Giannelli, Corriere della Sera |
Ma se lo dicono un'agenzia di rating e IlSole24Ore, beh, sarà il caso di crederci e leggere con attenzione. Naturalmente qui non vengono sollevate obiezioni sociali, si esprime soltanto entusiasmo e si fanno due conti "tecnici"; da cui risulta che gli unici a guadagnarci davvero saranno gli intermediatori di manodopera. Quelli che nella cultura "novecentesca" venivano chiamati con sommo disprezzo "caporali" o "negrieri".
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Moody’s: con il Jobs act più profitti per le grandi agenzie di lavoro interinale
«Se realizzata con successo, la riforma del lavoro porterà a un maggior ricorso alle agenzie di lavoro temporaneo, e sarà positivo per il profilo di credito dei maggiori player come Adecco e Manpower il cui ruolo nel mercato del lavoro diverrà maggiore». Parola di Moody’s, che in una nota di analisi sottolinea come il Jobs act - che da domani sarà al voto dell’Aula del Senato in terza lettura - «dovrebbe migliorare i margini di profitto» delle agenzie di lavoro temporaneo. «Anche se continuano a mancare i dettagli riteniamo che la riforma offrirà alle imprese maggiori possibilità di far ricorso al lavoro temporaneo».
Maggiori volume di vendite, maggiori margini di profitto
Moody’s ricorda che, al confronto con altri Paesi europei, «l’Italia ha un’incidenza molto bassa del lavoro interinale sul totale»: lo 0,9% contro una media Ue dell’1,6 per cento. Modesta, di conseguenza, la quota delle vendite in Italia di Adecco e Manpower, i due leader del settore, che detengono circa il 5% del fatturato totale. Dal momento che le agenzie hanno dei costi fissi dovendo mantenere lo staff nelle filiali, «maggiori volumi di vendite daranno maggiori margini di profitto perché i costi di base non aumentano proporzionalmente al fatturato».
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