Nel giro di quattro giorni, Partito Socialista, La France Insoumise, Verdi e Partito Comunista Francese hanno concordato un programma e una ripartizione dei collegi elettorali, lasciandosi alle spalle la campagna “fratricida” delle elezioni europee e rimandando, per ora, la scelta del leader.
I negoziati si sono svolti a ritmo serrato, condizionati dalla scadenza del termine per la presentazione delle liste, domenica 16 giugno, e dalla gravità delle circostanze di fronte al trionfo dell’estrema destra alle elezioni europee.
“Ci siamo riusciti. È stata scritta una pagina di storia francese”, ha esultato giovedì il primo segretario del Partito socialista (PS), Olivier Faure, mentre, Jean-Luc Mélenchon, ha salutato sul suo blog “un grande evento politico in Francia”.
I partiti di sinistra (PS, LFI, EELV, PCF) hanno annunciato nella serata di giovedì 13 giugno di aver formalizzato la creazione di un “Nuovo Fronte Popolare”, che prevede un “programma di rottura con le politiche di Emmanuel Macron”.
Il programma, frutto di un compromesso tra le varie anime politiche che compongono il Fronte, stabilisce una rottura complessiva con la politica economica di Macron e con la torsione autoritaria in atto nel paese, accogliendo alcune istanze emerse dai variegati movimenti politici, sindacali e sociali in Francia.
Rivede l’impostazione fin qui data rispetto ai Territori di Oltremare ed in particolare nei confronti della Nuova Caledonia.
Allo stesso tempo non si può assolutamente parlare di rottura rispetto alla politica estera francese, se non – parzialmente – in confronto alla questione palestinese, ma di assoluta continuità invece rispetto all’aggressione NATO alla Federazione Russa.
E le proposte di modifica rispetto alle politiche imposte dall’Unione Europea sono ben poca cosa.
In sintesi, potremmo dire che il programma del Nuovo Fronte Popolare affronta la natura neo-liberista della presidenza Macron, ma non il suo profilo guerrafondaio, dunque non mettendolo in difficoltà su questo terreno qualora ci fosse una coabitazione.
In questo contesto, il numero inferiore di circoscrizioni in cui la La Frances Insoumise potrà presentare propri candidati appoggiati dal NFP in confronto a quelle presentate con la NUPES, penalizzerà la composizione di coloro che possono portare istanze più avanzate nella futura Assemblea Nazionale.
Senza una effettiva costante pressione popolare su alcuni temi, è chiaro che dal punto di vista politico, il NFP risulta debole in alcune questioni strategiche sul piano delle compatibilità con le politiche del polo imperialista europeo e dell’Alleanza Atlantica.
Di seguito una sintesi del programma che si è dato il Nuovo Fronte Popolare
Politica Estera
Ucraina. Il programma prevede la necessità di “difendere l’Ucraina e la pace nel continente europeo”. Si legge: “Difenderemo incrollabilmente la sovranità e la libertà del popolo ucraino e l’integrità dei suoi confini”, anche “fornendo le armi necessarie”.
Israele-Palestina. I partiti di sinistra hanno concordato di “agire per il rilascio degli ostaggi detenuti dopo i massacri terroristici da parte di Hamas, di cui rifiutano il progetto teocratico”. Chiedono inoltre “il rilascio dei prigionieri politici palestinesi”.
L’alleanza di sinistra chiede anche “l’immediato riconoscimento dello Stato di Palestina accanto allo Stato di Israele” e “la rottura con il colpevole sostegno del governo francese al governo suprematista di estrema destra di Netanyahu per imporre un immediato cessate il fuoco a Gaza e garantire il rispetto dell’ordinanza della Corte internazionale di giustizia, che fa riferimento inequivocabilmente al rischio di genocidio”.
Unione Europea. Il Nuovo Fronte Popolare chiede la “fine dei trattati di libero scambio” e una “riforma della PAC”. Propone inoltre di “tassare i più ricchi a livello europeo per aumentare le risorse proprie del bilancio” dell’UE e di generalizzare “la tassazione dei superprofitti a livello europeo”.
Economia e affari sociali
Pensioni. I partiti di sinistra propongono “di abrogare immediatamente i decreti di attuazione della riforma di Emmanuel Macron che innalza l’età pensionabile a 64 anni”. A lungo termine, vogliono “riaffermare l’obiettivo comune del diritto di andare in pensione a 60 anni”, “ripristinare i fattori di lavoro gravoso aboliti da Emmanuel Macron” e “tenere conto dell’RSA per convalidare i trimestri verso la pensione”.
