L’epidemia del coronavirus, secondo il Japan Times, ha permesso lo sviluppo di pratiche e tecnologie di controllo già comunque latenti. Si tratta dell’uso in tempo reale dell’analisi dei big data per un controllo immediato sia degli spostamenti della popolazione che dell’evoluzione del virus.
Secondo le testimonianze di Eva Xiao, corrispondente a Pechino della
testata giapponese, ci sono casi di persone, che non avevano comunicato a
nessuno i loro viaggi, tracciate nei loro spostamenti, rintracciate
dalle autorità cinesi per immediati controlli: evidentemente la
tracciabilità dei biglietti, la personalizzazione dei documenti di
viaggio, il controllo personalizzato degli spostamenti funziona. Allo stesso tempo ai singoli utenti risulta possibile monitorare, tramite app, lo stato di ricovero o meno di parenti o amici.
Sempre secondo il Japan Times a Guangzhou sono state
installate postazioni di robot nei posti pubblici per monitorare se è
rispettato l’obbligo di indossare la mascherina. In generale
l’obiettivo delle autorità cinesi è quello di incrociare i dati medici
sulla popolazione, quelli sul trasporto, quelli sui voli e quelli sulla
comunicazione dedicata al virus sia per controllare i comportamenti diffusi che per capire l’evoluzione dell’epidemia.
A Pechino dispositivi elaborati da Baidu, il principale motore di
ricerca cinese, monitorizzano in tempo reale i dati facciali della
popolazione in movimento facendo foto di qualsiasi passante. Questo
dispositivo può monitorare 200 passanti al minuto quindi qualcosa di molto più veloce degli scanner termici degli aereoporti.
l’articolo del Japan Times (in inglese)
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