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25/11/2012

Guida pratica per impedire che qualcuno ti avveleni votando alle primarie

Con l’avvento delle primarie il lettore, o la lettrice, di Senza Soste si trova di fronte ad un elementare problema di ecologia sociale. Il proprio vicino di casa, un amico o addirittura un parente stretto potrebbe votare per le primarie del centrosinistra. E’ un problema perché questa sorta di X-Factor della politica istituzionale danneggia sia la persona che vi partecipa, sia le persone più vicine a chi vota. E’ come un suicidio con il gas acceso in cucina: l’esplosione finisce per danneggiare il condominio e causare ulteriori vittime.

Tutti sappiamo che il poveretto, o la poveretta, che vuole votare alle primarie politicamente parlando è alla canna del gas. Il problema è che, invece di spegnere il gas o di allontanarsi, si getta a capofitto sulla canna aspirando tutto il veleno possibile. Tutto questo è comprensibile: nonostante il centrosinistra abbia tolto salario, occupazione, diritti, spesa sociale, sia in Italia che a Livorno, la propaganda è sempre forte. Addirittura fatta in modo che neanche la realtà si manifesti: da un anno, sostenendo il governo Monti, il Pd governa con Berlusconi. Nessuno ne parla e la persona più credulona, o semplicemente sensibile, è incline a vedere la propaganda e non la realtà.  Suggeriamo quindi una serie di tecniche ad argomenti utili per debellare questi veri e propri comportamenti tossici attorno a persone sane. Certo è che quando, per il bene di una persona o di una comunità, non si può rinchiudere un potenziale elettore in casa, o portarlo ad una gita fuoriporta, ci vogliono anche gli argomenti. Eccone qui qualcuno.

PIAZZARSI A CENA CON IL POTENZIALE AVVELENATORE MENTRE C’E’ IL TG. Tanto la fonte inquinante è quella. Assecondare il potenziale avvelenatore quando si intravede Berlusconi, o anche Casini, e piazzare l’asso quando si vede Monti. Dire con nonchalanche: “Ma scusa Monti CON I VOTI DEL PD non aveva diminuito il debito pubblico?” Non appena colui, o colei, che intende votare alle primarie abbocca alla domanda piazzare con fare affabulatorio il racconto, dei dati reali, dello strepitoso aumento del debito pubblico dovuto alle politiche Monti sostenute dal Pd. Non vi ci vorrà molto per far capire che se uno vota alle primarie contribuisce ad impoverire il bilancio pubblico.

APERITIVO CON NAPOLITANO. Il potenziale suicida che vuol votare alle primarie crede in Napolitano come gli adepti della setta della Guyuana prima del suicidio di massa del ’79. Ma anche qui la realtà può farsi spazio anche nelle menti più ottenebrate. Prendete il potenziale suicida, invitatelo e offritegli un aperitivo. Con il tipico fare delle chiacchiere da bar introducete la storia della trattativa Stato-Mafia. Cominciate dalla mafia, dalla Dc siciliana, dall’incriminazione di Mancino. Napolitano introducetelo dopo, quando è montata l’indignazione contro le solite storie Dc-mafia. Quando il vostro interlocutore capirà, piazzate il colpo del Pd che ha difeso Napolitano in tutta questa torbida storia. Il desiderio di suicidio, ovvero di votare alle primarie, nel vostro interlocutore sparirà all’istante.

ALLA MULTISALA CON IL MITO DELL’EUROPA. E’ scientificamente provato che nella mente di un kamikaze, tipo uno che vota alle primarie, ci sono dei veri e propri blocchi emotivi. Blocchi che formano dei veri e propri imperativi comportamentali fino all’autoannullamento del soggetto. Uno dei blocchi più forti, nella mente del poveretto che vuole votare alle primarie, è il mito dell’Europa. Terra promessa in nome della quale tutti i sacrifici saranno ripagati (come no...). Oppure terra terribile in nome del quale l’unico comportamento da tenere è una feroce competitività contro tutto e tutti (come no...). Ma anche le peggiori malattie si vincono. Portate il vostro aspirante kamikaze alla multisala. Offritegli dei pop-corn. A quel punto con poche studiate, improvvise frasi raccontate quale conto, tutto a spese nostre, il Pd si è impiegato a far pagare agli italiani, e per vent’anni, con il fiscal compact. Al vostro interlocutore, capito quale conto gli ha addebitato il Pd, andrà sicuramente qualche pop corn di traverso, ma dopo un paio di colpi di tosse gli insani propositi saranno svaniti.

L’ULTIMO OSTACOLO: NICHI VENDOLA. Qui tratta di un particolare tipologia di suicida: il sopravvissuto alla triste stagione del voto utile, al “ma non vorrai fare il gioco di Berlusconi? (quando il centrosinistra con Berlusconi ci ha fatto gli affari per anni mentre i fessi lo votavano, of course). Non arrabbiatevi, siate freddi. Al primo “ma votando Nichi si può spostare l’alleanza a sinistra”, tirate fuori l’Ansa delle dichiarazioni di Vendola “sosterrò Renzi se vince le primarie”. L’aspirante suicida capirà al volo che stava votando per il mago Do Nascimiento della sinistra radicale. Dalla gratitudine vi pagherà anche il caffè.
Se il vostro interlocutore, o interlocutrice, ha l’intenzione di votare Renzi vincete la sensazione di vivere in un mondo di sfortunati. Semplicemente mettetegli una mano sulla spalla e con un semplice, ma amichevole, “ma che botta c’hai” passa tutto. A volte nella realtà è come nelle favole: basta una semplice parola per vincere il peggiore dei malefici.

per Senza Soste nique la police


Ahimè ho l'impressione che la fetta maggioritaria dell'elettorato di sinistra sia ancora persa nei miasmi infetti della retorica da boccaloni degli ultimi 20 anni, almeno a giudicare da questi numeri.

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