Oltre 1 milione e 700 mila profughi siriani resteranno senza cibo con
l’inverno alle porte perché il Programma Alimentare Mondiale (PAM)
delle Nazioni Unite ha sospeso gli aiuti per mancanza di fondi. Lo ha
annunciato l’agenzia stessa, che già all’inizio di ottobre aveva
avvertito che se le sue casse non fossero state rimpinguate da nuove
donazioni, il programma avrebbe chiuso nel giro di due mesi, tagliando
l’assistenza ai siriani rimasti nel mezzo del conflitto e quelli
rifugiati in Turchia, Iraq, Giordania, Libano ed Egitto.
Stando ai comunicati dell’agenzia Onu, al Programma
Alimentare Mondiale mancherebbero circa 64 milioni di dollari per poter
dare assistenza ai profughi siriani nel mese di dicembre, dopo
averne speso circa 800 dall’inizio del conflitto nel 2011.
Proprio nel momento in cui è riuscita a sfamare il suo massimo storico
(4.7 milioni di persone nel mese di agosto, soprattutto nelle zone più
remote e poco accessibili del Paese), l’agenzia si è resa conto di avere
le casse quasi vuote e di non poter continuare a distribuire i voucher
alimentari ai profughi siriani durante l’inverno. Una mancanza
di cibo che, secondo il direttore esecutivo del PAM Ertharin Cousin
– potrà “potenzialmente causare ulteriori tensioni, instabilità e
insicurezza nei paesi di accoglienza vicini”.
Secondo l’agenzia Onu per i rifugiati (UNHCR), ci sarebbero circa
13.6 milioni di sfollati tra Siria e Iraq che rischiano di affrontare
l’inverno senza una adeguata copertura alimentare e abitativa, con
temperature che in alcune zone dei due paesi potrebbero arrivare fino a
-16 gradi. All’UNHCR, che ha già stanziato circa 154 milioni di
dollari in preparazione all’inverno nelle aree più disastrate del mondo,
mancherebbero altri 58 milioni di dollari per fornire assistenza ad
altre 990 mila persone sfollate in Siria e in Iraq. Persone che dovranno farcela senza l’aiuto di nessuno.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento