La polizia belga ha fermato e interrogato due soldati israeliani sospettati di aver commesso crimini di guerra a Gaza. L’operazione, secondo quanto riportano i media belgi, è scattata dopo una denuncia presentata dalla Hind Rajab Foundation e dal Global Legal Action Network (Glan).
I due militari sono stati bloccati al festival Tomorrowland, nella provincia di Anversa, e rilasciati dopo l’interrogatorio. La procura belga ha confermato l’avvio di un’indagine penale, precisando che i due uomini appartengono con ogni probabilità alla Brigata Givati dell’esercito israeliano e al festival avrebbero esibito la bandiera della loro unità.
Le accuse mosse nei loro confronti riguardano crimini di guerra, genocidio, attacchi contro civili, torture e sfollamenti forzati nella Striscia di Gaza.
La Hind Rajab Foundation ha dichiarato: “Questo sviluppo rappresenta un significativo passo avanti. Dimostra che il Belgio ha riconosciuto la propria giurisdizione ai sensi del diritto internazionale e sta trattando le accuse con la serietà che meritano”.
In un momento in cui troppi governi rimangono in silenzio, questa azione invia un messaggio chiaro: le prove credibili di crimini internazionali devono essere affrontate con una risposta legale, non con l’indifferenza politica.
Per la prima volta in Europa, sospettati israeliani legati a crimini commessi a Gaza sono stati formalmente arrestati e interrogati. Questo non sarebbe stato possibile senza la forza del diritto e la volontà di applicarlo.
La Hind Rajab Foundation è un gruppo pro-Palestina con sede in Belgio che guida una campagna legale contro i crimini di guerra commessi dai soldati israeliani a Gaza.
La procura belga ha spiegato di poter procedere grazie a una nuova norma, l’articolo 14/10 del codice di procedura penale in vigore dall’aprile 2024, che consente alla giustizia belga di indagare su crimini internazionali commessi all’estero in base alle Convenzioni di Ginevra e alla Convenzione Onu contro la tortura.
A dicembre, l’esercito israeliano aveva diffidato decine di soldati dal viaggiare all’estero dopo che circa 30 militari coinvolti nel genocidio di Gaza erano stati denunciati per crimini di guerra.
I loro nomi sono stati identificati grazie a video e immagini pubblicati online durante il servizio.
A gennaio, la televisione Channel 12 ha riportato che il ministero degli Esteri israeliano è a conoscenza di almeno 12 denunce presentate all’estero contro soldati israeliani per presunti crimini di guerra a Gaza.
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