Mercoledì 3 maggio la giunta comunale di Genova porterà nuovamente in aula la delibera di aggregazione AMIU-Iren, già bocciata più volte in Consiglio Comunale.
Ancor più delle occasioni precedenti vi sono concrete possibilità che non ci siano i numeri sufficienti per l'approvazione. Comunque il sindacato USB ha indetto lo sciopero dei lavoratori AMIU e AMIU Bonifiche per l'intera giornata, con presidio davanti al Comune. Allo sciopero si sono uniti CISL, UIL e FIADEL, mentre la CGIL, come ha fatto fin dall'inizio, non partecipa allo sciopero e continua a sostenere l'azione della giunta.
La questione della privatizzazione di AMIU è diventata una sorta di punto d'onore per la giunta del sindaco uscente Doria. Come in altre occasioni, non sono mancati i ricatti ai sindacati e ai lavoratori.
Questa volta la minaccia rivolta ai lavoratori è che la bocciatura della delibera di aggregazione causerebbe un buco di bilancio e giustificherebbe tagli ai servizi sociali (accusa rilanciata anche dalla Cgil e dal Forum del Terzo Settore per dividere la lotta dei lavoratori). Inoltre i vertici di AMIU hanno provato più volte a sostenere che senza privatizzazione l'azienda fallirebbe.
La parte più combattiva dei lavoratori non si è fatta però intimidire: nel suo comunicato l'USB dichiara che il sindaco Doria è pronto all'ultimo colpo di coda di una gestione fallimentare. Il sindacato ricorda inoltre che le alternative alla privatizzazione e al mantenimento in house dell'azienda ci sono tutte, basta volerle praticare.
Anche l'Unione Lavoratori AMIU (ULA) parteciperà allo sciopero, invitando alla lotta anche i lavoratori delle altre aziende partecipate, già sotto attacco della giunta Doria fin dall'inizio del suo mandato.
Se la delibera non passerà, la questione sarà affrontata dalla nuova giunta comunale che si insedierà dopo le elezioni di giugno.
I lavoratori hanno comunque fatto sapere di essere contrari a qualsiasi tipo di privatizzazione. La loro forza durante il periodo della giunta Doria ha bloccato ogni tentativo di svendere le partecipate nel loro complesso, nonostante l'evidente lavoro sporco portato avanti dalla CGIL, che ha bloccato ogni tentativo di unione tra i lavoratori delle partecipate in nome della fedeltà al sistema di potere incarnato dal Partito Democratico.
Il NO a tutte le privatizzazioni, la richiesta di re-internalizzare i servizi in appalto e il rifiuto del patto di stabilità degli enti locali sono le uniche risposte possibili e necessarie che una politica degna di questo nome dovrebbe fornire per rappresentare la forza che i lavoratori hanno messo in campo. Non a caso, se non in frange ancora minoritarie, questo dibattito sembra totalmente assente nelle polemiche tra i candidati principali per le prossime comunali. Per questo la lotta dei lavoratori è fondamentale per difendere i diritti di tutti i cittadini. La forza dei lavoratori, per contrattaccare, ha assoluto bisogno di una sponda politica che non può fare a meno del loro contributo.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento