Per alcuni giorni ci hanno provato in tutti i modi a presentare l'affare Petraeus,
il generale a capo della CIA caduto in disgrazia, come una classica
spy-story con tanto di sesso, tradimenti extra coniugali e migliaia di
mail piccanti. Ma con il coinvolgimento anche del generale Allen,
il comandante delle truppe Usa e Isaf in Afghanistan, il castello di
carta è crollato. I due militari più conosciuti e considerati
dell'esercito americano sono improvvisamente precipitati nel baratro dei
sospetti, dell'infamia.
Potremmo sbizzarrirci citando alcune delle molte teorie, in voga in
queste ore, che oscillano tra complicati "menage" personali e romanzi
stile guerra fredda. Ma non ne ricaveremmo molto. I fatti dicono che l'FBI ha indagato sulla CIA,
che è in atto una lotta senza esclusione di colpi nella gestione del
JSOC, il comando che pianifica le operazioni speciali, che un settore
importante della CIA non ha mai digerito la nomina di Petraeus , che
l'amministrazione Obama e il ristretto gruppo di potere che controlla il
partito Repubblicano non potevano non sapere, quanto meno, delle
indagini in corso. E questo getta una luce diversa anche sulla campagna
elettorale degli ultimi mesi.
Philip Giraldi, un alto ufficiale della CIA in pensione , in una dichiarazione rilasciata a The Nation fa un analisi che pensiamo si avvicini molto alla realtà:
"Non direi che la CIA sia stata rilevata dai militari. Direi piuttosto
che la CIA è diventata più militarizzata. Una parte considerevole del
bilancio della CIA non riguarda più lo spionaggio. Riguarda il sostegno
ai paramre sul massiccio uso di droni predator" La CIA, ha aggiunto, "
non sa più spiare e adesso è una macchina per uccidere."
Su quest'ultimo aspetto non è che la "macchina" prima - negli ultimi
decenni - fosse tanto diversa, con buona pace di Giraldi. L'elemento
nuovo che emerge è la militarizzazione dell'intelligence americana.
Un'operazione portata avanti con decisione dall' Amministrazione Obama
con il tacito consenso dei Repubblicani. E i contraccolpi interni si
sono fatti sentire con l'affossamento di Petraeus. Ogni burocrazia,
compresa quella militare o dell'intelligence, nei periodi di crisi
profonda pensa innanzitutto a salvare se stessa. Perchè i livelli più
alti di "organizzazioni" di questo genere - è sempre Giraldi che parla -
sono stati formati in un certo modo e di fronte a cambiamenti radicali o
a un futuro incerto la prima cosa che fanno è difendere ciò che
considerano il loro territorio. Obama nella conferenza
stampa di spiegazione dell'accaduto è stato piuttosto reticente. Non è
andato oltre frasi di circostanza come " la sicurezza nazionale non è
mai stata in pericolo" e " spero che il generale Petraeus e la sua
famiglia trovino il modo per andare avanti". Ed ha sostenuto che lui,
dei fatti in questione, è stato informato solo il giorno dopo la sua
rielezione. I casi sono due: o il Presidente degli Stati Uniti conta
come il due di picche oppure lo scontro in atto tra gerachie militari e dell'intelligence è molto acuto e piuttosto esteso.
Il primo caso sembra che non abbia molto fondamento.
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