E’ fatta: si vota il 4 dicembre. Pochi giorni fa
sono stato alla festa di Rifondazione Comunista e, ad un compagno che mi
chiedeva cosa pensassi della data del referendum, ho risposto sicuro il
4 dicembre (per la verità, sbagliando ho detto il 5 che è lunedì).
Decisione prevedibilissima, dopo che Renzi aveva rinunciato al
blitzkrieg del 2 ottobre, in modo da precedere la Corte Costituzionale
(che avrebbe dovuto pronunciarsi il 3 ottobre).
Ma i sondaggi, ben presto, facevano capire che non era aria.
A quel punto era chiaro che saremmo andati a dopo la finanziaria, sia
perché il giullare meditava di ottenere un po’ di sconti europei e
presentarsi con qualche successo alle spalle, sia perché l’approvazione
della finanziaria in uno dei due rami del parlamento, avrebbe reso più
difficile una crisi di governo immediata in caso di vittoria del no.
Ma come facevo ad essere così sicuro proprio della data del 4 dicembre?
Semplice: in primo luogo, il sintomo più evidente era la decisione di
fissare la data nella seduta del CdM del 26 settembre, cioè esattamente
70 giorni prima (termine massimo) per arrivare a dicembre. Quindi si è
prima spostata il più in là possibile la decisione del CdM proprio per
arrivare a quella data.
In secondo luogo perché era evidente che il 4 dicembre è a ridosso del ponte dell’Immacolata
(cui si aggiungono Sant Ambrogio a Milano e San Nicola a Bari) il che,
nelle intenzioni, dovrebbe scoraggiare il temuto ritorno degli
astensionisti e dare più fiato sull’elettorato “militante” su cui si fa
affidamento (qui però credo che siano facendo calcoli sbagliati).
Infine, perché il 4 dicembre vota anche l’Austria e
se la vittoria arride al No, c’è un diversivo per distrarre l’attenzione
europea verso Vienna, e credo che a questo punto Renzi faccia il tifo
per il candidato della destra perché se vince il SI, lui ci fa la parte
dell’eroe contro tendenza che argina la destra xenofoba e gli umori alla
Brexit, se invece vince il No, non è colpa sua ma del vento populista
che spira in Europa ed, aver compagno al duol, scema la pena.
Insomma questo ragazzo sta diventando troppo prevedibile. Non è più divertente.
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