriani).
Secondo il direttore dell’ong vicina all’opposizione siriana, sono più di 63.074 i civili uccisi. Di
questi 10.377 sono bambini. Tuttavia, afferma Abdel al-Rahman, i numeri
potrebbero essere ancora più drammatici perché “in certe aree sotto il
controllo del regime e dello Stato islamico (Is) è impossibile lavorare
liberamente [per reperire i dati]”.
L’osservatorio, inoltre, afferma che sono 300.000 i detenuti nelle carceri siriane. Di 20.000 non si ha più notizia. Imprecisato, invece, il numero degli ostaggi, dell’Is, del Nusra e dei ribelli “moderati”.
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