Il coronavirus è atterrato in Italia e con lui
misure sensate, insensate, precauzioni, fobie, miti metropolitani e
corretta informazione. Una cosa è certa: verrà messa a prova la capacità
del nostro paese di saper rispondere a tutte le emergenze – sociali,
economiche, logistiche – che si accompagnano tipicamente a un allarme
sanitario.
E si tratta di un allarme che, secondo le fonti che abbiamo interpellato, può essere di due dimensioni ben diverse tra loro.
La prima riguarda la capacità, da parte del sistema sanitario
nazionale, di contenere i focolai del virus. La seconda riguarda il loro
mancato contenimento e quindi un livello di contagio complessivo,
secondo alcune stime, di almeno un terzo della popolazione. L’altra
questione riguarda il tasso di mortalità del coronavirus:
le fonti ufficiali convergono, per ora, su una bassa mortalità ma le
necessarie misure di prevenzione di una pandemia a bassa intensità di
vittime sono comunque in grado di bloccare un paese: già il blocco
parziale di trasporti, scuole, luoghi di ritrovo, di culto, di
partecipazione collettiva può avere significativi effetti economici.
Siccome siamo in Italia, dove la crisi strutturale del politico ha scatenato da anni forze politiche che basano il loro consenso sul delirio,
abbiamo visto come la destra abbia già cavalcato la paranoia, per
quanto alimentata da timori reali, da coronavirus. Quanto più la crisi potrà farsi acuta tanto più ci sarà da attendersi che la destra
cavalcherà l’eventuale terrore diffuso senza preoccuparsi molto dei suoi
effetti. Allo stesso tempo c’è da chiedersi cosa può accadere nel nostro paese
se il virus si diffondesse in regioni dove il sistema sanitario appare
meno preparato causa i tagli feroci degli scorsi anni. Per non parlare
di alcuni media che si sono già operati per lo sdoganamento, almeno
nell’immaginario perché queste tecnologie sono fortemente regolamentate
in Europa, dei sistemi di riconoscimento facciale per leggere la
malattia.
Insomma, la parte sane del paese deve reagire
perché, a seconda di come andranno gli eventi, quando usciremo da questo
allarme potremmo essere più poveri, più fascisti, più controllati, con
un sistema sanitario che evidenzia le spaccature del paese in termini di
servizi e con qualche apprendista stregone delle tecnologie del
controllo ben legittimato. Registriamo però un fatto: i No Vax sono
praticamente spariti. Quando si dice un bagno di realtà.
Fonte
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