Assicurazione contro la disoccupazione. Il Nuovo Fronte Popolare intende ribaltare le riforme approvate sotto la presidenza di Emmanuel Macron.
Potere d’acquisto. Il Nuovo Fronte Popolare propone un “congelamento dei prezzi dei beni di prima necessità come cibo, energia e carburante”. Intende inoltre “annullare l’aumento del prezzo del gas previsto per il 1° luglio”. Infine, chiede di “abolire i tagli all’elettricità, al calore e al gas” al di fuori delle tregue invernali, nonché di “rendere gratuito il primo chilowattora”.
Il programma prevede anche una misura per “limitare le spese bancarie”.
Lavoro. Il Nuovo Fronte Popolare vuole “una garanzia di autonomia per integrare il reddito delle famiglie sotto la soglia di povertà“.
Il programma dell’Alleanza di Sinistra prevede “l’aumento dei salari attraverso l’innalzamento del salario minimo a 1.600 euro netti, l’indicizzazione dei salari all’inflazione e l’aumento del 10% del punto di indicizzazione per i dipendenti pubblici”.
Propone inoltre la creazione di un congedo mestruale in tutte le aziende e amministrazioni.
Infine, i partiti di sinistra auspicano l’organizzazione di una “conferenza nazionale sul lavoro e sulle condizioni di lavoro gravose”, con l’obiettivo di passare a una settimana lavorativa di 32 ore nei “lavori gravosi o notturni”.
Cambiamento climatico e ambiente
Il Nouveau Front Populaire vuole una moratoria sui grandi progetti di infrastrutture autostradali e sui megabacini e chiede “regole precise per la condivisione dell’acqua tra tutte le attività”.
Propone inoltre l’introduzione di un piano climatico volto a raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050.
I partiti di sinistra vogliono garantire “il completo efficientamento energetico delle abitazioni, aumentando il sostegno a tutte le famiglie e garantendo la copertura totale delle famiglie a basso reddito”. Vogliono accelerare la ristrutturazione degli edifici pubblici.
Vogliono fare della Francia “il leader europeo delle energie marine con l’eolico offshore e lo sviluppo dell’energia mareomotrice”.
Il Nuovo Fronte Popolare vuole annullare la fusione tra l’Agenzia per la sicurezza nucleare (ASN) e l’Istituto di ricerca sulla sicurezza nucleare (IRSN) e rifiuta la privatizzazione delle centrali idroelettriche. Intende inoltre “ripristinare le migliaia di posti di lavoro tagliati nel servizio pubblico di monitoraggio e protezione della natura: presso l’Office national des forêts, l’Office français de la biodiversité, Météo France e Cerema”.
L’alleanza dei partiti di sinistra propone di “passare a una gestione pubblica al 100% dell’acqua attraverso le autorità locali”, di “raggiungere, durante il mandato, un ottimo stato ecologico e chimico per tutti i corsi d’acqua (fiumi, torrenti) e le riserve sotterranee, e di far sì che l’industria contribuisca alla decontaminazione delle acque sotterranee e del suolo”, e di “coprire l’intero Paese con fontane, docce e bagni pubblici gratuiti”.
Servizi pubblici
Occupazione. Il Nuovo Fronte Popolare vuole “compensare la carenza di dipendenti pubblici negli ospedali pubblici, nei servizi di assistenza e medico-sociali, nelle scuole pubbliche, nel sistema giudiziario, nei dipartimenti e nelle agenzie governative, migliorando i posti di lavoro e gli stipendi”.
Territori. Vuole anche “garantire a tutti l’accesso ai servizi pubblici in tutto il Paese attraverso un piano di investimenti”, in modo che “nessuno (possa) vivere a meno di trenta minuti da un servizio pubblico”.
Prima infanzia. I partiti di sinistra intendono “garantire a ogni famiglia l’accesso a un’assistenza all’infanzia pubblica, che offra 500.000 posti in asili nido o altre soluzioni”.
Istruzione
Scuole. I partiti di sinistra vogliono “abolire” lo “scontro sui saperi” promosso da Gabriel Attal, preservare la libertà di insegnamento dei docenti e ridurre le dimensioni delle classi “per fare meglio della media europea di 19 alunni”. Intendono fare i “primi passi per rendere la scuola completamente gratuita: mensa, forniture, trasporti, attività extrascolastiche”.
