Vedete il flacone di disinfettante nella foto? Lo comprai alla Coop qualche settimana fa pagandolo €1,90. Poco dopo, è stato messo in vendita ad €3,90.
Dunque, da un giorno all’altro, questo disinfettante prodotto in provincia di Milano, ha subito un aumento di più del 100%. Un vero atto di sciacallaggio in mezzo alla più grave pandemia degli ultimi 100 anni.
Il governo ha imposto il prezzo “politico” alle mascherine “chirurgiche” monouso (tardivamente,) ma non ha impedito la speculazione su altri prodotti fondamentali per prevenire il contagio da Covid-19.
Ora sappiamo anche che l’OMS ha annunciato che i guanti di lattice sono inutili, se non, addirittura, pericolosi e che “è fondamentale ricorrere ai disinfettanti, liquidi o in gel”.
Intanto, mentre l’alcool continua ad essere introvabile, i banchi di supermercati e negozi pullulano di disinfettanti liquidi e in gel costosissimi (anche in microconfezioni da 50ml) che hanno come ingredienti principi attivi diversi mescolati ad acqua deionizzzata/depurata e ad altre “essenze” varie.
Immagino che le aziende che producono queste cose non abbiano mai chiuso perché incluse nella lista del Dpcm del 22 marzo 2020 con “codice Ateco”, ovvero, quello che individuava, in piena pandemia, le attività ritenute “essenziali”.
Tra queste abbiamo saputo che era inclusa anche la produzione di armi comprese quelle vendute ed usate in guerre in cui si bombardano sopratutto civili inermi.
Queste aziende faranno, assai probabilmente, parte del 68% di aziende – situate soprattutto in Lombardia – che non hanno mai chiuso perché individuate dal governo come attività ritenute “essenziali” qual è, certamente, la speculazione selvaggia praticata sui disinfettanti vari, in gel o liquidi con il beneplacito della piccola, media e, soprattutto, grande distribuzione commerciale.
Ma perché si specula anche in mezzo ad una tragedia così grande?
Com’è possibile che non vengano posti limiti a queste pratiche odiose anche in mezzo ad una terribile pandemia?
La risposta c’è ed è tragicamente semplice: il profitto, per questi signori, viene prima di ogni altra cosa, anche della vita stessa.
Politici e sindacalisti al guinzaglio di Confindustria(guidata da anacronistici figuri avidi e senza scrupoli) sono stati esecutori e mandanti della più grande strage di massa del dopoguerra perché non hanno mai voluto fermare, nemmeno per un giorno, la sacra “produzione” (ed il commercio on line).
Ed ora che i profitti non bastano più perché la pandemia ha ulteriormente aggravato una crisi da domanda che viene da lontano, loro – i padroni – vogliono i soldi pubblici, quelli del tanto vituperato Stato. E li vogliono tutti.
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