Dopo Palermo, Bologna anche a Firenze la polizia ha proibito prima e caricato dopo i cortei di protesta contro il governo: in questo paese non è più prevista la libertà di manifestazione contro il governo. Magari
la polizia cede di fronte ad un centinaio di “energumeni” che non
vogliono otto donne ed 11 bambini di colore nel loro paesello, ma è
implacabile contro chi dissente dal Pd.
Chi l’avrebbe mai detto che la polizia sarebbe stata il sostegno degli eredi del Pci! Naturalmente, tutta colpa dei facinorosi dei centri sociali (anche se c’era anche altra gente di rifondazione, Sel ecc, ma erano anche loro rissosi), i soliti violenti. E, infatti abbiamo visto gli antagonisti intenti a prendere violentemente a testate i manganelli della polizia!
Chi l’avrebbe mai detto che la polizia sarebbe stata il sostegno degli eredi del Pci! Naturalmente, tutta colpa dei facinorosi dei centri sociali (anche se c’era anche altra gente di rifondazione, Sel ecc, ma erano anche loro rissosi), i soliti violenti. E, infatti abbiamo visto gli antagonisti intenti a prendere violentemente a testate i manganelli della polizia!
Ho letto in fb i post di diversi
attivisti del Pd intenti a sostenere che si è trattato di una
aggressione di “fascio-grillini, leghisti e destre varie” contro la
legittima adunata renziana. Alcuni li ho conosciuti personalmente quando
erano giovani maoisti nella mia città; da sessantottini a neo celerini:
che tristezza! E dei quotidiani non è neanche il caso di parlare: un
coro wagneriano.
Anche per questo, cari ragazzi, antagonisti e non, state attenti a non cadere in provocazioni:
questi non vanno cercando altro che gli scontri sia per il gusto di
pestare gli oppositori che per cercare argomenti contro il No. E lo dico
in vista della manifestazione nazionale
dell’area antagonista che potrebbe tenersi a Roma per il 27 novembre e
che ha tutta l’aria di diventare un trappolone. Attenti a non fare
favori all’avversario.
Nello stesso tempo, l’intrepido Cuperlo ha finito di tentennare, spacca intrepidamente la minoranza del Pd per andarsi a consegnare nelle mani di Renzi e votare Si. Tanto i renziani gli hanno concesso “quello che voleva”: cioè l’impegno
a riformare la legge elettorale abolendo il ballottaggio (che avrebbe
fatto vincere i 5 stelle) e introdurre i collegi uninominali per far
fuori le preferenze e mantenere il carattere maggioritario della legge.
Peraltro, nulla di preciso, tutto molto fumoso ed affidato alla parola
di Renzi (figuriamoci!) che sottobanco sta già trattando con Berlusconi.
Ed in cambio di questo purissimo saggio di aria fritta, Cuperlo gli
concede il suo certo Si alla riforma costituzionale. Lui è uomo
fermissimo nel tentennare, ma quando poi finisce di esitare state sicuri
che si consegna all’avversario.
Ora, il problema non è di chissà quale
spostamento elettorale determinerà questa scelta di Cuperlo, perché al
massimo sarà seguito dalla moglie, dalla suocera e dal suo autista (e
dell’autista non sono tanto certo), ma capite una cosa: Cuperlo ci è o
ci fa? Voi che dite?
Infine: stanno uscendo le statistiche dello spazio riservato alle due tesi referendarie su giornali e Tv:
manco a dirlo, il Si parla tre volte. Come comitato per il Si, come Pd e
come governo e gli spazi sono tre quatto volte superiori a quelli del
No. Ma non ci voleva alcun particolare studio per capirlo, perché lo
vede ad occhio nudo il più sprovvisto osservatore della cronaca di
questi giorni.
Insomma: prove tecniche di regime. E provate a pensare cosa sarà l’Italia del 5 dicembre se dovesse vincere il Si!
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