E’ di dominio pubblico lo scontro in
seno al M5s sulle nomine Raggi ed in particolare sui casi Marra e
Muraro. Ho già detto e ripeto qui che ritengo queste due nomine altrettanti errori della Raggi.
Marra sarà anche la persona migliore del mondo, ma per il suo passato di collaboratore della giunta Alemanno non è compatibile con una giunta 5 stelle, tanto più che cerca di avere un ruolo politico, manifestato anche dalla sgradevolissima frase sullo spermatozoo che ha fecondato il M5s.
La Muraro non è compatibile
non tanto per l’avviso di garanzia (ho sempre sostenuto che di
dimissioni non si può parlare se non dal momento del rinvio a giudizio) ma per il suo ruolo nelle precedenti gestioni
che la individuano come uno dei responsabili dell’attuale disastro
ambientale romano, per i suoi rapporti, anche di consulenza retribuita, con Manlio Cerroni, per l’evidente conflitto di interessi che si
profila per l’una e l’altra cosa. Ed ho pubblicamente invitato la
sindaca (che orrore questi neologismi, ma pare che ora si debba dire
così) di Roma a ripensarci molto seriamente. La Raggi insiste e questo
irrita molto vasti settori del movimento di cui farebbe bene a tener
conto.
Comunque sia, per ora la frittata è
fatta, ma noi abbiamo altre cose da fare, abbiamo altre urgenze e non
possiamo stare a guazzare nel pantano di Roma altre settimane.
C’è un referendum da fare e da vincere
e l’ottimo tour di Di Battista da solo non può bastare, qui occorre una
mobilitazione generale. Il M5s ha oltre un centinaio di parlamentari,
se ciascuno fa almeno 5 comizi a settimana, questo significa oltre 500
comizi per 12 settimane fa quasi 6.000 comizi, di 8.000 comuni, quindi
una copertura quasi totale del territorio. Si muovano anche i deputati
europei ed i consiglieri regionali, speriamo ci stia anche Grillo (per
quanto mi riguarda sono disponibile, purché a distanze ragionevoli) e
forse ce la facciamo a coprire tutto il territorio nazionale o quasi. E,
per cortesia, preferire iniziative all’aperto (tempo permettendo) o in
luoghi pubblici aperti a tutti chiediamo l’autorizzazione per assemblee
di università, dove possibile sui luoghi di lavoro ecc , piuttosto che
incontri al chiuso dove incontriamo gente che già vota per il No ed
andiamo a convincere i convinti, senza guadagnare un solo voto.
Dunque, per ora lasciamo perdere
le diatribe romane e dedichiamoci a questo. A proposito: non c’è stata
una iniziativa del gruppo parlamentare sulle interferenze straniere
nella campagna referendaria e questo è grave.
Pertanto mi sembra saggia la posizione di Beppe Grillo
che dice, per ora facciamo fare a Virginia, dopo a gennaio (dopo il
referendum, DOPO) facciamo il tagliando, riprendiamo tutta la questione
ab initio e vediamo cosa c’è da fare.
Per ora pancia a terra e lavoriamo.
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