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25/02/2020

Il virus dell’autoritarismo ha infettato la Commissione di garanzia sul diritto di sciopero

La Commissione di garanzia sul diritto di sciopero ha emesso lunedì 24 febbraio un’ordinanza con cui rivolge un fermo invito ai sindacati affinché revochino tutti gli scioperi fino al 31 marzo. Invito divenuto poche ore dopo un vero e proprio divieto allo sciopero del trasporto aereo indetto per oggi, martedì 25.

L’ordinanza è di dubbia legittimità, impropria sul piano formale e pericolosa sul piano politico poiché fa il paio con altre disposizioni governative assunte in questi giorni che militarizzano il territorio, irreggimentano la vita di milioni di italiani, rendono indiscutibili atti autoritativi di dubbia necessità ed efficacia. Non vorremmo che si tentasse, utilizzando la paura per l’epidemia da coronavirus, di spostare in avanti i dispositivi autoritari e repressivi già largamente utilizzati per impedire il libero esercizio della critica e del conflitto necessari a contrastare derive che già si intravvedono.

Stiamo vivendo come in una bolla che tutto cancella e nega: non si deve più scioperare, le ordinanze ministeriali e governative diventano legge immediata che supera e annulla ogni fattispecie di diritto lavorativo. Si decide la legittimità dello smart working senza contrattazione, si impediscono il lavoro, lo studio, la socialità perché si deve chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati, quando è evidente ormai a chiunque che una sanità regionalizzata, spezzettata, privatizzata e depotenziata nelle risorse e nelle funzioni non è più in grado di garantire la sicurezza delle popolazioni. E allora il dirigismo autoritario diventa l’unico strumento di cui il potere dispone.

Ma quanto potrà durare questa situazione? Quanto PIL dovremo veder sfumare, quanti licenziamenti, quanta cassa integrazione sarà necessaria per riparare ai guasti di decenni di aggressione al servizio sanitario nazionale che l’hanno ridotto in questo stato?

C’è un enorme stato di incertezza, di imperizia e di confusione che sta governando il goffo tentativo di contenere il virus. I pronto soccorso sono vere e proprie fucine di infezioni da ben prima del Covid 19, infezioni da cui tutti coloro che abbiano dovuto frequentarli sono stati colpiti e ne portano spesso i segni. Il personale impegnato nel contrasto non è stato formato per affrontare una situazione simile e si regola come suggerisce la propria personale esperienza, senza alcuna direttiva e chiarimento se non la confusione profusa a piene mani dai media.

Insomma l’uscita da questa situazione non è alle viste, ma si intravvede la necessita di affrontare la situazione ristabilendo parametri corretti, rompendo la bolla, riprendendosi lucidità e ristabilendo diritti. Forse si può cominciare affrontando la Commissione di garanzia, i suoi editti inutili e strampalati, riaffermando il primato della democrazia sull’arroganza del potere, riaffermando il principio che i diritti indisponibili non si toccano, appunto perché sono indisponibili e tali devono rimanere.

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Il Forum Diritti Lavoro: la Commissione di garanzia sugli scioperi smetta di interferire con il potere politico e amministrativo, perché così ostacola la lotta al coronavirus

L’avvocato Carlo Guglielmi, presidente del Forum Diritti Lavoro, critica duramente la Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero per la comunicazione con la quale lunedì 24 febbraio ha invitato tutte le organizzazioni sindacali a sospendere fino al 31 marzo qualsiasi astensione collettiva dal lavoro a causa della “emergenza coronavirus”.

La Commissione di Garanzia sullo sciopero – dice Guglielmi – ha quale unico compito quello di vigilare sul rispetto della legge 146/1990 e dei relativi accordi e quindi può e deve intervenire solo laddove in base ai detti accordi vi siano previsioni che vietano lo sciopero. Tutt’altro è inviare un messaggio a tutti i sindacati invitandoli a revocare tutti gli scioperi per oltre un mese”.

La richiesta di collaborazione ai sindacati è quanto mai politica – continua Guglielmi – e non può che provenire dal soggetto che tramite la fiducia delle Camere abbia tale potere e cioè il Presidente del Consiglio. E se invece vi è un problema di “pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona” è lo stesso art. 8 della L.146/1990 che prevede come il potere di intervento sia del ministro competente, o – se si tratta di una misura solo locale – del prefetto”.

L’eventuale richiesta di sospensione delle astensioni può quindi venire solo dal Presidente del Consiglio e dal Ministro della Salute – dichiara Guglielmi – a cui è demandata la guida della cabina di regia per il contenimento della diffusione del virus. Tale richiesta sarebbe certamente legittima e da valutare con attenzione. Un forte intralcio all’opera di contenimento viene invece proprio dai meschini protagonismi di chi nelle istituzioni nazionali e locali vuole lucrare scampoli di potere e visibilità sulle difficoltà del paese ed a cui già il Presidente del Consiglio ha chiesto di evitare iniziative non concordate”.

Il Forum Diritti Lavoro – conclude Guglielmi – riprendendo le stesse parole della comunicazione del 24.2.2020, “preso atto dello stato di emergenza sanitaria proclamato sul territorio nazionale” rivolge un fermo invito alla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero ad astenersi dall’interferire ulteriormente con le competenze del potere politico ed amministrativo, “al fine di evitare ulteriore aggravio alle istituzioni coinvolte nell’attività di prevenzione e contenimento della diffusione del virus”.

Carlo Guglielmi Presidente Forum Diritti Lavoro

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