Le manifestazioni del 25 aprile, in particolare a Roma e Milano, tornano ad essere motivo di scontro politico. In un certo senso è uno scontro doveroso e motivato, anche se da troppo tempo è scomparso, almeno nelle manifestazioni ufficiali, ogni richiamo all’attualità dell’antifascismo a fronte di un rafforzamento dello squadrismo e della cultura neofascista nel paese.
I fatti come noto ruotano intorno alla difficile – poi diventata impossibile – convivenza nelle manifestazioni del 25 aprile delle bandiere palestinesi insieme a quelle israeliane. Entrambe, negli anni passati – fin dagli anni Settanta – erano sempre state nei cortei, magari guardandosi in cagnesco e tenendosi a distanza, ma senza scontri diretti. Nessuno, tra l’altro, ha mai contestato la presenza della Brigata Ebraica nel corteo che celebra la Resistenza e la Liberazione del paese dal nazifascismo, in quanto è una associazione combattentistica come le altre che a questa hanno dato un contributo. Nelle manifestazioni del 25 aprile da sempre partecipano delegazioni di organizzazioni impegnate nella resistenza dei popoli e per la difesa dei propri diritti, dai curdi ai circoli di latinoamericani. Insomma è sempre stata una giornata che ha connesso antifascismo e internazionalismo senza problemi, anzi.
Lo scontro è aumentato una quindicina di anni fa con la Seconda Intifada. L’involuzione reazionaria e identitaria di una parte della comunità ebraica, ha visto aumentare i tentativi di delegittimare la presenza dei palestinesi fino ad arrivare a intimidazioni o aggressioni a esponenti palestinesi alla partenza del corteo del 25 aprile. Quindi dopo anni di “bassa intensità”, le comunità palestinesi e le associazioni di solidarietà decidono di organizzare e tutelare il diritto dei palestinesi e della loro Resistenza a stare a pieno titolo nei cortei del 25 aprile.
Ad alzare la tensione negli ultimi sette/otto anni, è la decisione di utilizzare lo schermo della Brigata Ebraica per portare in piazza le bandiere dello Stato di Israele, che è cosa ben diversa. Per quanti sforzi facciano le autorità di Tel Aviv e le ambasciate, la bandiera israeliana viene percepita come un simbolo di oppressione e non di liberazione. E così sarà fine a quando durerà l’oppressione coloniale contro il popolo palestinese. Difficile guardare con simpatia alla bandiera di uno Stato colonialista e militarista.
Le dinamiche si sono poi differenziate tra Roma a Milano. Nella Capitale l’Anpi è attraversata da un ampio dibattito e confronto derivato dalla nascita di molti circoli giovanili associati. Da alcuni anni l’Anpi di Roma ha scelto la connessione sentimentale con il proprio popolo piuttosto che l’obbedienza ai quartieri generali del Pd o ai diktat di una parte della comunità ebraica. A Milano l’Anpi è blindata da un PD che nella “capitale economica” trova l’humus sociale e culturale adatto per le sue involuzioni moderate (su alcuni aspetti) e oltranziste (su altri). Un Pd che vorrebbe un 25 aprile ripulito da ogni contenuto politico antifascista ma più che tollerante con i fascisti che organizzano manifestazioni provocatorie nel giorno della Resistenza. Spietato contro i palestinesi, complice con le malefatte del governo israeliano.
"Purtroppo ancora una volta a Roma il corteo dell'Anpi è diventato elemento di divisione quando dovrebbe essere invece l'occasione di unire la città intorno ai valori della resistenza e dell'antifascismo. Per questo, come già l'anno passato, non parteciperemo" ha annunciato il commissario del Pd di Roma, Matteo Orfini. Al corteo non parteciperà neanche la Comunità ebraica di Roma (rappresentativa però di una minoranza della comunità, ndr). Ci sarà invece la componente progressista della comunità ebraica, quella che negli anni non ha mai avuto problemi a confrontarsi o sfilare in corteo insieme ai palestinesi.
Quella del Pd e quella degli ultrà sionisti saranno due assenze al corteo di Roma di cui pochi sentiranno la mancanza il 25 aprile, la giornata dedicata a chi resiste e lotta per la liberazione, anche oggi. L'appuntamento martedì 25 aprile è alle ore 9.30 in piazza Caduti della Montagnola per un corteo che raggiungerà Porta San Paolo attraversando i quartieri popolari di Tormarancio, Garbatella, Ostiense.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento