In Venezuela intanto esplodevano reciproche accuse tra il governo e l'opposizione. L’IVSS ha ammesso che la fotografia è reale. L'istituzione ritiene "inaccettabile" l'evento che si è verificato e ha affermato che il pediatra di turno che ha preso la decisione di mettere i bambini in quelle condizioni all'interno del reparto di neonatologia verrà sanzionato.
"Il comportamento del Dr. responsabile per il collocamento dei bambini in scatole di cartone, è stato inconsulto e senza l’autorizzazione dalla direzione del Guzman Lander Hospital di Barcellona (stato di Anzoategui)," recita il testo ufficiale rilasciato sull’account Twitter del IVSS.
La foto aveva però già cominciato a circolare attraverso WhatsApp. I portavoce dell'opposizione hanno cominciato subito ad attaccare il governo e il direttore dell'ospedale Jose Zurbarán, che hanno replicato accusandoli di aver intrapreso un "attacco mediatico senza scrupoli".
La confusione è cresciuta quando, alcune ore dopo sono state diffuse dall’IVSS delle foto con tutti i bambini nelle culle del nido del reparto di neonatologia dell’ospedale di Barcellona.
L’Istituto Venezuelano di Sicurezza Sociale ha confermato che il fatto è avvenuto lo scorso 19 settembre, quando la neonatologia dell’ospedale era quasi a pieno regime con 48 nascite (il ministro Lorenzin sarebbe entusiasta, ndr). Il medico di turno ha lasciato i bambini in scatole di cartone contro i protocolli ospedalieri, anche se c’erano ben sette incubatrici libere.
L'istituzione venezuelana ha anche spiegato che la procedura normale in ospedale – qualora ci sia problemi di posto – è quello di permettere la collocazione del bambino con la madre. " E’ preoccupante ed è inconcepibile che la squadra di guardia la notte del 19 settembre non sia ricorsa a questa procedura" . Una volta che il personale infermieristico ha realizzato la situazione ha proceduto a "rimuovere immediatamente i bambini dalle scatole e metterli sulle culle e incubatori."
Infine una curiosità. Le due foto che seguono, provengono da un ospedale di Philadelfia (Stati Uniti) e uno finlandese. Certo c'è chi ha la fortuna di nascere in un posto invece che in un altro. La sfida del Venezuela è però fare in modo che chi viene posto in una scatola di cartone da bambino non sia condannato a viverci tutta la vita, magari in una bidonville. Se vi sembra poco.
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