Boric, giovedì 10 novembre, è atterrato all’Aeroporto Araucanía nel comune di Freire e ha in programma di visitare Temuco, Angol, Villarrica e Lonquimay con una fitta agenda di lavori che dovrebbe durare due giorni.
Si è presentato accompagnato da diversi ministri, tra cui la neoministra degli Interni, la socialista Carolina Tohá, che ha recentemente sostituito la precedente Izkia Siches (che alcuni mesi fa era stata accolta a fucilate nella sua tentata visita, non concordata, in Wallmapu) e il Direttore Generale dei Carabineros, Ricardo Yáñez.
Un generale che Boric ha recentemente confermato nell’incarico, incurante del fatto che questo si sia reso responsabile della repressiva gestione dell’ordine pubblico durante l’”Esplosione sociale” che ha visto milioni di persone in Plaza de la Dignidad dal 18 ottobre 2019.
Gestione che ha lasciato, tra l’altro, un saldo di circa 40 morti, oltre 400 ciechi da un occhio e 2 ciechi totali, oltre a 2500 prigionieri, dei quali solo una parte è stata liberata, malgrado le promesse elettorali. Il tutto riconosciuto anche dalle organizzazioni dei Diritti Umani.
Boric era stato preavvisato che la sua visita non era gradita in Wallmapu. Una dichiarazione della Commissione Permanente Mapuche presso le Nazioni Unite, datato 7 novembre, aveva ben chiarito in quali condizioni e in che termini il Presidente del Cile avrebbe potuto presentarsi nei territori del Wallmapu.
Già in occasione dell’improvvido tentativo di visita della Siches, al governo cileno era stato fatto presente che il Popolo Mapuche va rispettato e trattato come Popolo che ha i suoi rappresentanti ufficiali ai quali non può essere imposta una visita non concordata.
Più volte il medesimo concetto era stato ribadito anche dalla CAM, Coordinadora Arauco Malleco, che è una delle prime organizzazioni mapuche che dagli anni ’90 rivendica l’autonomia del proprio territorio e l’espulsione delle imprese forestali che lo distruggono a scopo di lucro.
Nessuna meraviglia, quindi, che il suo arrivo in Araucania sia stato accolto da blocchi stradali ovunque nel territorio e da uno striscione sulla Strada 5 Sur sul quale si legge: “Gabriel Boric non sei benvenuto nel Wallmapu”. Sono state anche preannunciate varie manifestazioni a Temuco.
Qua di seguito la dichiarazione della Commissione Permanente Mapuche presso l’ONU.
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La Nazione Mapuche si trova a sud dei territori attualmente occupati dai governi di Cile e Argentina.
Wallmapu è il nome originale con cui noi Mapuche identifichiamo il nostro territorio, storicamente conosciuto nel mondo occidentale come Araucania e Patagonia.
In questo modo, esercitando i nostri diritti di nazione libera, le autorità che rappresentano la Nazione Mapuche sono incaricate di salvaguardare lo sviluppo dei nostri territori e una vita in armonia con la nostra natura di uomini, donne e bambini.
Alla luce della già citata visita del presidente e di altri rappresentanti del governo cileno al territorio della Nazione Mapuche WALLMAPU; informazioni ricevute attraverso i media. Noi donne e uomini Mapuche avvertiamo quanto segue:
Abbiamo sufficienti elementi per dubitare delle intenzioni degli agenti dello Stato cileno.
Qualsiasi visita al nostro territorio WALLMAPU deve essere preventivamente informata, secondo gli articoli 19 e 22 del Trattato del 1825 che dice: “Per rispettare i confini, avere l’autorizzazione delle autorità legittime della nostra Nazione Mapuche”, e non così, di yanaconas alleati, che in altri tempi erano chiamati ‘indiani amici’ che poi hanno tradito il loro stesso popolo macchiando così la nostra dignità.
Le relazioni diplomatiche con la Nazione Mapuche devono avvenire attraverso meccanismi che rispettino la nostra sovranità e autonomia, sulla base dei trattati stabiliti tra le due nazioni e nel quadro delle convenzioni internazionali vigenti.
Pertanto, l’annunciata visita al territorio di Wallmapu sarà possibile solo se le autorità cilene rispetteranno le seguenti condizioni:
– Libertà per tutti i prigionieri politici mapuche detenuti nelle diverse carceri che il Cile ha installato nel territorio della Nazione Mapuche.
– Fine immediata dello Stato di emergenza nel Wallmapu.
– Smilitarizzazione dei nostri territori
– Partenza delle imprese forestali che sfruttano, impoveriscono e continuano a espropriarci dei nostri territori.
Chiariamo che nessun Mapuche è autorizzato a fare parlamenti o trattati, a firmare nuove costituzioni a nome della Nazione Mapuche. Siamo stanchi di Yanaconas che non appartengono alla nazione Mapuche, che pretendono di negoziare e parlamentare con questo governo terrorista e genocida.
Il governo cileno ha un grande interesse a sequestrare illegalmente il territorio della nostra Nazione Mapuche per determinati scopi a favore del capitalismo e della distruzione del nostro territorio. In 140 anni i governi di Cile e Argentina hanno imposto pratiche terroristiche attraverso il genocidio, le morti, la distruzione di famiglie, l’impoverimento di comunità, l’imprigionamento di uomini, donne e bambini, il furto e l’invasione del nostro territorio, da cui cercano di legittimare le leggi del saccheggio nel nostro territorio.
Questi “amici indios” o yanaconas, che sono già stati identificati, stanno cercando di firmare accordi per permettere alle imprese estrattiviste transnazionali di entrare nel nostro territorio, violando così i diritti internazionali che ci riguardano come nazione preesistente alla formazione dei governi di Cile e Argentina.
Come la consultazione preventiva libera e informata, tra gli altri trattati che sono stati storicamente stipulati con i suddetti Stati con la Nazione Mapuche, sono complici e avallano la politica sporca dello Stato del Cile nei confronti della nostra Nazione Mapuche.
Autorità della Nazione Mapuche
La voce della Nazione Mapuche Wallmapu
Fonte
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