Propongono “un servizio pubblico a sostegno degli alunni con disabilità”, oltre ad “aumentare le tabelle salariali” e rafforzare i servizi medici scolastici.
Istruzione secondaria. L’Alleanza di sinistra propone di “modulare il finanziamento delle scuole – comprese quelle private – in base alla loro conformità agli obiettivi di diversità sociale”.
Istruzione superiore. Il Nuovo Fronte Popolare vuole porre fine al Parcoursup e alla “selezione nelle università pubbliche”. Intende “introdurre i pasti a un euro a Crous”.
Sanità
Ospedali. I partiti di sinistra vogliono organizzare rapidamente una “conferenza per salvare la sanità pubblica” e “proporre il potenziamento del lavoro notturno e nei fine settimana per il personale”. Vogliono che l’apertura di cliniche private sia subordinata alla “partecipazione alla continuità delle cure e alla garanzia di zero spese vive”.
Sanità privata. Sono favorevoli a “regolamentare l’insediamento dei medici privati” e a ripristinare l’assistenza su chiamata da parte di medici indipendenti nei centri sanitari.
Farmaci. Sono favorevoli a un “centro pubblico per i farmaci con requisiti più severi per le scorte”.
Inquinanti. Auspicano il divieto di “tutti i PFAS per tutti gli usi, in particolare per gli utensili da cucina”.
Lotta al razzismo, all’antisemitismo e all’islamofobia
Il Nouveau Front Populaire afferma che “non c’è spazio per la tolleranza” in un momento in cui “i discorsi e gli atti razzisti, antisemiti e islamofobici si stanno diffondendo in tutta la società e stanno vivendo un’esplosione preoccupante”.
“L’antisemitismo ha una storia tragica nel nostro Paese che non deve ripetersi. Tutti coloro che propagano l’odio verso gli ebrei devono essere combattuti”, si legge nel programma. I partiti di sinistra propongono un piano interministeriale per analizzare, prevenire e combattere l’antisemitismo e un altro sul tema dell’islamofobia.
Fiscalità
Il Nouveau Front populaire spinge per “una legge finanziaria che rettifichi i provvedimenti del 4 agosto” per “adottare una politica fiscale equa”. Propone di “aumentare la progressività dell’imposta sul reddito a 14 scaglioni”, “rendere progressiva la CSG”, “ristabilire un’imposta patrimoniale più forte con una componente climatica”, “abolire la flat tax e ristabilire l’exit tax”, “abolire le scappatoie fiscali inefficienti, ingiuste e inquinanti”, “riformare l’imposta di successione per renderla più progressiva”, “introdurre una successione massima”. Ha inoltre suggerito di “introdurre una tassa chilometrica sui prodotti importati”.
Territori d'oltremare
Il Nuovo Fronte Popolare propone di “rafforzare rapidamente lo scudo qualità-prezzo”. Vuole inoltre “regolamentare le tariffe aeree” e introdurre un “contenuto massimo di zucchero negli alimenti trasformati”.
L’alleanza di sinistra vuole organizzare “la distribuzione di acqua in bottiglia e limitare il prezzo dell’acqua laddove il servizio di acqua potabile non funziona”.
Inoltre, chiede la creazione di un fondo di compensazione per la prevenzione dell’inquinamento per “risarcire e fornire assistenza medica alle vittime del clordecone e del sargassum” e per investire nella decontaminazione del suolo e delle acque.
Nuova Caledonia
Il Nouveau Front populaire (Nuovo Fronte Popolare) chiede di abbandonare il processo di riforma costituzionale volto a sbloccare immediatamente l’elettorato.
Economia francese
Industria. Il Nouveau Front populaire vuole “lanciare un piano di ricostruzione industriale per porre fine alla dipendenza della Francia e dell’Europa in settori strategici (semiconduttori, farmaci, tecnologie di punta, auto elettriche, pannelli solari, ecc.)
Il documento auspica una “diagnosi preventiva delle risorse naturali prima dell’insediamento dell’industria” e una “supervisione dei subappalti”. Propone inoltre l’introduzione di “quote di subappaltatori provenienti dal tessuto delle piccole e medie imprese e dell’artigianato locale”.
Imprese. L’Alleanza di sinistra intende “subordinare gli aiuti alle imprese al rispetto di criteri ambientali, sociali e antidiscriminatori all’interno dell’azienda” ed “esigere la restituzione degli aiuti in caso di mancato rispetto di tali condizioni”.
