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26/07/2025

Usa e UE vicini all’accordo sui dazi al 15%

Il 15% , ovvero, una tariffa sui prodotti europei venduti negli Stati Uniti. Al contrario, non ci sarebbero dazi o sarebbero appena del 4,5% per le tutte le merci USA vendute in Europa.

Sarebbe un accordo potentemente asimmetrico perché al 15% va sommato l’effetto cambio che raddoppierebbe il vantaggio americano. Ma non finisce qui.

Il vero successo di Trump starebbe nel fatto che, in cambio della riduzione dei tassi dal 30% al 15%, oltre alla mazzata dei dazi che ricadrebbe interamente su cittadini ed imprese europee (con i dazi USA il “sistema Italia” perderebbe fino a 23 miliardi di euro, calcola Confindustria), il presidente USA ha ottenuto, in cambio, le seguenti, sanguinose, concessioni europee in ordine a:

1) importazione massiccia di GNL statunitense (per intenderci quello che già importiamo dall’inizio della guerra in Ucraina, che costa 4 volte più di quello russo e che necessita dei rigassificatori);

2) acquisto delle armi made in USA con gli 800 miliardi del “ReArm Europe”;

3) esenzione fiscale per tutte le tutte le Big Tech come Google, Amazon, Apple, Meta e Microsoft (che già se la spassano nei paradisi fiscali europei).

Insomma, una Caporetto totale che farà sprofondare ulteriormente la già disastrosa situazione economica e sociale dei paesi dell’area UE.

Ovviamente, grande entusiasmo dei sedicenti “sovranisti” europei e, soprattutto di quelli attualmente al governo in Italia, per questo “grandioso risultato” incassato al termine di una “eroica e virile battaglia contro lo straniero” condotta con “granitico ardore” ed “indomito amor patrio”.

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