Leggi Giulio Albanese su ‘Avvenire’ e scopri che un bel pezzo d'Africa è comandato più o meno bene da massoni indigeni collegati ad altri fratelli di Paesi ex coloniali. ‘Squadra e compasso’ a disegnare la nuova Africa? Per tentare una risposta, la mappa della ‘Fratellanza’ in quel continente.
La massoneria in Africa. Argomento delicato affrontato sul quotidiano della Cei ‘Avvenire’ con la penna di Giulio Albanese, sacerdote missionario e giornalista ficcanaso. E scopri che la massoneria è molto radicata in Africa in una successione tra l’epoca coloniale e l’oggi. Subito una ‘chicca’: ‘L’ex presidente burkinabé Blaise Compaoré, recentemente deposto a furor di popolo, è iniziato al Grande Oriente di Francia, il Godf. Non è un caso se il suo sponsor, quando si trattò di rovesciare nel 1987 il carismatico Thomas Sankara, fosse l’allora presidente francese Mitterrand, anche lui massone.
I dettagli tra affiliazione massonica e potere sono complessi. Restiamo al Grande Oriente di Francia. Storici consiglieri presidenziali per gli affari africani dell’Eliseo, il socialista Guy Penne per conto di Mitterrand, dal 1981 al 1986 e poi, a partire dal 1995, dal gollista Fernand Wibaux, per conto di Jacques Chirac. ‘Tutti e due questi signori, membri di spicco del Godf’. Quindi non sorprende se il Blaise Compaoré, nonostante crimini a non finire nei suoi 27 anni di potere assoluto, sia stato accolto in esilio in Costa D’Avorio, guarda caso ‘dal presidente massone Alassane Ouattara’.
L’Africa come una Gran Loggia. Dettagli a raffica: l’ex presidente gabonese Omar Bongo (gran maestro della Grande Loggia Simbolica) e suo figlio Ali Bongo; il ciadiano Idriss Déby; l’ex-presidente congolese Pascal Lissouba; l’ex presidente centrafricano François Bozizé, iniziato dal suo omologo congolese Denis Sassou Nguesso. Eredità storica. Giulio Albanese ci ricorda che la prima loggia nel continente, 1772, venne fondata a Città del Capo, nel luogo dove ora sorge il parlamento sudafricano, che continua a ospitare il tempio originario, il Goedehoop Tempel.
Una realtà di origine coloniale marcata. Libro di storia: massone Cecil John Rhodes, uno dei padri della colonia segregazionista, ed Ernest e Harry Oppenheimer, fondatori della società diamantifera De Beers. Va detto, a riscatto storico, che fu la massoneria ad aiutare Nelson Mandela nel garantire il passaggio indolore dal regime dell’apartheid a quello liberale e democratico. Versante francofono, la prima loggia africana fu fondata a Saint-Louis, in Senegal, dal Godf, nel 1781 dai coloni bianchi. Solo dopo molti anni, venne consentito agli africani delle colonie di entrare nella massoneria.
Testuale da Avvenire. ‘Oggi, in Africa, vi sono almeno tre grandi tipologie di massoneria. A parte le logge di obbedienza straniera, sono presenti anche logge autoctone (come quella del presidente camerunese Paul Mbya, branca dissidente della Società dei Rosa Croce: il Centro internazionale di ricerche culturali e spirituali), oltre a quelle legate agli ex schiavi delle Americhe che tornarono liberi in Africa dopo l’abolizione dell’ignobile tratta. Sia a Monrovia che a Freetown, capitali della Liberia e della Sierra Leone - altro esempio - alcuni edifici pubblici mostrano simboli massonici’.
Molti massoni africani oggi accusano i Paesi occidentali di ingerenze neocoloniali e guardano alla alla Cina e i Paesi arabi. Diffidenza verso la ‘Françafrique, dalla mano pesante. Altro esempio del puntiglioso Giulio Albanese: ‘L’ex presidente centrafricano Bozizé, massone, è stato costretto all’esilio dalle forze ribelli proprio quando si accingeva a trattare con le autorità di Pechino per lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio e uranio nel suo Paese’. Ma torniamo ‘in Loggia’. In Senegal su discute sulla compatibilità dell’Islam alla massoneria. In Nigeria nasce la massoneria etnica. Nera.
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