Infine, l’alleanza vuole “rendere i lavoratori veri protagonisti della vita economica, riservando loro almeno un terzo dei posti nei consigli di amministrazione ed estendendo il loro diritto di intervento nell’azienda”.
Banche. Il Nouveau Front populaire auspica “una maggiore tassazione delle transazioni finanziarie” e “zero finanziamenti bancari per i combustibili fossili”.
Agricoltura
Fissazione dei prezzi. Il Nuovo Fronte Popolare vuole “garantire un prezzo minimo che paghi agli agricoltori un salario equo” e tassare i “superprofitti degli agroindustriali e dei supermercati”. Chiede la cancellazione del CETA e il divieto di “importare qualsiasi produzione agricola che non rispetti i nostri standard sociali e ambientali”.
Allevamento. L’alleanza dei partiti di sinistra vuole sbarazzarsi degli “allevamenti in fabbrica”, migliorare il benessere degli animali e “vietare l’allevamento in gabbia entro la fine del mandato”.
Pesticidi. I partiti di sinistra vogliono ripristinare il “piano Ecophyto, vietare il glifosato e i neonicotinoidi” e sostenere il settore biologico e l’agroecologia, in particolare per “garantire uno sbocco ai prodotti biologici nel settore della ristorazione”.
Alloggi
Il Nouveau Front populaire propone la costruzione di 200.000 alloggi pubblici all’anno per cinque anni. Auspica l’adozione di una legge per “garantire il diritto a un alloggio effettivo”, che preveda il controllo obbligatorio degli affitti nelle aree a rischio e una garanzia universale degli affitti. Le APL verrebbero aumentate del 10%.
I partiti di sinistra vogliono anche “rilanciare la costruzione di alloggi sociali, invertendo i tagli annuali di Macron di 1,4 miliardi di euro per le organizzazioni HLM”.
Media
Il Nuovo Fronte Popolare vuole “limitare rigorosamente la concentrazione dell’industria culturale e dei media nelle mani di pochi proprietari” ed “escludere dalle sovvenzioni pubbliche i media condannati per incitamento all’odio o offesa alla dignità delle persone”. Intende “garantire la continuità di un servizio pubblico di radiodiffusione stabilendo un finanziamento a lungo termine”.
Lo sport
Il Nuovo Fronte Popolare chiede quattro ore di educazione fisica “in tutta la scuola”. Vuole aumentare l’importo del Pass’sport a 150 euro ed estenderne l’uso allo sport scolastico. Intende sviluppare “centri sportivi-sanitari” e rimborsare il costo delle prescrizioni sportive.
I giovani
I partiti di sinistra vogliono “porre fine alla SNU e dare nuovo sostegno alle associazioni giovanili e di educazione popolare”.
Per quanto riguarda i trasporti, vorrebbero la creazione di un “sistema di biglietto unico” aperto ai giovani, che dia loro accesso a tutti i treni, i trasporti pubblici, le biciclette e le auto self-service della regione.
Immigrazione
Il Nouveau Front populaire intende abrogare le leggi sull’asilo e sull’immigrazione approvate sotto Emmanuel Macron, regolarizzare lo status di lavoratori, studenti e genitori di bambini in età scolare e introdurre un permesso di soggiorno decennale come documento di residenza standard. Il partito sostiene la creazione di uno “status di sfollato climatico”.
I partiti di sinistra vogliono creare un “canale di immigrazione legale e sicuro” e istituire “un’agenzia di salvataggio marittimo e terrestre”. Vogliono “garantire l’accesso all’assistenza medica statale”.
Polizia e giustizia
Il Nouveau Front Populaire vuole ripristinare la polizia locale, mantenere tutte le gendarmerie, invertire la riforma della polizia giudiziaria e aumentare il numero di poliziotti. Vuole vietare l’uso di LBD e granate mutilanti, smantellare il BRAV-M e introdurre un nuovo codice etico.
I partiti di sinistra propongono di abolire l’IGPN e l’IGGN e di sostituirli con un nuovo organismo indipendente collegato all’Ombudsman per i diritti umani. Auspicano l’introduzione di ricevute per i controlli d’identità.
Il programma chiede una revisione della dottrina sull’apertura del fuoco “per porre fine alle morti dovute al rifiuto di conformarsi”. Si chiede inoltre di vietare il riconoscimento facciale.
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