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14/07/2022

Sanzioni cretine e minchiate a piene mani

Insomma, oltre ai missili, abbiamo le sanzioni “cretine” che non colpiscono mai l’obiettivo prefissato. Un po come quei petardi difettosi che ti esplodono fra le mani.

Bisogna NON COMPRARE più il gas russo ma… appena Putin si convince che la Ursula & soci fanno sul serio e si “autosanziona” chiudendo i rubinetti e dirottando quel gas verso altri mercati, apriti cielo!

Ma come? Ma si fa così? E i contratti? Il sanzionato deve fare il sanzionato, deve fallire. Mica può far fallire i sanzionatori.

In fondo che sta facendo l’Europa? Mica è in guerra...

Manda armi, vagonate di armi. Si divide con largo anticipo le spoglie di un paese che, chiunque vinca, sarà ridotto a un cumulo di macerie.

Vuole vincere facile senza pagare i costi di una guerra che “giuridicamente” non fa.

Combattere fino all’ultimo ucraino, e poi fino all’ultimo russo, senza metterci di proprio se non i capitali fittizi e la superiorità della sua tecnologia militare.

All’inizio della guerra i giornali ci raccontavano l’effetto devastante che avrebbe avuto sulla tenuta dell’economia russa (e del consenso) la chiusura dei McDonald’s.

Immaginavano masse di oppositori che avrebbero rovesciato Putin al grido di... “ridateci i nostri hamburger e le nostre vacanze sulle spiagge riminesi”.

E oscuri complotti di oligarchi “democratici” pronti a rischiare la pelle per riavere i loro adorati yacht.

Dimenticavano che il reddito medio mensile di un russo è di 350 dollari. Alle sanzioni ci sono abituati.

Le uniche sanzioni che potrebbero spingerli a scendere in strada sono togliergli il pane e il riscaldamento.

Ma grano e carburante i russi li hanno a casa loro e non hanno bisogno di importarli.

Chi non è abituato a una economia di guerra è la piccola borghesia e la classe operaia “garantita” dell’Europa, che deve fare i conti con una inflazione che la riporta indietro di 30 anni, con l’aumento incontrollabile dei prezzi di tutte le materie prime.

Se rivolte ci saranno non le vedremo in Russia.

È più probabile che saranno i parlamenti del vecchio continente ad essere assediati.

E saranno le piscine degli oligarchi occidentali a essere espropriate.

I giornali di questi giorni riportano la notizia che Zelenskij ha pronti un milione di soldati (!!!) addestrati e attrezzati con armi occidentali, per liberare il paese.

Nemmeno la Nato sarebbe in grado di mobilitare una tale forza militare, in così pochi mesi, su quel terreno di guerra.

È una minchiata.

Come è una minchiata “vincere”, nei limiti di una guerra convenzionale, senza l’intervento diretto degli eserciti dei paesi Nato.

Senza pagare il prezzo più alto possibile.

Riusciranno gli eroici sostenitori europei della guerra a oltranza a rinunciare ai loro privilegi e alle loro libertà (e al loro benessere) in attesa della “reconquista”?

Vedremo.

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